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Oggetti che parlano: come usare i materiali per comunicare il valore del tuo brand



In un’epoca in cui l’attenzione è sempre più sfuggente e i messaggi digitali si sovrappongono in un flusso continuo, il contatto fisico con un oggetto riesce ancora a creare un legame autentico. I materiali che scegliamo per rappresentare il nostro brand non sono semplici supporti, ma messaggeri silenziosi di identità, valori e stile. Questo articolo esplora come trasformare ogni scelta materica in un atto comunicativo strategico, capace di lasciare un’impressione duratura e coerente con la visione del brand.

I materiali come parte della brand identity

Quando immaginiamo una marca, tendiamo a visualizzare gli elementi più evidenti della sua identità: il logo, la palette cromatica, la tipografia o il tono di voce con cui comunica. Però, c’è un’intera dimensione esperienziale che spesso viene trascurata e che, invece, può esercitare un impatto forte sulla percezione del brand: quella sensoriale.

L’aspetto visivo di un materiale (lucido, opaco, trasparente, satinato), la sua consistenza al tatto (setosa, ruvida, rigida o morbida) e persino l’odore che emana, contribuiscono a costruire una vera e propria grammatica percettiva. È in questa sfera che il brand si concretizza nella mente delle persone non soltanto come concetto, ma come sensazione fisica. In un’epoca in cui molte relazioni avvengono in digitale, l’uso consapevole dei materiali diventa un potente strumento per differenziarsi, per formare un’identità forte e coerente, e per stimolare un ricordo autentico e duraturo.

Comunicare sostenibilità anche fuori dal digitale

Oggi più che mai, i consumatori premiano i brand che dimostrano un reale desiderio verso la sostenibilità. Ma anche se il messaggio green è spesso ben presente nei contenuti digitali, ciò che davvero convince e fidelizza è la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa.

È qui che entrano in gioco i materiali: se un’azienda si dichiara attenta all’ambiente ma spedisce prodotti in imballaggi in plastica, utilizza gadget monouso o allestisce eventi con materiali usa-e-getta, rischia di minare la propria credibilità. Diversamente, scegliere soluzioni coerenti come cartoncini riciclati, sacchetti in tessuto riutilizzabile, materiali compostabili o elementi a basso impatto ambientale, rafforza la narrazione sostenibile e la rende concreta. I materiali diventano così un mezzo per comunicare i valori aziendali in modo silenzioso ma potente, capace di generare empatia e fiducia nel pubblico.

Merchandising: quando il brand si fa oggetto

Il merchandising è da sempre uno degli strumenti più immediati per diffondere la brand awareness. Però, in un panorama saturo di oggetti promozionali generici e privi di anima, si erge con forza l’importanza di un merchandising ragionato, selettivo e coerente con l’identità aziendale. Non si tratta solo di regalare qualcosa, ma di offrire un’estensione fisica del brand, un oggetto che “parla” e veicola un messaggio preciso.

Packaging

Il packaging rappresenta spesso il primo vero contatto fisico tra il brand e il cliente. È la stretta di mano, il biglietto da visita tangibile che anticipa la visione del prodotto. Utilizzare materiali nobili, sostenibili o creativi nel packaging non soltanto comunica attenzione per l’ambiente o per il design, ma crea una sensazione di qualità percepita superiore. I sacchetti in tessuto, ad esempio, sono un ottimo strumento di branding: possono essere riutilizzati, portano con sé il logo e lo stile del brand e offrono al cliente un valore aggiunto che va oltre il momento dell’acquisto. In questo modo, ogni interazione con l’oggetto rafforza la relazione emotiva tra cliente e brand.

Tazze in ceramica artigianale

Le tazze sono uno degli oggetti promozionali più diffusi, ma è la qualità del materiale e della lavorazione a fare davvero la differenza. Una tazza in ceramica artigianale smaltata, magari prodotta localmente e decorata a mano con uno stile minimal o illustrativo, trasmette cura e autenticità che il classico gadget industriale non possiede. Ogni tazza diventa un pezzo unico, percepito come regalo personale più che come promozione. Il materiale stesso comunica valori come attenzione, comfort e durata. E nel frattempo che il cliente sorseggia un caffé, entra in contatto quotidiano con il brand in un momento intimo e positivo.

