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LA VINCITRICE DEL "QUIZ GOLOSO" DEL CIOCCOLATO OXICOA...

Alina Savioli è la vincitrice del "Quiz Goloso".

La prima domanda ha messo fuori pista molti partecipanti. Se si effettua una ricerca su Google, infatti, sono molte le voci (spesso frutto di un copia e incolla) che fanno risalire ai Maya la prima coltivazione del cacao (vedi ad es. Wikipedia). Tuttavia, secondo studi storici recenti, sembra che furono i meno noti Olmechi a coltivare il cacao per primi.

Grazie a tutti per avere pertecipato. Riportiamo le risposte di Alina Savioli che vince una confezione di cioccolato Oxicoa e a scelta uno dei libri indicati alla pagina seguente

Ringraziamo anche l'azienda artigianale di cioccolato Oxicoa per i premi che metterà in palio ogni settimana per i lettori di Gravità Zero. 

Pagina Facebook:  I-Love-cioccolato 
Twitter @oxicoa



1) CHI FURONO I PRIMI A COLTIVARE IL CACAO?


Furono con molta probabilità gli Olmechi i primi a coltivare il cacao verso il 1500 a. C. sebbene la presenza della pianta allo stato selvatico si possa far risalire grazie a studi genetici già circa nel 6000 anni fa nel centro america. La stessa parola cacao deriva proprio dalla lingua olmecacacaua (o kakawa), mentre la denominazione scientifica theobroma fu data dal padre della classificazione botanica Linneo (nel XVIII) e significa cibo degli dei: beh, come contraddirlo…

Altre popolazioni precolombiane si occuparono della coltivazione – e anche ovviamente dell’utilizzo - della pianta del cacao.
Si trattava dei Maya, che ne usavano i semi anche come moneta, dei Toltechi e degli Aztechi. Questi ultimi bevevano una bevanda a base di cacao amara e speziata che chiamavano xocoalt(ecco probabilmente da dove deriva la parola cioccolato!)


Per approfondire: http://scienzadelcioccolato.blogspot.it/2010/10/il-cacao-alle-primissime-origini.html


2) CIOCCOLATO BIANCO E BURRO DI CACAO SONO LA STESSA COSA? COSA ESATTAMENTE E' il BURRO DI CACAO? 

Ma il burro di cacao è quella cosa con cui si friggono le uova di cioccolato? Bando agli scherzi, il burro di cacao è un grasso sì, e serve anche per fare le uova di cioccolato, dato che è un ingrediente del cioccolato stesso, ma attenzione a non confonderlo col cioccolato bianco! Infatti cioccolato bianco e burro di cacao non sono la stessa cosa.
Il cioccolato chiamato bianco non è propriamente un cioccolato, perché non contiene pasta di cacao, ma burro di cacao (e sì, proprio lui), derivati del latte e zuccheri.

A noi che delle definizioni poco importa e ci fidiamo del gusto, chiamarlo o meno cioccolato non ci cambia la vita: se ci piace, ben venga mangiare anche il cioccolato bianco.

Il burro di cacao invece è come abbiamo detto un grasso, e lo troviamo nel cioccolato, in altre preparazioni dolciarie, farmaceutiche ed in diversi cosmetici (creme, saponi, balsami e alzi la mano chi non ha pensato al burrocacao, lo stick protettivo per le labbra!).

Si estrae dalla cabossa - è questo il nome della bacca matura del cacao – che ne contiene una percentuale pari alla metà del suo peso, quando essiccata (la percentuale si aggira dal 45 al 53 percento). Questa quantità di lipidi serve come riserva di energia per i germogli delle nuove piantine che nascono dai semi – la natura pensa sempre a tutto!

Il burro di cacao ha proprietà emollienti, idratanti e protettive per la pelle e le mucose. Si può estrarre mediante pressatura, torsione o utilizzo di solventi chimici organici (in quest’ultimo caso si ottiene un burro di qualità inferiore detto anche burro di cacao olandese di seconda). Ha un colore giallo chiaro, un aroma gradevole, di cacao appunto, si scioglie alla temperatura di circa 35 gradi (che è poco meno della nostra temperatura corporea) è ricchissimo di minerali e vitamine come la vitamina E, con elevate proprietà antiossidanti.

Una curiosità: sapete che è proprio il burro di cacao a conferire al cioccolato la sua consistenza e lucidità? Occorre che il cioccolato subisca una particolare lavorazione, che viene detta "temperare il cioccolato", in modo che il burro di cacao in esso contenuto formi una specie di reticolo cristallino stabile – a livello molecolare – ed ecco che il cioccolato è pronto da gustare!

Per approfondire: http://scienzadelcioccolato.blogspot.it/2012/03/il-burro-di-cacao.html


3) IL CIOCCOLATO E' RICCO DI (risposta multipla)
a) FERRO    SI    
b) VITAMINA C    SI 
c) CIOCOIOSAMINA    NO 
d) PROTEINE    SI 
e) FOSFORO    SI
Il cioccolato è ricco di proteine, oli, amidi e contiene minerali tra cui il ferro ed il fosforo, ma anche magnesio in quantità significative, potassio e cromo.

Le proteine, che come quantità di nutrienti vengono subito dopo rispetto alla quota lipidica (grassi), costituiscono circa il 10, 15 percento del peso secco del frutto (semi e buccia). La quantità e la qualità di tali proteine variano a seconda di quanto è maturo il frutto.

Tra le vitamine presenti nel cioccolato troviamo anche la vitamina C (detta anche acido ascorbico) che è una vitamina idrosolubile, ossia che si scioglie e viene assimilata se sciolta in acqua. Il cioccolato contiene anche altre vitamine idrosolubili come tiamina (vit B1), lariboflavina (vit. B2), la niacina (vit. PP), l’acido pantotenico (vit. B5), il piridossalfosfato (vit. B6). Contiene poi vitamine liposolubili, assimilabili attraverso i grassi, come la vitamina E e la vitamina A.

Il cioccolato contiene inoltre diversi elementi dai nomi difficili come flavonoidi, alcaloidi eterpenoidi che influenzano il sapore e la qualità del cacao stesso e quindi del cioccolato. Non solo, sono anche responsabili delle proprietà del cioccolato come i suoi effetti positivi sul tono muscolare, sul buon umore, sulla diminuzione del senso di fatica e… sulla produzione di sensazioni paragonabili a gioia ed innamoramento. Studi medici sottolineano che, al contrario di altre sostanze con effetti analoghi, il cioccolato non dà dipendenza né ha effetti collaterali (credo che sul fatto di non dar dipendenza qualcuno tra noi potrebbe avanzare qualche dubbio!!).

È stato dimostrato, poi, che i polifenoli contenuti nel cioccolato sono in grado di ridurre se non di inibire la proliferazioni di batteri gengivali ed hanno un alto potere antiossidante.

Come abbiamo accennato sopra, la qualità del cacao, la maturazione del suo frutto, le condizioni ambientali in cui la pianta cresce, oltre che i metodi di lavorazione, fanno sì che non tutti i cioccolati siano uguali (la differenza non risiede solo nel fatto che esso sia fondente, al latte, bianco, aromatizzato, bensì proprio dal tipo di cacao utilizzato per produrlo).

Qualsiasi sia però il tipo di cioccolato preferito, esso resta sempre un alimento che delizia il nostro palato e che si rivela un ottimo amico della nostra salute fisica e mentale!

Per approfondire: http://scienzadelcioccolato.blogspot.it/2010/10/dante-bianchi-biologo-ci-parla-delle.html



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