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BLOG: PERCHÈ GLI SCIENZIATI DOVREBBERO IMPARARE A USARLI

Il sempre attento Paolo Amoroso sul suo blog Avventure Planetarie ci avverte di come i blog scientifici assumeranno un ruolo sempre maggiore nella comunicazione scientifica. E per farlo ci segnala quanto scrive il biologo Daniel Brown, che spiega agli scienziati come comunicare con i blog.

A questo proposito riproponiamo l'interessante intervista proposta quasi un anno fa su Gravità Zero del fisico Tommaso Dorigo sull'importanza dei blog per la scienza.



Grazie a una iniziativa di Gianandrea Giacoma su sci.bzaar.net Tommaso Dorigo, fisico delle particelle, spiega come utilizza lo strumento del blog da diversi anni per fare divulgazione scientifica. In questo video racconta la sua esperienza, i vantaggi e i limiti dello strumento per il suo campo

Fare divulgazione scientifica con un blog: opportunità e limiti:

"Tratterò il tentativo che ormai molti ricercatori e scienziati portano avanti di fornire attraverso i blog una informazione scientifica corretta, accessibile a tutti, immediatamente fruibile e “sulla notizia”, partendo dalla mia esperienza personale. Rifletterò sulle difficoltà, i limiti e le opportunita’ di questo approccio con alcuni aneddoti relativi alla divulgazione di notizie riguardanti il mio campo di ricerca, la fisica delle particelle".

Qui il Blog di Tommaso Dorigo: "A Quantum Diaries Survivor"



Sul difficile rapporto che molti ricercatori italiani, a differenza dei loro colleghi stranieri, hanno con i nuovi strumenti di comunicazione, Gravità Zero ha pubblicato:

27.01.2009 - Gli scienziati comunicano perché necessario

16.02.2008 - Datemi un blog e divulgherò la Scienza

26.12.2008 - Premio Pulitzer anche alle testate on-line

18.08.2008 - Londra: Science Blogging 2008

24.06.2008 - Scienziati stranieri presenti sul web più degli italiani

18.04.2008 - Gravità Zero è su Panorama
.

Nell 2008, a seguito della conferenza con John Nash, Piergiorgio Odifreddi parla con David Orban della divulgazione scientifica, l'utilizzo degli strumenti tecnologici per la comunicazione e il lavoro accademico e la cultura aperta.



Odifreddi qui palesa un timore: che su internet ci possa essere troppa dispersività.

Qui si entra però in un discorso complesso. Iniziamo col dire che questo dovrebbe essere un incentivo per chi fa divulgazione a presidiare questi mezzi, fornendo i giusti strumenti alla gente per capire come discernere tra le notizie: perché internet non diventi come è già diventata la TV una fonte di disinformazione e pseudoscienza.

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