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STATISTICA E PROBABILITA': PUNTATA 9 DI "N"

Buongiorno a tutti e ben trovati su questa pagina, in cui prosegue la serie "Statistica e Probabilità", cominciata il 27 giugno 2023 e giunta - in data 23 agosto 2023 - all'ottava puntata. Proprio in quella puntata (ma, come vi ricordo sempre, non perdetevi tutte le puntate precedenti 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7   ) avevamo affrontato un tema di interesse generale e ci eravamo lasciati con un quesito irrisolto: "Ma cosa significa che, fra i casi di cancro dovuti ai fattori di rischio (circa la metà del totale), una gran percentuale è attribuibile al fumo, all'alcol, all'obesità e via dicendo?". Rispondiamo subito, in quanto ci aiuta Luigi Fabbris con il suo "Statistica multivariata" (McGraw-Hill, 1997): parliamo di un unico effetto (il cancro), ma di tante variabili che potrebbero costituire altrettante cause.

Ma facciamo un passo indietro: che cos'è il rischio, ad esempio, di sviluppare un cancro? Così risponde Fabbris: "Rischio è il nome che si dà alla probabilità che accada un determinato evento indesiderato, per esempio, l'insorgere di una malattia, il fallimento di una ditta, il cadere nello stato di indigenza. L'analisi dei rischi è la ricerca delle determinanti del fenomeno indesiderato nell'ottica dell'analisi della dipendenza. L'analisi dei rischi comporta la definizione dei fattori di rischio, ossia delle variabili che spiegano empiricamente il fenomeno a rischio".

Quando le variabili che spiegano sono parecchie e sono combinate fra loro, si verifica un'interazione fra variabili. Tale interazione si manifesta come sinergia, "quando l'esposizione congiunta a due o più fattori dà valori medi della variabile dipendente superiori a quelli della somma dei fattori singolarmente considerati, o antagonismo, quando l'esposizione dà valori inferiori alla somma".

Nel libro: "Non è colpa della statistica - Come leggere correttamente le notizie basate sui dati" (C1V Edizioni, 2023) ho spiegato diverse misure del rischio, dette misure di dispersione, come il campo di variazione, lo scarto quadratico medio e la varianza. Tutto ciò per dire che esistono metodi per quantificare il rischio, ma non servono a nulla se poi chi deve agire quando è necessario non fa nulla, ignorando le proprie responsabilità. Naturalmente possono anche verificarsi eventi totalmente fuori dal nostro controllo, oppure eventi che non si erano mai verificati prima o anche eventi che classificavamo (a priori) come rarissimi.

Conoscete il famoso "Diabolik"? E' un personaggio dei fumetti creato nel 1962 da Angela e Luciana Giussani, di cui io - in gioventù - ho letto parecchie storie. Ora ho letto: "Diabolik - La lunga notte", romanzo di Andrea Carlo Cappi, pubblicato da Sonzogno nel 2002. In questo romanzo, come anche in molti precedenti fumetti, è evidente un fatto: per quanto Diabolik sia assolutamente preciso e rigoroso nello studio e nella pianificazione di ogni suo furto, giungendo ad applicare ogni strategia, tecnica e dispositivo scientifico per avere successo, talvolta fallisce. E fallisce perché si verifica qualcosa che lui non aveva previsto, ma che - di fatto - non era prevedibile. Ad esempio il fatto che pochi minuti prima di lui, un altro ladro sia giunto a svaligiare quella cassaforte, che era il suo obiettivo, e non c'è niente da fare, perché già si sentono in lontananza le sirene della polizia, ed occorre subito "inventare" una fuga perché ormai il piano è fallito.

Walter Caputo

Divulgatore specializzato in Scienze Statistiche

Autore del libro "Non è colpa della statistica" (C1V Edizioni, 2023)




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