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ADDIO ARTHUR CLARKE!

Quando usiamo il cellulare per telefonare o assistiamo a una partita di calcio in mondovisione dobbiamo molto ad Arthur C. Clarke.

Lo scrittore è più noto per il suo romanzo "2001: Odissea nello spazio". Ispirato al racconto breve "La sentinella" (The Sentinel) dello stesso Clarke, cresciuto assieme alla sceneggiatura del film 2001: Odissea nello spazio realizzato con il regista Stanley Kubrick.

Tuttavia se i satelliti geostazionari ci permettono oggi di comunicare e inviare tutte le informazioni lo dobbiamo a una sua idea del 1945: il calcolo dell'orbita che un satellite percorre esattamente in 24 ore. Con un semplice calcolo in meccanica (fisica) quest'orbita si trova facilmente: 35.800 chilometri di altezza, circa un decimo della distanza Terra-Luna.
A quell'altezza il satellite rimarrà fisso su un punto prefissato della Terra: si tratta dell'orbita geostazionaria, o anche orbita di Clarke, appunto.

Tre satelliti posti a 120° tra le loro orbite possono coprire l'intera superficie terrestre: un'idea tanto geniale quanto semplice.

Clarke proposte questo concetto in un articolo scientifico dal titolo Can Rocket Stations Give Worldwide Radio Coverage? ("Possono le stazioni razzo fornire una copertura radio mondiale?"), pubblicato su Wireless World nell'ottobre del 1945. Proprio grazie a questo contributo, l'orbita geostazionaria è oggi nota anche come orbita Clarke o fascia di Clarke in suo onore.


Qui la trascrizione del video

Arthur C. Clarke muore oggi all'età di 90 anni, in una villa alle porte di Colombo, nello Sri Lanka, anni dopo essere diventato uno dei più grandi scrittori di fantascienza di tutti i tempi.
Le sue previsioni della sua opera più conosciuta risultatono in parte sbagliate: si avverarono infatti con più di trent'anni di anticipo! Come ad esempio lo sbarco dei primi uomini sulla Luna...

Ma questa è un'altra storia!

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