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GLI UFO AL CONVEGNO NAZIONALE CISU: IL VIRTUALE HA ASSORBITO IL REALE

È in corso a Torino il 32° Convegno Nazionale di Ufologia, organizzato del Cisu (Centro Italiano Studi Ufologici), la prima, storica associazione italiana ad occuparsi, seriamente, di ufologia. Si tiene   a Palazzo Capris, Via Santa Maria 1. Il convegno, che si protrarrà per tutta la giornata, sarà anche l’occasione per dibattere, a distanza di settant’anni, su come si è evoluto lo studio degli UFO e cosa è cambiato dal quel lontano 1947, anno del primo avvistamento.


Fin dal 1986, il CISU organizza annualmente la principale occasione di incontro fra gli studiosi del settore che nel nostro paese si riconoscono nell’orientamento scientifico. 

"Sono diventati più timidi. Le loro presenze - spiega Antonio Lo Campo, esperto storico di astronautica in Italia, su La Stampa - sono diminuite negli ultimi anni. Ma di tanto in tanto fanno sempre capolino da qualche parte.

Tra gli interventi, quello di Marco Ciardi, professore di Storia della scienza all’Università di Bologna, Ciardi si interessa allo studio dei rapporti tra scienza, filosofia e letteratura, pseudoscienza e magia, ed è fra l’altro reduce dal notevole successo ottenuto dal suo ultimo libro Il mistero degli antichi astronauti (Carocci Editore), dedicato a quella che anni fa veniva chiamata archeologia spaziale ed oggi paleo-astronautica, ovvero la tesi secondo cui visitatori extraterrestri avrebbero interagito con le civiltà del passato.

“Oggi celebriamo il quarantesimo anniversario della produzione del capolavoro di Steven Spielberg, Incontri ravvicinati del terzo tipo, che si avvalse della collaborazione dell’ufologo ed astronomo statunitense Josef Allen Hynek, a cui si deve la classificazione degli avvistamenti in categorie ben distinte tuttora impiegate dagli addetti ai lavori”. A ricordarlo è uno dei soci fondatori del CISU, Paolo Toselli.

«Di dischi volanti, quelli classici, se ne vedono sempre meno. In Italia, ma anche nel resto del mondo Negli ultimi anni gli incontri ravvicinati sono diminuiti». Perché? «E’ cambiato il metodo di avvistare questi oggetti - aggiunge - ultimamente vanno di moda i cerchi nei campi, che sono chiari manufatti terrestri. E poi oggi chiunque col telefonino fotografa qualcosa. E tutto appare quasi sempre come spiegabile. Fenomeni normali, arei , scie di satelliti, meteore, palloni sonda, persino lanterne cinesi... di tutto un po’». Quindi gli Ufo si sono un po’ allontanati? «Dopo l’ultimo picco maggiore di avvistamenti del 1999 - aggiunge Edoardo Russo - gli incontri del terzo tipo, quindi con umanoidi, è sceso dal 13 al 2 per cento. E sono diminuiti anche gli avvistamenti tradizionali. Sarà uno dei dibattiti del convegno di Torino».

Eppure il 2017 è stato un anno mirabilis per i dischi volanti nell'immaginario collettivo. Scopriamo ad esempio che il virtuale ha assorbito il reale. Interessante la piega culturale che prende a questo punto il Convegno tra arte, moda, design e cultura popolare, contro l'idea che debbano esistere "due culture" ma verso l'idea di una terza Cultura alla John Brockman.

Esempio assolutamente calzante è l'ultima campagna di Gucci di questo autunno, permeata letteramente da atmosfere spaziali stile anni settanta e con la musica (la riconoscete?) della celebre serie italo-inglese Spazio 1999, che già allora si faceva aiutare da grandi designer come Joe Colombo, Eero Aarnio, Pierre Paulin Gae Aulenti, e il recentemente scomparso Richard Sapper.



In effetti il 2017 è un anno mirabilis per l’iconografica ufologica degli anni '70, lo stile spaziale che in  quel periodo rivoluzionò tutto il design. Lo stanno dimostrando anche tanti altri stilisti om  Zara, o Mark Cross (qui e qui) ma anche in situazioni più inaspettate, come questo ospedale per bambini a Bellaria di Bologna.


Il filosofo e sociologo Jean Baudrillard aveva anticipato i fenomeni che stiamo vivendo oggi:  "Ciò che viene chiamata la realtà virtuale - scriveva nel 2009 - ha senza dubbio carattere generale, e in qualche modo ha assorbito, si è sostituita alla realtà. Insomma tutto si può realizzare di fatto, anche cose che in precedenza si opponevano l'una all'altra: da una parte c'era il mondo reale, e dall'altra l'irrealtà, l'immaginario, il sogno, eccetera. Nella dimensione virtuale tutto questo viene assorbito in egual misura, tutto quanto viene realizzato, iper-realizzato. A questo punto la realtà in quanto tale viene a perdere ogni fondamento, davvero si può dire che non vi siano più riferimenti al mondo reale. E infine tutto vi si trova in qualche modo programmato o promosso dentro una superformula, che è quella appunto del virtuale, delle tecnologie digitali e di sintesi"

Si spiegano così successi planetari di video come questo "avvistamento UFO ad Haiti" che in realtà è stato girato in Messico, ovviamente aggiustato con la Computer Graphic, e che colleziona milioini e milioni di utenti su Youtube.  

Ci accorgiamo dunque che i "dischi volanti" li continuamo a vedere anche oggi: non più dal vivo come si faceva una volta, ma mutuati dalla realtà virtuale che, come disse giustamente Baudrillard, non solo si è sostituita alla realtà, ma è diventata parte di essa, come cosa inscindibile.

Uno dei momenti del Convegno Nazionale CISU del 7 ottobre 2017 



Nel pomeriggio sarà Xavier Passot l’ospite d’onore del convegno. Ingegnere informatico e appassionato di astronomia, Passot è stato per cinque anni (sino al 2016) direttore del GEIPAN, il gruppo di studio e informazione sui fenomeni aerospaziali non identificati, che dal 1977 opera all’interno dell’agenzia spaziale francese (il CNES) per raccogliere ed analizzare le segnalazioni UFO in Francia.


Seguirà una tavola rotonda sul tema Gli UFO in tempi di fake news a cui parteciperanno, tra l’altro, Massimo Centini, antropologo, e Andrea Ferrero, coordinatore e responsabile della formazione del CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze.


Claudio Pasqua 

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