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LA CHIESA ANGLICANA CHIEDE SCUSA A DARWIN


A 126 anni dalla morte di Charles Darwin e solo oggi la Chiesa anglicana ha deciso di "chiedere scusa" all'autore dell' "Origine delle specie".

Secondo quanto anticipato dal Mail on Sunday, il sito web della Chiesa d'Inghilterra pubblica oggi un articolo in cui si legge:

‘Charles Darwin, 200 years from your birth [in 1809], the Church of England owes you an apology for misunderstanding you and, by getting our first reaction wrong, encouraging others to misunderstand you still.
"Charles Darwin, a 200 anni dalla tua nascita (nel 1809) la Chiesa d'Inghilterra ti deve le sue scuse, per l'incomprensione nei vostri confronti, e per avere la nostra prima errata reazione incoraggiato altri a fraintendere".

Il via libera all'operazione è venuto direttamente dall'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams secondo cui il passo compiuto è simile a quanto fece il Vaticano nel 1992 con Galileo, costretto nel 1633 a abiurare la sua teoria eliocentrica dalla santa Inquisizione.

Mario De Caro, oggi, a Radio Tre Scienza ha commentato la notizia affermando che esiste una motivazione storica. Oggi c'è un forte conflitto all'interno della chiesa anglicana tra progressisti e conservatori (compresi piccoli scismi), senza parlare dei conflitti tra religione e scienza.
Inoltre oggi le prove portate a favore dell'evoluzione sono incontrovertibili e assodate da qualunque persona sensata oltre che dalla comunità scientifica internazionale.

In ogni disciplina, e da 150 anni, si continuano a collezionare prove nei riguardi della validità della teoria evolutiva: dalla genetica allo studio dei fossili, dall'anatomia comparata all'embriologia, dalle strutture vestigiali presenti nei vertebrati (compreso l'uomo) alla somiglianza delle proteine e del DNA. L'evoluzione è inoltre osservabile direttamente su esseri viventi a più rapida riproduzione come i batteri.

Dunque con 150 anni di ritardo la Chiesa anglicana prende atto del proprio sbaglio di valutazione e si ravvede, chiedendo formalmente scusa per averne ricusato le tesi sull’evoluzione contenute in un libro pubblicato nel 1859 a Londra. Con il beneplacito dell’attuale Arcivescovo di Canterbury.



1 commento

Hanmar ha detto...

Quella anglicana si, quella romana non ritiene sia il caso.
Del resto, come scrivo, nemmeno Galilei fu condannato.

Com'era quella dei sepolcri imbiancati?

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_762492090.html

Saluti
Hanmar