LA PROBABILITA’ DI SUCCESSO
Siete interessati al successo? Intendo "successo" nel suo significato più ampio: non si tratta solo di aspirare a scrivere un romanzo per venderne cinque milioni di copie o vincere un concorso televisivo, ma anche semplicemente riuscire ad ottenere un lavoro (se siete disoccupati) o un aumento di stipendio (se siete occupati). Questi sono solo pochissimi esempi di applicazione del calcolo delle probabilità, che in realtà è una disciplina scientifica il cui utilizzo è incredibilmente ampio. Nelle righe seguenti, al di là degli esempi che utilizzerò per spiegarvi il meccanismo di calcolo, cercate quindi di cogliere in quali casi è matematicamente legittimo applicare la probabilità di successo, e poi divertitevi nel calcolo e verificate se i risultati corrispondono a ciò che, ragionevolmente, vi attendevate.Definisco innanzitutto i simboli che utilizzerò:
P = probabilità;
X = numero di prove necessarie per ottenere il primo successo;
n = l’esito richiesto della variabile aleatoria geometrica X prima definita. Una variabile aleatoria, in parole povere, è un oggetto matematico che può assumere diversi esiti. Non scoraggiatevi per i termini tecnici, poiché ciò che importa è comprendere la sostanza della formula, al di là del nome, più o meno complicato, che è stato attribuito alla formula stessa. Gli esempi successivi vi aiuteranno in tal senso;
p = probabilità di successo della singola prova. Tale probabilità deve essere compresa tra zero e uno esclusi gli estremi: non ci interessa p = 0 poiché rappresenta l’evento impossibile (il successo non è comunque raggiungibile, dunque non ha senso calcolare la probabilità di successo), né p = 1 poiché rappresenta l’evento certo (se il successo è certo perché mai dovremmo calcolarne la probabilità?).
Caro lettore, a questo punto ti fornisco immediatamente un esempio applicativo. Immaginiamo (sperando che non sia vero) che tu sia attualmente disoccupato. Stai cercando lavoro e, avendo già fatto numerosi tentativi, ti stai chiedendo quando riuscirai a trovarlo. Quanto stimi che possa essere la tua probabilità di essere assunto al primo colloquio ? Immaginiamo che tale probabilità sia, ad esempio, il 55%, poiché sei laureato ed hai anche già maturato alcuni anni di esperienze lavorative. Quindi p = 0,55. Naturalmente la stima di questa probabilità è il punto più delicato di tutta la formula che intendiamo applicare, poiché si tratta dell’unico input, di natura incerta, da introdurre nel meccanismo per ottenere la probabilità di successo. Quanto più è affidabile "p", tanto più sarà affidabile "P", cioè la probabilità di successo, di conseguenza, se trovi dei dati a supporto della tua stima, il risultato finale sarà più attendibile. Ad esempio se fossero passati quasi tre anni dal giorno in cui ti sei laureato in statistica, potresti cercare dei dati del tipo: a tre anni dalla laurea, ogni 100 laureati in statistica trovano lavoro in 65.
Ammettiamo poi che la tua pazienza abbia un limite: riesci a sopportare al massimo 5 colloqui, dopodiché tendi a scoraggiarti e a pensare che non riuscirai mai a trovare lavoro.
Riepiloghiamo insieme i dati:
X = numero di colloqui necessari per ottenere un’assunzione;
n = 5;
p = 0,55.
Calcoliamo la tua probabilità di successo, cioè la probabilità che, dopo 5 colloqui, tu riesca ad essere assunto:
P(X = 5) = [(1 – 0,55)^(5 – 1)] · 0,55 = 0,0225
P(X = 2) = [(1 – 0,55)^(2 – 1)] · 0,55 = 0,24 x 100 = 24%
P(X = 3) = [(1 – 0,55)^(3 – 1)] · 0,55 = 0,11 x 100 = 11%
P(X = 4) = [(1 – 0,55)^(4 – 1)] · 0,55 = 0,05 x 100 = 5%
P(X = 5) = [(1 – 0,55)^(5 – 1)] · 0,55 = 0,02 x 100 = 2%
Ti aspettavi un andamento decrescente (dal 55% al 2%) della probabilità di successo al crescere del numero dei tentativi (da 1 a 5)? Credo di no, poiché si tratta di un risultato controintuitivo: normalmente tendiamo a pensare che più colloqui si fanno più è facile trovare lavoro. Tuttavia, se analizziamo la formula utilizzata più da vicino, scopriamo che, affinché l’ennesima prova sia un successo, le precedenti "n – 1" prove devono essere state tutte degli insuccessi. Quindi, nella formula compare prima il fattore (1 – p), che è la probabilità di insuccesso (nel tuo caso: 1 – 0,55 = 0,45) e poi "p", che è la probabilità di successo (0,55).
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