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NOVARTIS IN PRIMA LINEA NELLA LOTTA ALLA MALARIA

La malaria colpisce ogni anno oltre 250 milioni di persone e, di queste, quasi 800 mila muoiono a causa della malattia, in prevalenza bambini africani [1] .
Di queste, la maggior parte sono bambini sotto i cinque anni: nel mondo, ogni 30 secondi un bambino muore di malaria.

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BASILEA. Siamo presenti all'incontro Innovation for Patients, dove un centinaio di giornalisti da ogni parte del mondo è stata invitata a una serie di conferenze  per  comprendere l'impegno di Novartis nel debellare le malattie del secolo.
Tra queste, le malattie tropicali come la malaria.   

Fermare la malaria è essenziale, dal momento che circa metà della popolazione mondiale (3,3 miliardi di persone), per lo più quella che vive nei Paesi poveri, rischia quotidianamente di contrarla.

Novartis sta offrendo un contributo sostanziale alla lotta contro la malaria. Lo fa con un farmaco che assicura un tasso di guarigione superiore al 95%; con oltre 250 milioni di trattamenti messi a disposizione dal 2001 a oggi; con un impegno crescente, anno dopo anno, a migliorare ed estendere l’accesso alle terapie.

Nadine Schecker e Giancarlo Francese  
Abbiamo incontrato e intervistato Giancarlo Francese,  Global Program Team Director at Novartis e Nadine Schecker, Global Head Malaria Initiative Communications,  e abbiamo chiesto di raccontarci la loro  esperienza nel programma per debellare questa malattia. 

DA QUANTO TEMPO NOVARTIS SI OCCUPA DI MALATTIE TROPICALI E IN PARTICOLARE LA MALARIA?

Da oltre 10 anni. L'avventura di Novartis è iniziata con la collaborazione con il governo cinese e con  il World Healt Organization per cercare di sviluppare una combinazione a base di Artemisinina che è un estratto di una pianta che veniva già usata in Cina per trattare la malaria e che è stata messa in combinazione con un'altra molecola che si chiama Lumefantrina che ha dato modo di creare il  Coartem.

L'Artemisinina veniva usata già molti decenni fa, anche durante la guerra del Viet Nam per cercare di aiutare i militari e dunque Novartis ha creato circa 10 anni fa la combinazione completa.

Coartem è una molecola che funziona con la forma falciparum (la malaria è causata sia dal Plasmodium Vivax, che è diffuso in Asia, sia  dalla forma falciparum,  diffusa in Africa).





DOVE È DISTRIBUITO IL FARMACO? 

Coartem è distribuito unicamente in Africa poché nel Sud Est Asiatico stiamo osservando forme di resistenza nell'Artemisinina in quanto già usata da molto tempo. Dunque tutta la parte di parassiti sappiamo che svilupperà prima o poi resistenze più forti, il che ha portato Novartis a fondare un istituto a Singapore che si chiama Novartis Institute for Tropical Diseases (NITD) il quale è specializzato nella scoperta di nuove molecole per la malaria per la Dengue e per la Malattia di Chagas

Ma prevediamo che anche per questo medicinale comparirà una resistenza: è una questione di tempo, come è successo nella storia quando si usava il chinino e poi di colpo non era più efficace. Noi in Italia abbiamo nostro malgrado fondato il nome "malaria", lo hanno fatto gli antichi romani, e sappiamo come è stata difficile la lotta.

COME EVITARE LE RESISTENZE? 

Pochi anni fa è stato scoperto KAE609, si tratta di una nuova classe di molecole che non è mai stata usata contro la malaria, quindi un nuovo meccanismo di azione capace di rispondere ai principali problemi di resistenza.

Tra le sue caratteristiche quella di essere una "singol dose" quindi contrariamente agli attuali antimalarici che prevedono 3 giorni di trattamento (mattino e sera), questa molecola ha il potenziale di poter essere somministrato una volta sola, diminuendo la patiance compliance che è un grosso problema in Africa.

PERCHÉ È IMPORTANTE CHE LA DOSE SIA "SINGOLA"?

Perché abbiamo constatato che le persone che portano i loro figli nel centro ospedaliero per curare la febbre, prendono il medicinale e magari vedono che dopo due giorni il bambino migliora. Tengono così di scorta in caso futuro quei due o tre trattamenti evitando di somministrarli, contribuendo alla recidiva, con complicanze di mutazioni e resistenza a futuri trattamenti.


COLLABORAZIONI CON I PAESI IN CUI SI STA SVILUPPANDO IL TRATTAMENTO? 

Con la Cina abbiamo avuto forti collaborazioni per quanto riguarda l'Artemisinina. Adesso la Cina ha debellato quasi completamente la malaria. Hanno delle attività di ricerca ma non è più per loro una situazione di emergenza, tranne lungo il confine con il Viet Nam.

Con altri Paesi come il Viet Nam, la Cambogia, la Tailandia, l'Indonesia ci sono collaborazioni sia da parte dei medici sia da parte dei governi in quanto tutti i nuovi antimalarici vengono prima sviluppati e testati in Asia perché si vuole vedere l'effetto su popolazioni non-immuni. E si studiano le dosi minime che poi vengono applicate anche nei Paesi Africani.

Vorrei poi citare la collaborazione con Paesi  dove politici veramente illuminati sono riusciti nell'arco di pochi anni di debellare completamente la diffusione di questa malattia. Ad esempio la Namibia, Paese in cui l'attuale ministro della salute Richard Kamwi è riuscito a portare la situazione di contagio da 1 milione di casi a solo 4 casi. Se ne dovrebbe parlare. 


DOVE TROVATE I FINANZIAMENTI? 

Ci sono diversi finanziatori, e sicuramente teniamo a ricordare che una delle più importanti è la Fondazione Bill & Melinda Gates. L'obiettivo comune è quello di debellare la malaria completamente da ogni regione del mondo. 

Dal 2001, grazie alla collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità, Novartis ha fornito oltre 400 milioni di trattamenti, a prezzo di costo, alle strutture sanitarie pubbliche in Africa.  

Nel 2010, attraverso i suoi programmi di accesso ai farmaci, del valore di 1,5 miliardi di dollari, ha dato nuove speranze a oltre 85 milioni di pazienti.


Riferimenti bibliografici


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