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IN ARGENTINA RIENTRANO I RICERCATORI: STIPENDI DOPPI RISPETTO ALL'ITALIA

Perfino  in Argentina un ricercatore guadagna il doppio rispetto a un suo collega italiano, esattamente come già accade in Germania e in Francia.

Il paese d'oltreoceano a noi legato dalla storia (molti italiani il secolo scorso vi sono emigrati)  ha capito che investire nei propri ricercatori significa aprire  una grande certezza  per il futuro dei propri cittadini e delle proprie aziende.  Non c'è infatti futuro senza l'investimento in ricerca, innovazione, brevetti. 

Circa 840 scienziati argentini emigrati sono infatti tornati a casa in questi ultimi anni grazie ad un piano di rimpatrio del governo. Lo ha comunicato  Marta Rovira, presidente del Consiglio nazionale della ricerca scientifica e tecnica (CONICET), in un articolo pubblicato Sabato nel sito ufficiale.

"Sono stati rimpatriati più di 840 scienziati" che avevano lasciato il paese per motivi economici.
Ha dichiarato Rovira.

Rovira ha così  illustrato le condizioni offerte dal Piano RAICES (Red de Argentinos Investigadores y Científicos en el Exterior, trad. Rete Argentina di ricercatori e scienziati all'estero), lanciato dal Ministero della Scienza, la Tecnologia e l'Innovazione, creato nel dicembre 2007 dal presidente Cristina Kirchner.

CONICET ha in programma l'apertura di un Centro per la ricerca scientifica in Ushuaia (a 3.200 km a sud di Buenos Aires). 

Secondo i dati ufficiali, sono circa 4.500 scienziati argentini che lavorano all'estero, soprattutto negli Stati Uniti e Brasile, così come Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Italia. 

Ha aggiunto che "ai circa 500 ricercatori si stanno unendo altri 1.000 tirocinanti all'anno" e il CONICET ha attualmente "circa 18.000 membri, tra cui ci sono 6.500 ricercatori e circa 8.500 Fellows". 

Lo stipendio di un ricercatore in Argentina raggiunge i 10.894 pesos ($ 2,557.6) e un Fellow 5164 ($ 1,212.2), informa il Ministero della Ricerca.

Nel 2010 i finanziamenti per il settore delle scienze è pari a 2.115,7 milioni di pesos (496,6 milioni di dollari), quasi il doppio che nel 2008, indica il portafoglio sul loro sito ufficiale.





L'Argentina sta investendo molto nel futuro dei giovani,  ed è ad anni luce dall'Italia, dove invece, come vediamo dai dati presentati da il Messaggero (sul sito del CNR) un anno fa, retribuisce la metà i propri ricercatori rispetto a francesi, tedeschi e ora anche argentini.

Un livello che sommato a quello di stagnazione per il nostro Paese (senza investimenti in ricerca e innovazione) lede la competitività delle nostre aziende nei confronti dei mercati internazionali. E la mancanza di certezze spinge molti giovani promettenti a cercare fortuna all'estero. Come ha ricordato non molto tempo fa il Premio Nobel per la fisica Riccardo Giacconi (emigrato all'estero subito dopo gli studi in Italia): «L'addio all'Italia? Nessun rimpianto, non avrei mai realizzato le cose che ho fatto». Il che prova che questa situazione continua da anni, e non è sintomo di una indifferenza propria solo dell'ultimo Governo, che comunque ha sostanziali responsabilità nei confronti della situazione che sta attraversando il Paese, ma anche degli stessi che l'hanno preceduto.


Per saperne di più:
Dati statistici su stipendio, età anagrafica, carriera dei ricercatori - Associazione Italiana per la Ricerca





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