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SULL'ONDA DELLE ONDE GRAVITAZIONALI (VIDEO)

Un video tratto dalla 30ª edizione dei GiovedìScienza (di cui Gravità Zero è Media Partner) in cui  Piero Bianucci dialoga con Vincenzo Barone, Università del Piemonte Orientale e INFN-Torino, e Andrea Chincarini, INFN di Genova.

Foto: Crediti INFN


Piero Bianucci, dialogando con il fisico teorico Vincenzo Barone dell’Università del Piemonte Orientale e INFN-Torino e con Andrea Chincarini(fisico sperimentale, ricercatore della collaborazione europea VIRGO-EGO, INFN di Genova), illustra il significato, la storia e i futuri sviluppi di una scoperta che - annunciata l’11 febbraio - ha confermato una fondamentale previsione della relatività di Einstein e per la prima volta ha permesso di osservare in diretta la fusione di due buchi neri.





La scoperta - pubblicata sulla rivista della Società dei fisici americani 'Physical Review Letters' - si deve alla collaborazione americana LIGO (900 scienziati, due antenne interferometriche, mezzo miliardo di dollari di investimento) con la partecipazione dell’europea VIRGO (essenzialmente italo-francese).



Veduta aerea dell'interferometro VIRGO (Cascina, PI)

Il segnale osservato risale al 14 settembre 2015 (ore 10, 50 minuti e 45 secondi ora italiana) e corrisponde alla coalescenza (fusione) di due buchi neri che, nel vorticare attorno al loro comune baricentro, hanno raggiunto la folle velocità di 150 mila chilometri al secondo, la metà di quella della luce. Le antenne LIGO hanno registrato il passaggio dell'onda gravitazionale entro una finestra temporale di coincidenza di 10 millesimi di secondo. Il buco nero binario, si trovava a circa un miliardo e mezzo di anni luce da noi (410 megaparsec). Servirà ora una statistica più ampia e documentata, anche con il contributo di VIRGO. Dopodiché potrà avere inizio una nuova astronomia, che scruterà l'universo dalla 'finestra' gravitazionale.



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