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OTTENERE RAGGI X SROTOLANDO UN NASTRO ADESIVO

"Quando prendete una zolletta di zucchero e la rompete con un paio di tenaglie al buio, potete vedere un lampo bluastro. Alcuni cristalli si comportano così. Nessuno sa perché. Il fenomeno è chiamato triboluminescenza". (Sta scherzando, Mr. Feynman)
Così uno dei più grandi fisici dello scorso secolo spiegava il fenomeno che viene riproposto da Nature, in un esperimento condotto all'UCLA.

L'autorevole rivista pubblica infatti un articolo nel quale John Escobar, insieme ai colleghi dell'Università della California, documenta che lo srotolamento del nastro adesivo genera raggi X sufficienti a produrre una radiografia (per esempio del dito migliolo della mano del ricercatore)


Escobar afferma che anche se "l’esperimento potrebbe spaventare molte persone che maneggiano spesso del nastro adesivo, ma non vi è alcun motivo visto e considerato che l’emissione di raggi X avviene solo nel vuoto».

Il fenomeno è conosciuto almeno dal 1605, quando lo studioso inglese Francis Bacon annotò in The Advancement of Learning di aver notato un bagliore frantumando un blocco di zucchero di canna.

Escobar ha così deciso di approfondire degli studi effettuati, sempre sul nastro adesivo, da un team russo nel 1953, rilevando con sorpresa picchi energetici.

Potete osservare il fenomeno anche in questo filmato sul sito Nature.



Nel video si osserva come durante lo svolgimento del nastro in una camera a vuoto, un contatore Geiger misura la quantità di raggi X emessi. Questa raggiunge picchi di circa 500 milliRoentgen.

Con una normale lastra sensibile ai raggi X, poi, appoggiando un dito sulla superficie della camera a vuoto entro la quale si stava svolgendo il nastro adesivo, è stato possibile ottenere una radiografia delle ossa del dito.

Le applicazioni di questa tecnica possono essere molteplici, compresa la possibilità di creare raggi x a scopo diagnostico a basso costo.

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