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VOYAGER 1 "ABBANDONA" IL NOSTRO SISTEMA SOLARE

Da un dispaccio della NASA, apprendiamo che la sonda spaziale Voyager 1 è arrivata là dove nessuno è mai giunto prima.

Lanciata il 5 settembre 1977 da Cape Canaveral a bordo di un razzo Titan-Centaur, poco dopo la Voyager 2, la sonda sorella, è stata una delle prime esploratrici del sistema solare esterno, ed è ancora in attività.



Credits: NASA

Voyager 1 ha raggiunto, dopo 33 anni di viaggio, il punto più esterno ai confini del nostro Sistema Solare, talmente lontano da non permettere di rilevare più il vento solare, che oltre ad avvolgere la Terra e o ogni altro pianeta come nel disegno qui in basso è, per intenderci, responsabile delle aurore boreali e australi.


Credits: NASA

Ad una distanza di circa 17,3 miliardi chilometri dal Sole, Voyager 1 ha superato la distanza alla quale la velocità del gas caldo ionizzato, o plasma, proveniente direttamente verso l'esterno dal sole ha velocità nulla.

Gli scienziati sospettano che il vento solare sia "frenato" dalla pressione generata dal vento interstellare.

"Il vento solare ha girato l'angolo," ha dichiarato Edward C. Stone, professore di fisica presso il Caltech, scienziato e direttore fino al 2001 del NASA Jet Propulsion Laboratory (JPL) - "Voyager 1 si sta avvicinando allo spazio interstellare".





L'evento è considerato una pietra miliare nel lungo viaggio della sonda: il passaggio attraverso la "heliosheath", il guscio esterno della sfera di influenza del Sole, e la fuoriuscita definitiva dal nostro Sistema. Qui il vento solare è intenso, compresso e turbolento a causa della sua interazione con lo spazio interstellare.

Credits: NASA/Walt Feimer


Dal suo lancio il 5 settembre 1977, Voyager 1 porta a bordo uno strumento che viene utilizzato per misurare la velocità del vento solare.

Misurando la velocità delle particelle cariche che colpisce la faccia esterna del Voyager 1 (opportunamente sottratta alla velocità della sonda) i ricercatori hanno calcolato già alcune mese fa che la velocità verso l'esterno del vento solare era pari a zero. Questo accadde la prima volta nel mese di giugno, quando la Voyager 1 era di circa 17 miliardi di chilometri dal Sole.

La velocità del vento varia nel tempo, così gli scienziati hanno ritenuto opportuno compiere altre quattro misurazioni a distanza di un mese prima di convincersi che velocità del vento solare si annullasse.

Tuttavia sono molti gli scienziati che ritengono che il Voyager 1 non abbia ancora attraversato la heliosheath per immergersi nello spazio interstellare. Si stima che potrebbe farlo tra circa quattro anni.

Il nostro Sole emana un flusso di particelle cariche che formano una bolla nota come eliosferache avvolge l'intero nostro Sistema Solare. Il vento solare viaggia a velocità supersonica fino a che non attraversa un onda d'urto chiamata termination shock. A questo punto, il vento solare rallenta drasticamente verso il basso e si riscalda nell'heliosheath.

La sonda sorella, Voyager 2, venne lanciata il 20 agosto 1977 e ora ha raggiunto una distanza di 14 miliardi di chilometri dal Sole. Le sonde , come si vede nel disegno, stanno percorrendo traiettorie diverse e con velocità diverse. Voyager 1 sta viaggiando più veloce, ad una velocità di circa 17 km/s, rispetto al Voyager 2 che ha una velocità di circa 15,4 km/s.

Per dare una idea delle velocità relative di ognuna delle due sonde possiamo calcolare che in un poco più di un minuto la loro velocità permetterebbe di coprire la distanza in lunghezza dell'intera penisola italiana.

Nei prossimi anni, gli scienziati si aspettano che Voyager 2 incontri lo stesso tipo di fenomeno rilevato da Voyager 1.

I risultati sono stati presentati al meeting dell'American Geophysical Union a San Francisco.

Qui di fianco, una delle immagini più suggestive del Voyager 1, la cosiddetta Pale Blue Dot (in italiano pallido punto blu o pallido puntino azzurro).

Il puntino azzurro quasi impercettibile che intravedete sulla destra della foto, nel mezzo dell'arco marrone più esterno, è il nostro pianeta Terra in una foto scattata nel 1990 dalla sonda, quando si trovava a sei miliardi di chilometri di distanza. Si tratta dell'unica immagine della nostra Terra vista dai margini del Sistema Solare.

Una idea, quella di "girare" la fotocamera della sonda e scattare una foto della Terra dai confini dovuta al celebre astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan.




2 commenti

hronir ha detto...

C'è un typo: 38.000 km/h è detto maggiore di 35.000 miglia orarie (se non sbaglio entrambi i valori, 38k e 35k, sono in km/h e non in mph).

Redazione Gravità Zero ha detto...

Grazie per la segnalazione. Il dato è stato corretto