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WORLD WATER DAY 2010


Perché una "giornata dell'acqua"? Perché non allora una "giornata dell'ossigeno o, chessò, una "giornata del bel tempo"?
Inizia così, provocatoriamente il messaggio di Huffington Post.

Immagina allora di vivere un giorno senza acqua! Come prepareresti la tua colazione? Come ti potresti lavare i denti? Come potresti curare i tuoi bambini senza acqua pulita da bere?

Immagina la tua famiglia, la tua comunità, un intero paese in queste condizioni: ci sono luoghi in cui bambini e adulti contraggono il tifo, il colera e altre malattie perché non hanno accesso ad acqua pulita da bere.



Più di 1 miliardo di persone nel mondo vivono e si ammalano perché sono senza acqua pulita. 2 miliardi e 700 milioni tra cui 980 milioni di bambini non dispongono di impianti igienici adeguati. 4.000 bambini muoiono ogni giorno per malattie causate da acqua inquinata e il 50% dei posti in ospedale dei paesi in via di sviluppo è occupato da vittime di acquq inquinate. Questo, mentre il 12% della popolazione mondiale usa l'85% delle risorse del Pianeta.

A istituire questa ricorrenza sono state nel 1992 le Nazioni Unite con l'invito a dedicare questo giorno alla promozione di attività concrete all'interno dei Paesi membri. Lo slogan di quest'anno è "Acqua pulita per un mondo più sano" (Clean Water for Healthy World).

Web:
http://www.charitywater.org


Vi lascio con il video di charity water una organizzazione noprofit che promuove la diffusione del diritto all'acqua tra le nazioni formata da queste persone: perché nel loro motto "Start by helping one" (inizia salvandone uno) risulta chiaro come ognuno di noi può, salvando una persona, salvare il mondo.



2 commenti

paopasc ha detto...

Vorrei portare un esempio che proviene dagli anni quanranta del secolo scorso. In molti paesi e frazioni extraurbane non c'era l'acqua corrente all'interno delle abitazioni ma occorreva andarla a prendere al pozzo, con il cosiddetto orcio. Non è auspicabile un ritorno a quelle condizioni, nè il mantenimento di chi vi si trova tuttora, ma sì come riferimento storico di chi conosceva il valore dell'acqua, misurato dalla difficoltà di reperirla. L'acqua è un bene comune e primario, non può essere nè svenduto nè svalorizzato.
Occorre insegnarlo di nuovo.

Rashmi Sen ha detto...

Verissimo paopasc. Io sono di origine indiana e nel nostro Paese la situazione è ancora quella che descrivi tu correttamente.