Header Ads


TAV: A TORINO ALL'INAUGURAZIIONE DELL'ANNO ACCADEMICO SPAZIO SOLO AI NOTAV

La rappresentante degli studenti parla solo a voce sua. Non è sicuramente stata votata - dicono in molti - per rappresentare gli studenti su questioni che nulla hanno a che vedere con le questione di studio e dell'Università. 



"Noi stiamo con le comunità che ogni giorno lottano per i propri territori, come il Movimento No Tav in Val di Susa, che ha una frontiera chiusa e invalicabile per chi emigra, ma aperta a una grande opera inutile e dannosa come il tav". Così la presidente del Consiglio degli studenti dell'Università di Torino, Teresa Piergiovanni, all'inaugurazione dell'anno accademico al teatro Carignano di Torino, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Assieme alle frasi contro l'alta velocità anche un appello a Mattarella: "le chiedo a nome della comunità studentesca che qui rappresento di non firmare il Decreto legge sicurezza e immigrazione".

Ma le parole di questa studentessa non sono propriamente quelle della maggioranza degli studenti. Oltre ad averla votata una sparuta minoranza (meno del 9% degli studenti si vocifera), infatti, questa persona  invoca il blocco di un'opera che nulla ha a che vedere con le decisioni di studio  universitarie. Inoltre non è stata dato nessuno spazio a una controreplica. Quantomeno doveroso in una sede di cultura e di democrazia quale è l'Università. 

"Ci dissociamo con convinzione dalle parole rivolte questa mattina al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dalla Presidente del Consiglio degli Studenti Teresa Piergiovanni - afferma Tommaso Varaldo, Coordinatore del movimento giovanile di Forza Italia - La maggioranza dei giovani non crede che la Tav sia una grande opera, inutile e dannosa. La maggioranza degli studenti ha ben chiaro cosa significhi per il nostro territorio avere la Tav: sviluppo, occupazione, turismo. Il Rettore Ajani ha parlato di una Città competitiva che rimanga aperta verso le Alpi. Tav significa anche questo"

"Inoltro il mio appello, già rivolto al Rettore Ajani, alla Presidente del Consiglio degli Studenti Teresa Piergiovanni - conclude Varaldo - l'Università sia promotrice di un incontro informativo, aperto a tutti gli studenti, con esperti competenti sul tema Tav. Combattiamo la disinformazione: la Tav è una grande opera, utile e vantaggiosa."

Intanto l'Università di Torino non è l'unico polo universitario Torinese. Rimangono infatti esclusi gli studenti del Politecnico. Che a più riprese hanno votato a favore dell'opera.  Inoltre la rappresentante degli studenti parla solo a voce sua. Non è sicuramente stata votata - dicono in molti - per rappresentare gli studenti su questioni che nulla hanno a che vedere con le questione di studio e dell'Università.
Sarebbe come se io votassi il rappresentante del mio condominio - ci spiega uno studente che intende rimanere anonimo - e questo decidesse il mio futuro di cittadino, lavoratore, imprenditore e mi imponesse scelte che esulano dal condominio che temporaneamente rappresenta. 

1 commento

alessandra ha detto...

la Presidente del Consiglio degli Studenti è stata eletta per rappresentare gli studenti, non i migranti; ha dei doveri verso gli studenti, non verso i migranti. Faccia pure tutto quello che vuole nel suo tempo libero e dedichi pure la sua vita ai migranti, ma fintantoché rimane la Presidente cerchi di fare il suo dovere nel migliore dei modi, cioè, tanto per cominciare, di esserci quando ci deve essere e di denunciare fatti incresciosi e reati all'autorità giudiziaria quando ne viene a conoscenza. Chiedetele che cosa ha fatto quando ha scoperto che la Commissione Equitativa mancava da anni, che gli studenti venivano presi in giro, che le loro istanze venivano occultate e che c'è stata perfino una sottrazione di corrispondenza per mettere il coperchio su una situazione vergognosa. Chiedetele perché il Consiglio non ha un ufficio né un tel né un fax né un orario di ricevimento, ha una mail alla quale il 90% per cento delle volte nessuno risponde e la posta ufficiale se la fa sottrarre. Chiedetele quanto è disponibile con le vittime di fatti incresciosi, quanto è solidale, quanto è zelante, quanto si dà da fare. Chiedetele se girarsi dall'altra parte quando vede qualcuno che ha osato farle notare che c'è qualcosa che non va pensa che sia un comportamento intelligente. Alessandra roughisnotenough@libero.it