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IUS SOLI: INDISPENSABILE PER UNA SERENA CONVIVENZA TRA TUTTE LE NOSTRE DIVERSITÀ

Davanti a 4.000 docenti ed educatori, a Rimini, un deciso appello per l’approvazione della legge in Parlamento. Il maestro Lorenzoni ha annunciato un nuovo sciopero della fame degli insegnanti il 20 novembre


Rimini, 5 novembre 2017 - «Consideriamo indispensabile che il Parlamento italiano legiferi sullo Ius Soli, come rimedio di civiltà per sviluppare nel nostro Paese una serena convivenza tra tutte le nostre diversità». Il Convegno Erickson “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” si è concluso con un deciso appello per l’approvazione della legge sullo Ius Soli, al centro del dibattito politico e sociale in queste settimane. 


Nella mozione finale dell’evento, che da venerdì a oggi ha visto protagonisti a Rimini oltre 4.000 insegnanti, s’invitano le istituzioni ad approvare la legge sullo Ius Soli, per favorire l’inclusione. «L’epoca attuale sembra dominata, in Europa e nel nostro Paese, dalla paura dell’altro e degli altri, dal risentimento a fronte di un futuro vissuto più come minaccia che come speranza. Il tempo e lo spazio sembrano precari, si inventano frontiere, si costruiscono nuovi muri, sia fisici sia mentali. La nostra società italiana, carica di storia, di umanesimo, di tolleranza e di inclusione, rischia di chiudersi in risentimenti e paure che separano, non accolgono e dividono. Per queste ragioni – scrivono nella mozione intitolata con un verso tratto dal De Vulgari Eloquentia di Dante Alighieri, “Mia patria il mondo come i pesci il mare” e che è stata consegnata ai rappresentanti delle istituzioni - consideriamo indispensabile prima di tutto che il Parlamento italiano legiferi sullo Ius Soli, come rimedio di civiltà tale da sviluppare nel nostro Paese una serena convivenza tra tutte le nostre diversità. Parliamo dei nostri alunni e alunne che vivono, giorno per giorno, l’avventura con noi dell’educazione. L’inclusione, come universalità ed equità, è per tutti. Se non lo è, col tempo diventa per nessuno e si rischia il ritorno a una società dove sopravvive il più forte».


La giornata conclusiva del Convegno è stata anche l’occasione per rilanciare l’appello da parte del maestro Franco Lorenzoni, in prima linea assieme allo scrittore e insegnante Eraldo Affinati per questa battaglia. Lorenzoni ha annunciato che in questi giorni è scattata una seconda raccolta firme e ci sarà un nuovo sciopero della fame degli insegnanti. «In questo momento – ha affermato - siamo molto impegnati in una campagna per la legge per lo Ius Soli e per me è significativo che siamo noi insegnanti a batterci per questo, perché in qualche modo noi insegnanti sperimentiamo una cittadinanza costruita sull’ascolto delle diversità. È un messaggio importante: la scuola ha qualcosa da dire alla società e la scuola deve essere un po’ meglio della società, altrimenti è inutile che ci sia. E nell’essere un po’ meglio, prefigura la possibilità di costruire nelle nostre città una convivenza che sappiamo è difficile da costruire. Questo è il nostro impegno e per questo motivo il 20 novembre, Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, lanciamo un nuovo sciopero della fame degli insegnanti per l’approvazione della legge per lo Ius Soli, che deve essere approvata perché è coerente col fatto che nella scuola diamo dignità a tutti ed è importante che anche nella società tutti siano considerati cittadini, coloro che sono nati qui e chi è arrivato qui da poco».



Per scaricare la versione integrale della mozione finale: https://eventi.erickson.it/convegno-qualita-inclusione/UnitaDidattica/MOZIONEFINALE

Per guardare il video dell’appello di Franco Lorenzoni a Rimini: https://youtu.be/QmfIdhH3lO4

2 commenti

Giorgio Cannella ha detto...

In Italia lo ius soli è già disciplinato dalla legge n. 91 del 1992.
Qui sotto trovate un articolo sulla disciplina già in vigore paragonata a quella che un disegno di legge vorrebbe introdurre.
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/cosi-oggi-uno-straniero-puo-diventare-italiano

marco schultze ha detto...

"ius soli" dovrebbe valere in primis e sopratutto per i giovani italiani del sud costrtetti ad emigrare al nord e all'estero per la terribile situazione economica delle regioni meridionali.
Ma nessuno si preoccupa più di loro? Sembra quasi che si preferisca sostituire i nostri giovani con stranieri meno formati e più disponibili per lavori di bassa manovalanza!