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COME ARGOMENTARE LE RISPOSTE AGLI ANTIVAX

Roberto Burioni al congresso "Medicina e Pseudoscienza"

Si è concluso da un paio di settimane a Roma il congresso organizzato dalla C1V edizioni su Medicina e pseudoscienza, e sono della scorsa settimana le notizie della radiazione dall’albo dei medici del dott. Gava per la sua “posizione non scientifica” rispetto ai vaccini, e dell’infermiera che fingeva di somministrare i vaccini.

I social network hanno dato democraticamente la parola a tutti, ma non tutti coloro che parlano lo fanno per il bene, spesso travestono con il bene i propri interessi, che possono essere anche di tipo economico.

Il dott. Catania afferma che l’aver studiato, l’aver acquisito autorevolezza su un determinato argomento non sono più riconosciuti come elementi che danno fiducia, ma vengono interpretati dai promotori delle terapie “non chimiche” come elementi che dimostrano l’essere al servizio delle lobby. Il non aver studiato viene visto come più vicino alle persone e come segno di un pensiero più genuino e meno contaminato da altri interessi. Spesso però questo pensiero non ha prove di validità, ma si ferma ad essere un pensiero ingenuo. Ma in una società in cui stanno venendo meno la comunicazione e l’informazione in favore della conversazione e della promozione, coloro che più facilmente riescono a parlare in modo colloquiale finiscono con l’essere sempre più ascoltati a discapito della correttezza del contenuto.

Ci ricorda Catania, che andare al di là della prima informazione letta, richiede motivazione e ciò comporta un certo impegno di energie e di tempo, che spesso non si vuol utilizzare e ci si ferma alla superficie di quanto letto.

Il dott. Clavenna ci ha ricordato che la storia dei vaccini è una storia di successo quando ha portato alla scomparsa del vaiolo; di quasi successo perché dei 3 tipi di poliomielite ne esiste ancora 1 e di non ancora successo quando si parla di morbillo, che nel mondo miete ancora 15 morti ogni ora. Questo avviene perché, dichiara il dott. Rezza, una persona infetta col morbillo ne riesce ad infettare altre 15, mentre una persona infetta con influenza ne riesce ad infettare altre 4! Il vaccino per il morbillo ha evitato 20.000.000 di morti.

Quando la popolazione è per il 95% vaccinata si crea l’immunità di gregge, ciò permette al 5% non vaccinato di non contrarre le malattie. L’immunità di gregge è molto utile perché protegge anche chi non può vaccinarsi, come coloro che, adulti o bambini, stanno facendo la chemioterapia e sono immunodepressi.

Dopo l’acqua potabile, afferma il dott. Burioni, i vaccini hanno salvato più vite, che non altri farmaci.
Gli antivaccinisti sono nati con i vaccini. Per esempio quando si cominciò a somministrare il vaccino contro il vaiolo, ricavato dai bovini, gli antivax dell’epoca dicevano che ci si sarebbe trasformati in bovini.

Si è successivamente entrati più nelle argomentazioni provax e antivax ben curate dai dott. Sani, Tafi e dalle mamme del sito www.iovaccino.it
Spesso gli antivax parlano di reazioni pericolose conseguenti la somministrazione del vaccino: sviluppo dell’autismo, sviluppo di allergie, bambini che si ammalano più di frequente, sviluppo della patologia del vaccino.

I dott. Sani e Tafi hanno preso queste argomentazioni e ci hanno fatto sapere che:
- la reazione indesiderata più frequente dopo un vaccino è nel 90% dei casi il pianto;
- segue a grande distanza la reazione allergica
- seguono febbriciattola e vomito, sonnolenza o irritabilità.
L’unica davvero preoccupante è la reazione allergica, ma è per questo che si chiede al soggetto di rimanere una mezz’ora prima di andare via, così, nel caso si presenti una reazione allergica, il personale addestrato è in grado di intervenire. Occorre sapere che lo choch anafilattico dato da un vaccino ha una mortalità dello 0,4%, mentre uno choch anafilattico dato dall’ingestione di un cibo a cui si è allergici ha una mortalità del 20%.
Il vaiolo - se ne è parlato al congresso
"Medicina e Pseudoscienza"

L’Etilmercurio che aveva un effetto tossico non viene più usato da tempo nei vaccini. Non è mai stata provata la pericolosità dell’additivo Thimerosal usato come conservante.
Per quanto riguarda l’autismo ben 107 studi hanno dimostrato scientificamente che non c’è nessuna correlazione tra questa patologia e la vaccinazione.
Poi c'è chi afferma che il vaccino stimoli troppo il sistema immunitario, non sapendo che quando prendiamo il raffreddore il nostro sistema immunitario lavora come se avessimo fatto 30 vaccini tutti insieme.
Si dice che i vaccini causino il cancro, ma invece ci sono vaccini che lo prevengono.

Un’ultima, si spera, rimostranza contro i vaccini è che essi servano più ad arricchire Big Pharma che a proteggere le persone dalle patologie e qui mi permetto delle riflessioni personali tratte dall’esperienza mia e non solo.
Trovo legittimo che chi fa un lavoro venga pagato, per cui se il mio lavoro è fare ricerca, creare farmaci e poi produrli, ho il diritto che questo lavoro mi venga pagato.
Si può anche decidere di non arricchire Big Pharma non facendo il vaccino, ma poi i soldi glieli darò lo stesso per comprare i farmaci per curare la patologia contratta. In più pagherò in terminI di salute, ore di lavoro perse e a livello emotivo nel vedere mio figlio star male anche per un mese, senza contare che lo Stato pagherà, se dovesse esserci, anche il ricovero ospedaliero. Inoltre bisogna sapere che l’introito per la vendita dei vaccini è una voce di entrata bassa rispetto ad altri farmaci come i chemioterapici, ad esempio. Per finire: costano molto di più i prodotti omeopatici, che quelli farmaceutici. Allora chi guadagna di più?

A mio modesto parere le persone dovrebbero essere informate anche sul fatto che nuovi vaccini sono disponibili (esempio papilloma virus) e che tutti possono farsi vaccinare, che vaccinazioni non obbligatorie (esempio epatiti) sono disponibili per tutti e che esistono vaccini, come quello per il morbillo, che possono perdere di efficacia e che quindi bisognerebbe verificare se è necessario rifarlo.

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