Porta documenti in feltro riciclato

Nel contesto B2B, eventi o workshop aziendali, un porta documenti o laptop sleeve in feltro riciclato può trasformarsi in un elemento distintivo. Il feltro, ottenuto spesso da fibre tessili post-consumo, ha una texture calda, resistente e contemporanea. È morbido al tatto, ma solido alla vista: ideale per comunicare professionalità e sensibilità ambientale. Questi accessori sono pratici, eleganti e durano nel tempo, offrendo al brand una presenza costante nella quotidianità lavorativa del destinatario.

La memoria del cliente passa anche dalle mani

Il contatto fisico con un oggetto attiva in modo potente i meccanismi della memoria. Quando tocchiamo un materiale, il nostro cervello elabora oltre le informazioni sensoriali, emozioni e giudizi istintivi che influenzano il ricordo. È per questo che gli oggetti tangibili rimangono impressi con maggiore efficacia rispetto a quelli digitali, se suscitano stupore, curiosità o piacere.

Pensiamo alla differenza tra un biglietto da visita digitale e uno stampato su carta artigianale con rilievo: il secondo attiva un’esperienza completa, che coinvolge vista, tatto e persino udito, grazie al suono della carta. Lo stesso vale per una brochure con inserti materici, un packaging che si apre con un meccanismo particolare, un gadget con una texture sorprendente. Ogni dettaglio concorre a costruire una memoria multisensoriale che rende il brand più riconoscibile, familiare e desiderabile. E in un’epoca in cui la soglia d’attenzione si assottiglia, la capacità di imprimersi nella mente del pubblico è un vantaggio competitivo enorme.

Idee per usare materiali “parlanti” in showroom, eventi e fiere

I momenti di presenza fisica come showroom, fiere ed eventi rappresentano occasioni straordinarie per mettere in scena l’identità del brand in modo immersivo. Qui i materiali non sono semplici supporti, ma veri e propri protagonisti della narrazione.

  • Carta piantabile: perfetta per biglietti, flyer o inviti, la carta piantabile comunica in modo simbolico e concreto l’impegno verso la sostenibilità e la crescita. Il messaggio è chiaro: ciò che dai oggi può fiorire domani.
  • Legno inciso: targhe, espositori, cartelli o dettagli realizzati in legno naturale, magari inciso al laser, trasmettono solidità, eleganza e autenticità. Ogni venatura racconta una storia, ogni incisione aggiunge personalità.
  • Tessuti naturali e riciclati: pannelli in lino, canapa o cotone grezzo diventano fondali caldi e accoglienti. I tessuti possono delimitare aree, dare importanza a esposizioni o semplicemente creare atmosfera, mantenendo una sensazione di comfort e naturalità.
  • Profumazione ambientale: l’olfatto è uno dei sensi più legati alla memoria. Integrare una firma olfattiva negli spazi può rafforzare il ricordo del brand e creare un ambiente coerente con l’identità aziendale.
  • Materiali interattivi: superfici riscrivibili, materiali termocromatici che cambiano colore al tatto, elementi magnetici componibili: sono soluzioni che stimolano la curiosità, creando un gioco sensoriale.

Utilizzare materiali “parlanti” significa creare uno storytelling esperienziale che coinvolge il visitatore a livello inconscio.

Non è solo cosa dici, ma come lo fai sentire

In definitiva, comunicare un brand oggi non deve limitarsi alle parole o ai contenuti digitali. Serve che ogni punto di contatto trasmetta coerentemente i valori, la visione e la personalità del marchio. I materiali sono strumenti narrativi potentissimi: parlano attraverso la loro forma, consistenza, origine e impatto.

Investire nella scelta consapevole dei materiali significa prendersi cura del cliente, costruire un’identità coerente e memorabile e trasformare ogni oggetto in un ambasciatore del brand. Perché alla fine, non è solo importante ciò che un’azienda dice, ma come fa sentire chi la incontra.



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