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MALATTIE CARDIOVASCOLARI PRIMO KILLER DEL PIANETA

È iniziato questa mattina con il claim  “Innovation and the Heart” l'appuntamento a Barcellona per l’ESC 2014, il congresso della Società europea di cardiologia (European Society of Cardiology) che rappresenta oltre 80000 specialisti a livello internazionale: la 36a edizione del congresso prende il via sabato 30 agosto, a Barcellona, e si protrae fino a mercoledì 3 settembre. Riunirà oltre 30000 partecipanti da tutto il mondo. L’Italia ospiterà la prossima edizione.


Le malattie cardiovascolari, è bene ricordarlo, restano il primo killer del pianeta, con 17,5 milioni di morti all'anno (la maggioranza dei quali nei Paesi a basso-medio reddito), responsabili, quindi, di 3 decessi su 10. Oltre 4 milioni ogni anno le vittime in Europa (1,9 milioni nell'area Ue), pari a quasi un decesso su 2, di cui circa 250 mila in Italia (oltre 2 decessi su 5).

“Innovazione nella ricerca scientifica, ma anche innovazione nella pratica clinica, nella tecnologia, nell’educazione e nell’insegnamento”, ha preannunciato il greco Panos Vardas, presidente dell'Esc. “La cardiologia si sta evolvendo rapidamente ed è di cruciale importanza aggiornarsi non solo nelle aree di proprio specifico interesse, ma più in generale su tutto quello che sta accadendo nel settore delle malattie cardiovascolari”.





Con 11.444 abstract presentati da 100 Paesi, di cui 4.597 accettati dal comitato scientifico del congresso, il summit 2014 dell’Esc batte ogni record. L’Italia, che nel 2016, a Roma, ospiterà per la prima volta il meeting, promette di farsi onore. “Il nostro Paese è sempre fra i leader per numero di lavori candidati e anche quest’anno saremo tra i primissimi", ha assicurato all'Adnkronos Salute Matteo Di Biase, presidente della Società italiana di cardiologica (Sic).


L’Esc di quest’anno sarà dedicato “per il 70% all'aggiornamento dei medici, sulle novità entrate nella pratica clinica negli ultimi anni – ha proseguito il presidente Vardas –. Particolarmente preziose le Linee guida presentate ogni anno, che dettano le regole da seguire per garantire la migliore qualità dell'assistenza, e dalle quali non discostarsi per non incorrere nel rischio di problemi medico-legali”.

Il restante 30% dell'agenda dei lavori sarà incentrato sui nuovi studi: “Fra i grandi trial randomizzati, quest'anno i più attesi sono in particolare due”, preannuncia Matteo Di Biase. Uno riguarda gli stent: “Lo studio mette a confronto i nuovi stent medicati riassorbibili con quelli medicati tradizionali, dimostrando la non inferiorità dei primi in termini di efficacia, e i loro vantaggi legati alla riassorbibilità che evita la permanenza di residui metallici nei vasi”. Il secondo lavoro segnalato dal presidente dei cardiologi italiani riguarda invece la procedura di ablazione applicata ai casi di ipertensione refrattaria ai farmaci: “La metodica produce dei vantaggi, ma in particolari gruppi di pazienti. Sarà dunque fondamentale selezionarli in modo opportuno”.

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