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"TERREMOTO E RISCHIO SISMICO": INCONTRO CON LE AUTRICI DEL LIBRO

Terremoto e rischio sismico
Terremoto e rischio sismico
Molto interessante la presentazione di martedì scorso presso la Libreria Assaggi di Roma del libro scritto da Maria Grazia Ciaccio e Giovanna Cultrera per la casa editrice Ediesse. Oltre alle autrici, entrambe ricercatrici presso l'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), di fronte a me prendono posto Mario Tozzi (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e il prof. Enzo Scandurra (ordinario di Sviluppo sostenibile a La Sapienza).

Avevo già avuto modo di leggere il libro, che, nella prima parte si propone di affrontare argomenti più generali: cos'è un terremoto, come e perché avviene, come si misura, ecc.

Mentre nella seconda affronta gli argomenti che ci toccano più da vicino: consapevolezza e prevenzione, l'impatto che hanno i grandi eventi sismici e l'esempio di una città come Roma, che sicuramente interesserà molto chi, come me, ci abita.

Anima subito l'incontro Mario Tozzi: "Perché siamo così inconsapevoli dei rischi naturali in generale, e di quello sismico in particolare, quando viviamo in un Paese largamente interessato da questi fenomeni?"

G.C.: la popolazione non si rende conto del rischio perché i terremoti percettibili sono abbastanza rari, ma ogni giorno, in Italia, vengono misurati circa 60 eventi sismici non percettibili.

M.G.C.: abbiamo scelto di parlare di Roma anche per questo motivo. I terremoti che vi avvengono sono molto pochi, ma il rischio per la città è aumentato col passare del tempo. Alla sua vulnerabilità dovuta al patrimonio architettonico, si somma il rischio derivante dal tipo di suolo su cui è stata in gran parte costruita e dall'espansione urbana incontrollata.

E.S.: ho trovato il libro molto istruttivo. Ero anch'io convinto che a Roma il rischio sismico fosse molto basso, anche se per un motivo un po' più scientifico della presenza del Papa... Tra l'altro penso che dovrebbe venire adottato nelle scuole (leggendo il libro, anche chi scrive ha avuto l'impressione che sarebbe un utilissimo strumento per sviluppare la cultura sismica nei giovani).
Ho letto di recente che in Italia si cementifica il territorio al ritmo di 400 mq al minuto, rendendolo ogni giorno più vulnerabile. Quando ci troviamo in una situazione di rischio, l'unico consiglio che ci sentiamo dare è quello di non uscire di casa, mentre quello che bisognerebbe davvero fare è invertire drasticamente la rotta.

M.T.: E' vero, le catastrofi naturali in realtà non esistono, siamo noi a creare il rischio. L'unico evento naturale i cui rischi non dipendono da noi è la caduta di corpi celesti sul nostro pianeta.

Nel corso della presentazione, naturalmente è stato toccato il tema del terremoto dell'Aquila (se ne parla anche nel libro). Tra l'altro, in questi giorni è uscita la sentenza della Corte d'Appello nel processo alla Commissione Grandi Rischi: i 6 scienziati, condannati in 1° grado per omicidio colposo, sono stati assolti, mentre è stata ridotta a 2 anni la pena per Bernardo De Bernardinis (ex vice capo del settore tecnico della Protezione Civile). Com'è naturale, le due ricercatrici dell'INGV si sono mostrate molto coinvolte.

G.C.: la vicenda ci ha toccato profondamente come comunità sismologica, e da vicino, dal momento che alcuni degli imputati sono nostri colleghi. Avremmo potuto esserci noi, al loro posto. Il problema è che, in situazioni come quella dell'Aquila, la gente si aspetta da noi risposte e certezze che purtroppo non possiamo in alcun modo dare.

M.T.: uno dei punti cruciali nella vicenda è stato quello dello "sciame sismico" (l'insieme di piccole scosse che hanno preceduto quella più forte del 6 aprile 2009). Come viene spiegato anche nel libro, la presenza di tante piccole scosse non indica che ne accadrà sicuramente una più forte, né indica che l'energia accumulata nelle rocce si scaricherà sufficientemente da impedire un terremoto di magnitudo più elevata. Per quanto mi riguarda, penso che la condanna degli scienziati in 1° grado abbia dato un messaggio completamente sbagliato, cioé che le persone sono morte non perché le case in cui vivevano erano state costruite senza il minimo criterio antisismico, ma soltanto perché è stato dato loro un messaggio rassicurante.

Anche alcune domande del pubblico presente hanno voluto chiarire aspetti relativi alla vicenda del terremoto dell'Aquila.
Una di queste ha riguardato Giampaolo Giuliani (ex tecnico dell'IFSI distaccato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso), divenuto noto per le sue dichiarazioni rilasciate dopo il terremoto in merito a sue presunte previsioni delle scosse sismiche. L'ex tecnico aveva costruito uno strumento per la rilevazione dei livelli di radon (gas nobile che si forma dal decadimento del radio) che potrebbe essere un precursore degli eventi sismici, ipotesi, tuttavia, che non è stata assolutamente dimostrata.

Un'altra domanda si è appuntata su come è cambiata la gestione della comunicazione del rischio dopo il terremoto dell'Aquila. Concludo, perciò, con la risposta che è stata data da Maria Grazia Ciaccio: "Ci stiamo lavorando. Questo libro è un piccolo contributo in questo senso, al quale ci siamo potute dedicare perché ci troviamo in tempo di pace. Le modalità della comunicazione del rischio nei momenti critici, vale a dire quando diventa fondamentale, sono ancora da migliorare."

Maria Grazia Ciaccio e Giovanna Cultrera 
TERREMOTO E RISCHIO SISMICO 
Pubblicato nel: Ottobre 2014 - Pagine: 212
ISBN: 978-88-230-1803-7
Collana Fondamenti, pagine 210, prezzo 12,00 


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