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Installazione piscine interrate: guida pratica tra vantaggi, normative e costi nascosti

 


Le piscine interrate rappresentano il sogno di molti proprietari di casa che desiderano trasformare il proprio giardino in un’oasi privata. Eleganti, personalizzabili e capaci di integrarsi perfettamente nel paesaggio esterno, queste strutture aggiungono valore all’immobile e migliorano significativamente la vivibilità degli spazi outdoor. Tuttavia, prima di dare il via ai lavori, è fondamentale conoscere non solo le caratteristiche tecniche, ma anche gli aspetti normativi e burocratici che regolano la loro installazione.

Cos'è una piscina interrata?

A differenza dei modelli fuori terra, le piscine interrate sono realizzate all’interno di uno scavo nel terreno. Possono essere in vetroresina, acciaio, cemento armato o materiali compositi. Queste strutture diventano parte permanente del paesaggio e includono impianti di filtrazione, sistemi di ricircolo dell’acqua e spesso anche optional come idromassaggio, illuminazione LED o scale interne.

Il mercato offre una varietà di modelli, da quelli compatti per piccoli cortili fino a soluzioni di lusso con finiture su misura. Le forme spaziano dal classico rettangolo alla silhouette libera in stile “laguna”. La personalizzazione è uno dei punti di forza: ogni piscina può essere progettata in base alle esigenze dell’utente e allo stile dell’abitazione.

Quando è conveniente sceglierla?

Optare per una piscina interrata è la scelta giusta quando si desidera una soluzione durevole, stabile e visivamente armoniosa. È ideale per chi desidera utilizzarla tutto l’anno – anche coperta o riscaldata – oppure intende valorizzare l’immobile in ottica di rivendita.

Tuttavia, la decisione deve tener conto di alcuni vincoli:

  • Spazio disponibile: occorre una superficie sufficiente non solo per la vasca ma anche per gli impianti e le distanze legali da rispettare.
  • Budget: i costi includono progettazione, scavi, materiali, impianti e manodopera, oltre a eventuali autorizzazioni.
  • Vincoli territoriali: zone con vincoli paesaggistici, storici o idrogeologici possono richiedere permessi speciali o, in alcuni casi, impedire l’installazione.

Permessi e burocrazia: cosa serve davvero?

In Italia, l’installazione di una piscina interrata è considerata a tutti gli effetti un’opera edilizia. A seconda delle dimensioni, della posizione e della destinazione d’uso, potrebbero essere richiesti:

  • SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività), se la piscina è inferiore al 20% della superficie dell’immobile principale.
  • Permesso di Costruire, nei casi di piscine di maggiori dimensioni o autonome rispetto alla casa principale.
  • Autorizzazioni paesaggistiche o archeologiche, in presenza di vincoli specifici.
  • Relazioni geologiche, obbligatorie in zone soggette a rischio idrogeologico.
  • Negli Stati Uniti, come riportato da River Pools & Spas, è spesso necessario ottenere:
  • Un permesso edilizio dal municipio.
  • Un permesso elettrico e idraulico per impianti e cablaggi.
  • Un certificato finale di ispezione prima della messa in funzione.

In ogni caso, è buona norma affidarsi a un tecnico abilitato per evitare errori formali che possano ritardare (o impedire) i lavori.

Quanto tempo serve per realizzarla?

La realizzazione di una piscina interrata può richiedere da 30 a oltre 90 giorni, a seconda della complessità del progetto e dei tempi di rilascio dei permessi. Le fasi principali includono:

  1. Progettazione tecnica, con studio del suolo e delle caratteristiche dell’area.
  2. Scavo e preparazione, compresi drenaggi, fondazioni e eventuali opere murarie.
  3. Installazione della struttura e degli impianti, seguiti dal collaudo.
  4. Finiture estetiche, come pavimentazioni, bordi, docce e recinzioni.

In alcune regioni italiane e statunitensi, i lavori devono rispettare anche regolamenti su sicurezza e accessibilità, tra cui l’obbligo di barriere anti-annegamento.

Costi: cosa bisogna sapere davvero

Il prezzo di una piscina interrata parte da circa 15.000 euro per le versioni base in vetroresina e può superare i 50.000 euro per strutture in cemento su misura con accessori premium. A questi si aggiungono:

  • Costi di progettazione e pratiche edilizie (1.000–5.000 euro)
  • Spese di manutenzione annua, che variano da 500 a oltre 2.000 euro
  • Assicurazioni (obbligatorie in alcuni Paesi) e tasse locali

Negli USA, l’associazione PHTA (Pool & Hot Tub Alliance) segnala che una piscina interrata media in cemento può arrivare a costare oltre 70.000 dollari con accessori e rifiniture.

Alternative: quando preferire una piscina fuori terra?

Quando lo spazio è limitato, il budget contenuto o le normative troppo complesse, le piscine fuori terra rappresentano un’alternativa valida. Non richiedono scavi, hanno tempi di installazione brevi (spesso 48 ore) e possono essere rimosse o spostate. Non sempre sono però esteticamente adatte a contesti di pregio o ad ambienti soggetti a uso frequente.

Installare una piscina interrata è un progetto che richiede pianificazione, investimenti e una conoscenza approfondita delle normative locali. I vantaggi, in termini di estetica, valore immobiliare e benessere quotidiano, sono indiscutibili. Tuttavia, è fondamentale valutare con attenzione i costi reali, i tempi e i permessi necessari. Rivolgersi a professionisti del settore è il primo passo per trasformare un sogno in un angolo di paradiso in giardino, senza brutte sorprese.

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