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ROBOT CON MUSCOLI ELASTICI SEMPRE PIU' SIMILI ALL'UOMO

La caratteristica più rivoluzionaria della prossima generazione di robot sarà la capacità di interazione con l’essere umano. Una realtà in cui uomo e robot possano lavorare e interagire tranquillamente fianco a fianco in completa sicurezza è ancora tutta da costruire, e ancora oggi l’unica garanzia di protezione è costituita dalla separazione degli spazi fisici tra essere umano e macchina.

La “rivoluzione” è avvenuta attraverso due progetti, finanziati dall’Unione Europea: PHRIENDS, partito nel 2006, ed il suo “successore” VIACTORS, partito quest’anno, e che sarà ufficialmente presentato in Italia il prossimo 25 ottobre, al Festival della scienza di Genova.

“Lo scopo del progetto non è produrre automi che semplicemente replichino in toto la struttura fisica umana - spiega Antonio Bicchi, direttore del Centro ‘Piaggio’ - ma piuttosto quello di capire quali sono le parti di una struttura biologica che consentono all’organismo di svolgere determinate funzioni, per poi sviluppare nuovi componenti per i robot in grado di svolgere la stessa funzione. La rivoluzione è che questi componenti verranno inseriti direttamente nella struttura fisica del robot. Non ci sarà più un programma esterno che, caricato sull’automa come un software, darà istruzioni alla macchina, ma la capacità di svolgere una funzione sarà incorporata direttamente nel ‘fisico’ della macchina, così come avviene nel caso di alcune capacità umane, per esempio motorie”.

Approfondimenti: L’Università di Pisa e L’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova al Festival della Scienza presentano i robot simili all’uomo
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