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LA FISICA ITALIANA NEL MONDO

Elisabetta Durante
I fisici italiani contano nel panorama internazionale, non è una novità. In laboratori internazionali come il Fermilab di Chicago o il Desy di Amburgo rappresentano la comunità scientifica più numerosa, dopo quella del paese ospitante, naturalmente. Ma non basta, perché un po’ ovunque raggiungono posizioni di primo piano: un esempio, tra i moltissimi che potremmo fare, è quello di Sergio Bertolucci, oggi Direttore di ricerca del più importante laboratorio del mondo, il CERN.

Sorprende, però, che persino il cuore della Francia sciovinista scelga fisici italiani per incarichi di grande responsabilità: alla direzione del LAL (Laboratoire de l’Accélérateur Linéaire, Parigi – Orsay) si è da poco insediato, ad esempio, il 47enne Achille Stocchi che vanta, tra le molte esperienze, una serie di progetti portati avanti nei Laboratori INFN di Frascati, al CERN, a SLAC (Stanford), e la formazione di un gruppo di lavoro sulla futura SuperB factory.

Nei prossimi anni Stocchi guiderà 350 specialisti che nel maggior laboratorio francese di Fisica della alte energie svolgono ricerche nei settori della Fisica delle Particelle, Astroparticelle, Cosmologia. A dirigere il Dipartimento Acceleratori dello stesso LAL, un altro fisico italiano con una carriera di tutto rispetto alle spalle: il friulano Alessandro Variola si interessa, tra l’altro, di tecnologie associate all’effetto Compton (fenomeno di diffusione legato all’urto tra fotone ed elettrone), ed è autore di un progetto classificatosi al primo posto tra gli oltre 330 progetti presentati per il grande piano francese di rilancio della ricerca (un miliardo di euro destinati a tutti i settori disciplinari, dalla medicina all’economia). Il progetto di Variola è tra i più importanti non solo per impegno finanziario (vale 12 milioni di euro), ma anche per l’importante potenziale di ricadute industriali.

Passando al fronte industriale, va detto che la Fisica italiana si muove bene anche su questo versante. Un caso speciale è quello della CAEN, che da molti anni fornisce strumentazione elettronica a grandi esperimenti scientifici: oggi ai successi della società viareggina si affiancano quelli della SITAEL Aerospace, afferente al gruppo dell’industriale pugliese Vito Pertosa, che della CAEN ha recentemente acquisito il braccio aerospaziale.

Con la guida del Prof. Roberto Battiston dell’INFN e del dr. Guido Castellini del CNR/IFAC, gli specialisti della SITAEL Aerospace, coordinati dal fisico barese Nicola Zaccheo, AD della società, hanno progettato e realizzato la maggior parte dei sistemi elettronici di una missione spaziale tra le più impegnative e promettenti del momento: parliamo del “cacciatore” di Antimateria AMS-02, che il 29 aprile 2011 è stato lanciato” dalla base NASA di Cape Canaveral per raggiungere, a bordo dello Space Shuttle “Endeavour”, la Stazione Spaziale Internazionale.

Progettato come modulo esterno e destinato a lavorare per almeno dieci anni, il potente spettrometro magnetico studierà con un livello di accuratezza mai raggiunto prima, la composizione dei raggi cosmici primari, andando a scovare la presenza di particelle di Antimateria, Materia Oscura e Materia Strana.







Elisabetta Durante, giornalista scientifica. Collabora con Il Sole 24Ore. e col canale scientifico della RAI “Explora. Fonda con un gruppo di scienziati, il sito web “Scienza per tutti”. Promuove la nascita del DISTI, Distretto dell’Informazione Scientifica, Tecnologica e dell’Innovazione.
Nel 2008 realizza lamostra “
Donne alla guida della più grande macchina mai costruita dall’Uomo”, (www.ba.infn.it/donne-lhc),
Portavoce dellITWIIN (associazione italiana Donne Inventrici e Innovatrici).

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Questo articolo partecipa al Carnevale della Fisica  che sarà ospitato il 30 maggio 2011 sul blog IncredibleButTrue.


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