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LA STRATEGIA SCIENTIFICA DI ROBERTO CINGOLANI

"I ricercatori dovrebbero iniziare a essere formati dall'età di 6 anni e non da 20"
"Il vero limite del nostro paese è l'imprecisione". L’Italia insomma ha tutte le capacità per competere a livello internazionale nel settore della ricerca ma, per farcela davvero, è necessario lavorare tutti insieme su due problemi che affliggono il nostro Paese: l’imprecisione e il mancato rispetto delle regole.
Questa sono alcune delle riflessioni dell'intervento di Roberto Cingolani, svoltosi a Torino alle officine Grandi Riparazioni nel marzo 2011.





Durante i 9 minuti del suo monologo,  Cingolani ha parlato di come sarà la prossima generazione di robot. Una generazione che  dovrà basarsi su architetture fatte di polimeri, materiali soffici e cellule nervose tridimensionali: l’obiettivo è costruire dei sistemi che, emulando i modelli di funzionamento degli organismi umani, possano raggiungere un’efficienza energetica ottimale.

L’interdisciplinarietà della ricerca scientifica è un aspetto fondamentale: secondo Cingolani bisogna mettere insieme meccanica quantistica, tecnologie di supercalcolo e biotecnologie per migliorare la vita quotidiana delle persone. Per raggiungere questo obiettivo, però, è necessario un cambiamento culturale, a partire del sistema educativo: l’Italia infatti dovrebbe allinearsi agli standard mondiali, cominciando a formare i suoi ricercatori ben prima dei vent’anni.

Roberto Cingolani ha partecipato pochi giorni fa con noi al XXIII Seminario di Fisica Nucleare e Subnucleare di Otranto


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