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IL PRIMO DINOSAURO "NUOTATORE": LO SPINOSAURO

95 milioni di anni fa nel Cretacico, il Nord Africa non si presentava desertico come oggi, ma era ricoperto da foreste tropicali e grandi fiumi, popolati da un dinosauro “nuotatore”, lo Spinosaurus aegyptiacus
Lo studio incrociato di molti reperti fossili di questo grande predatore ricordato da tutti per avere sul dorso una “vela”, ha portato un team di paleontologi italiani e americani a ridefinire le conoscenze sulle sue abitudini di vita: infatti dallo studio pubblicato qualche giorno fa su Science è l’unico dinosauro che si possa definire semiacquatico. 
Finora si conoscevano soltanto dei rettili adattati all’ambiente acquatico come per esempio l’ittiosauro, ma adesso i paleontologi hanno le prove che questo dinosauro frequentasse sia la terraferma che gli ambienti fluviali.

Modern tools bring ancient bones back to life and reveal Spinosaurus.(Lawson Parker, NGM staff. Map: Ryan Morris, NGM staff. Art: Davide Bonadonna. 3D skeleton: Tyler Kaillor and Lauren Conroy, University of Chicago.) Sources: Nizar Ibrahim, University of Chicago; Cristiano Dal Sasso and Simone Maganuco, Natural History Museum of Milan; Ron Blakey, Colorado Plateau Geosystems (Map); Matteo Fabbri, University of Bristol (bone scans) Photo: Nizar Ibrahim at Canadian Museum of Nature (tooth).

La grande scoperta è stata comunicata a Washington nella sede della più grande istituzione scientifica americana, la National Geographic Society dagli autori dell’Università di Chicago che hanno collaborato con i paleontologi Cristiano Dal Sasso e Simone Maganuco del Museo di Storia Naturale di Milano (che hanno studiato già il nostro Ciro) assieme a Matteo Fabbri dell’Università di Bristol e Dawid Iurino della Sapienza di Roma. 



Lungo 15 metri, aveva un collo piuttosto lungo e delle gambe piccole ma robuste, con piedi larghi e piatti forse palmati corredati da artigli. Le ossa della coda erano collegate liberamente come nei pesci, segno tipico di un adattamento all’ambiente acquatico come pure il baricentro del corpo spostato in avanti, le ossa piuttosto dense e prive di cavità midollari, come nei pinguini. Il muso dotato di denti a forma di cono possedeva delle narici a metà del cranio e una seconda coppia di aperture nasali presenti anche nei coccodrilli. Proprio grazie alla singolarità del secondo paio di fori evidenti sul muso, i paleontologi incuriositi hanno eseguito una TAC, scoprendo una fitta rete sensoriale utilizzata dallo spinosauro come un sonar per localizzare le sue prede nella acque torbide del sistema fluviale presente nel Nord Africa nel Cretacico.


Questi eccezionali risultati provengono dallo studio di documenti storici del primo spinosauro scoperto in Egitto più di 100 anni fa, da altri reperti rinvenuti in Marocco e dal cranio fossile conservato nel Museo di Storia Naturale di Milano. 

Di questa nuova star della paleontologia si è creato sempre in Italia un modello in 3D in vetroresina a grandezza naturale ospitato per ora in una mostra al National Geographic Museum di Washington, in attesa di rientrare in Italia in occasione dell’Expo 2015, per risiedere a Palazzo Dugnani, l’antica sede del Museo di Storia Naturale di Milano.

Ma per gli appassionati l’appuntamento è per giovedì  18 settembre 2014, alle ore 10.30 al Museo di Storia Naturale di Milano in Corso Venezia 55, dove questa scoperta eccezionale verrà presentata in tutti i suoi aspetti - dal ritrovamento dei fossili, alla ricostruzione dello scheletro, allo stile di vita e alle caratteristiche di questa specie - dai paleontologi che l'hanno studiato.



Ibrahim, N., Sereno, P. C., Dal Sasso, C., Maganuco, S., Fabbri, M., Martill, D. M., Zouhri, S., Myhrvold, N. & Iurino, D. A, 2014. Semiaquatic adaptations in a giant predatory dinosaur. Science (Science Express, early online, 10.1126/science.1258750)


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