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QUESTO MESE SU DARWIN: CHI SONO I NEMICI DELLA SCIENZA E DELLA RAZIONALITÀ?

Da non perdere l'ultimo numero della rivista darwin in edicola con l'edizione di settembre-ottobre 2009.

Un numero ricchissimo di analisi critiche e di approfondimenti sia per chi si occupi di divulgazione e comunicazione scientifica sia per chiunque intenda prima di tutto capire ciò che modificherà le nostre vite in un mondo spesso minato dal pressappochismo e dalla banalizzazione cui ci hanno abituato i giornali generalisti.

Iniziamo con l'editoriale, a firma di Elena Cattaneo, Elisabetta Cerbai, Silvia Garagna, le tre ricercatrici che hanno fatto ricorso, lo scorso 24 aprile, contro l'esclusione, dal Bando staminali embrionali umane. Una esclusione ingiustificata, perché tale ricerca è legittima nel nostro paese. Il TAR ha bocciato il ricorso con una motivazione che è clamorosa e allarmante: le tre ricercatrici non sarebbero titolate a presentare progetti in quel bando finalizzato "allo studio delle cellule staminali come premessa al loro impiego terapeutico". Una sentenza del Tar che delega i ricercatori al rango di dipendenti passivi

A parte la violazione del Tar ai decreti presidenziali (emanazione dell'art. 33 della Costituzione) che attribuiscono il ricercatore il ruolo di soggetto proponente e responsabile delle ricerche, ci chiediamo: ma chi meglio di tre tra le più importanti esperte a livello internazionale sugli studi staminali come le prof.sse (clic sui loro profili) Elena Cattaneo, Elisabetta Cerbai, Silvia Caragna, potrebbero meglio rappresentarci come cittadini nei confronti di una decisione politica come questa?

E qui veniamo al problema affrontato in un altro articolo dal titolo "Colpo di Coda" firmato da Gilberto Corbellini, che espone il fatto che chi attacca la ricerca scientifica sia più interessato alla correttezza politica che alla scienza.
Corbellini parla dell'ennesimo attacco alle teorie evoluzionistiche. L'episodio parte dalla pubblicazione su un settimanale prestigioso come Newsweek che ha deciso di pubblicare, nel pieno delle celebrazioni darwiniane, un attacco a freddo contro la psicologia evoluzionistica. Un articolo quello di Newsweek che confonde le idee e tende a far intendere che la psicologia evoluzionistica sia una branca specializzata della psicologia (una banalizzazione dove peraltro non è esente neppure Wikipedia) e che accetta il luogo comune che questa si occuperebbe solo di sesso e riproduzione, un approccio che attira ricercatori poco ferrati nel pensiero evoluzionistico che siano in cerca di notorietà pubblica. Un danno per la qualità e le prospettive della ricerca psicologia di carattere evoluzionistico in generale.

Lo speciale di questo numero è dedicato a tre casi celebri di falsi scientifici.

Nel primo il ricercatore geografo più famoso del mondo è al centro di violente contestazioni: gli aborigeni al centro del suo ultimo studio lo querelano e chiedono un risarcimento milionario. E' successo a Jared Diamond, già vincitore del Pulitzer per il suo splendido libro "Armi, acciaio e malattie".
Il fatto: nell'aprile del 2008 il celebre settimanale The New Yorker pubblica un lingo articolo di Diamond dove si racconta di una vendetta tribale tra alcuni clan della Nuova Guinea. IL protagonista, Daniel Wemp, indigeno di etnia Handa, ha un maiale che sconfina nel territorio di un gruppo vicino, razzola l'orto ditruggendolo. Ne segue un omicidio in cui ne fa le spese lo zio di Daniel. Spetta a lui vendicare l'affronto e ne segue una lunga lotta di scontri tra centinaia di indigeni e razzie nei territori. Diamond incontra Daniel circa sei anni dopo e racconta il fatto nell'articolo del The New Yorker. Peccando forse di ingenuità cita i nomi veri delle persone e racconta un'unica versione dei fatti. Morale: Daniel si appella e denuncia Diamond.
L'articolo di Darwin, a firma di Gianfranco Bangone, descrive nei dettagli tutta la vicenda, lanciandosi anche in una ipotesi sul perché Diamond abbia potuto compiere un passo falso di così grande rilievo.
Sta di fatto che questa conclusione non avrebbe mai potuto accadere se non vivessimo in un mondo così strettamente intrecciato di relazioni (la teoria dei sei gradi di separazione).

Il secondo caso celebre riguarda due mostri sacri della sessuologia,William Master e Virginia Johnson, una coppia leggendaria le cui opere hanno spianato la strada alla rivoluzione sessuale dei tardi anni '70. Un libro-inchiesta, uscito recentemente negli Stati Uniti, analizza il programma di Master e Johnson che avrebbe dovuto assistere donne e uomini omosessuali che sentivano la necessità di cambiare i propri orientamenti sessuali. Ma i dati di queste «riconversioni» si sono dimostrati palesemente falsi. Il problema ha oggi una sua attualità perché in Europa e negli Usa ci sono psicoterapeuti che praticano gli approcci più disparati per tentare la via della conversione e con risultati più che dubbi.

L'ultimo caso è quello di Woo Suk Hwang, il ricercatore coreano che tra il 2004 e il 2005 ha firmato due lavori famosissimi sulle staminali embrionali. Ma una inchiesta dell'Università di Seoul ha potuto stabilire che i risultati di Hwang erano dei falsi.

Tre casi che potrebbero ricadere nell'imperativo «publish or perish»? Un errore che è molto frequente nel nostro Paese: ovvero quando i media e il pubblico intervengono sostituendosi al rigore scientifico e meritocratico del peer review. Casi clamorosi di cui hanno fatto le spese la razionalità di gran parte delle menti degli italiani, come nel caso del metodo Di Bella, o della controversia tra giornalisti poco informati da una parte e ricercatori sismologi dall'altra nella recente diatriba sui precursori del terremoto in Provincia dell'Aquila.


Sito web: www.darwinweb.it
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