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2030: QUALE FUTURO PER IL BACINO DEL MEDITERRANEO?


E' un vero piacere presentarvi l'ingresso di Chiara Agresta, che ci terrà informati su quanto accade nel settore di grande attualità che ruota attorno alle fonti energetiche e ai loro effetti sull'ambiente. Chiara, dopo avere conseguito la Laurea specialistica in Scienze Naturali (indirizzo “Conservazione della natura e delle sue risorse") si specializza con un Master in Comunicazione ambientale, completando la sua ricca formazione in materie come il Marketing del territorio, la sostenibilità ambientale, l'editoria e il giornalismo, la divulgazione scientifica.


E’ stato presentato ieri a Roma il Mediterranean Energy Prospectives, una relazione rappresentativa dello scenario relativo alla situazione energetica prevista al 2030 per i mercati del Bacino mediterraneo, redatta dall’Observatoire Méditerranéen de l’Energie (OME).

Tale documento, che servirà per un monitoraggio annuale della situazione energetica, mette in evidenza uno scenario non proprio roseo, prevedendo che entro il 2030 la richiesta di energia sarà ancora soddisfatta per l’80% dagli idrocarburi, soprattutto nei Paesi del sud del Bacino a causa dell’aumento della popolazione e dello sviluppo economico da sostenere, così come nei Paesi del nord aumenterà sempre più la dipendenza energetica.

Una situazione del genere sarebbe responsabile di insostenibili cambiamenti climatici.



Bisogna però tener conto anche dei lati positivi come ad esempio la quota di energia “pulita” prodotta nel Bacino del mediterraneo, che appare raddoppiata negli ultimi trent’anni contribuendo per circa il 17% al totale dell’elettricità prodotta, con previsione che tale percentuale aumenterà di circa altri 10 punti entro il 2030.

Piero Gnudi, presidente dell’Ome, favorevole ad una collaborazione tra Nord e Sud del Bacino, sostiene che per una migliore risoluzione dei problemi questi vadano risolti in un ottica globale e non nazionale.

Un notevole passo in avanti è stato fatto di recente con il progetto “Piano solare” dell’Unione per il Mediterraneo che prevede entro il 2020 la realizzazione di nuovi piani di efficienza energetica e la realizzazione di impianti per la produzione di energia pulita.


Un approfondimento lo trovate su The Daily Bit
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1 commento

Anonimo ha detto...

Ciao cChiara complimenti per la tua professionalità e competenze nel settore, bisognerebbe usare il pc sopratutto per queste cose produttive e culturali invece delle solite cose. io domenica parto per taranto quindi per un bel po non sarò disponibile, ma avrò tanto da leggere al mio ritorno. baci Tony