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ROSETTA: SULLA COMETA TANTA TECNOLOGIA ITALIANA

Image Credit: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team
Queste sono le prime immagini della cometa dal nome impronunciabile: 67P/Churyumov-Gerasimenko.

Da 100 km di distanza, le riprese dalla sonda Rosetta in orbita attorno al corpo celeste dopo un viaggio di avvicinamento durato 10 anni. Un viaggio  iniziato il 2 marzo 2004, quando la sonda è stata lanciata dalla base spaziale di Kouruou nella Guyana francese.

La sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha completato con successo le ultime manovre ed è entrata in orbita intorno all'astro. Un "incontro ravvicinato" che si è svolto a ben 400 milioni di chilometri da noi, ma che è stato accuratamente seguito dalla sala di controllo del centro ESA-ESOC di Darmstadt in Germania, dove gli scienziati hanno guidato la sonda fino alla distanza record di soli 100 chilometri dalla cometa e oggi, alla conferma che era entrata in orbita: "È stato un giorno memorabile!"  hanno esultato i tecnici, abbracciandosi.




C'È TANTA TECNOLOGIA ITALIANA LASSÙ

Il video seguente, realizzato da Luigi Bignami, spiega gli interessanti e eccezionali esperimenti che si svolgeranno nei prossimi mesi. Come quella di Novembre, in cui scenderà Philae, una sonda con tanta tecnologia italiana a bordo, che ne esaminerà e studierà il suolo.

Anche il nome Philae nasce da un'idea italiana. A proporlo, dieci anni fa, l'allora quindicenne Serena Olga Vismaravincitrice del concorso bandito dall'ESA per trovare un nome al lander e che proprio quest'anno sta terminando la sua tesi per la laurea magistrale in ingegneria spaziale al Politecnico di Milano. 



L'EFFETTO "FIONDA GRAVITAZIONALE". 

Perché un viaggio così lungo? Perché Rosetta, dalla Terra, non ha compiuto una rotta diretta. Le linee rette infatti ricredono grandi quantità di carburante.
Immaginiamo il primo viaggio di Cristoforo Colombo, anche il grande navigatore, invece di percorrere una linea retta, sfruttò le potenti correnti oceaniche.
In questo caso la sonda ha sfruttato la spinta gravitazionale dei pianeti (un metodo chiamato in gergo fionda gravitazionale, gravity-assist o swing-by ) 
Il viaggio di Rosetta ha dunque richiesto tre incontri ravvicinati con la Terra e uno con Marte. L'incontro con il pianeta rosso, nel febbraio 2007, è risultato particolarmente difficile, dato che la sonda è passata vicino alla  superficie marziana da appena 250 Km.



Oltre a fotografare da distanza ravvicinata la cometa, la sonda svolgerà un altro compito fondamentale. Con una camera ad alta risoluzione OSIRIS, la sonda dovrà cercare un punto di atterraggio adatto a Philae. Un luogo sulla cometa che dovrà necessariamente trovarsi dalla parte illuminata dal Sole  per consentire alle batterie di ricaricarsi. 

Philae dovrà evitare anche regioni ricche di gas, in modo da non incorrere in possibili esplosioni innescate dal riscaldamento del Sole. 

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