SAPERE: 25 ANNI DI DIREZIONE CON BERNARDINI
Puntuale come sempre, nella buca delle lettere, ho trovato ieri Sapere, il numero di agosto della storica rivista diretta da Carlo Bernardini e Francesco Lenci.
La rivista, fondata nel 1935, è la più antica rivista italiana di divulgazione scientifica.
Con questo numero festeggia anche i 25 anni della direzione di Carlo Bernardini, che nei primi anni Ottanta salvò la rivista da un inglorioso naufragio in "vorticose acque antiscientiste".
La rivista, fondata nel 1935, è la più antica rivista italiana di divulgazione scientifica.
Con questo numero festeggia anche i 25 anni della direzione di Carlo Bernardini, che nei primi anni Ottanta salvò la rivista da un inglorioso naufragio in "vorticose acque antiscientiste".
Per gli articoli di questo mese vi lascio dare uno sguardo all'indice qui disponibile.
Invece vorrei segnalare, tra i tanti bellissimi articoli, quello di Piero Bianucci, che spiega con una riuscita metafora perché questa rivista è "come il buon vino".
Scrive Bianucci che:
"ci sono riviste di divulgazione scientifica che durano fino all'uscita del numero successivo. Poi puoi tranquillamente archiviarle nel cesto della carta da riciclare. E' antipatico fare esempi precisi, eppure servono per essere chiari: Focus è una di queste".
Poi abbiamo riviste che durano anni perché pubblicano articoli di autori illustri che fanno il punto aggiornatissimo su grandi questioni (il DNA dei mitocondri, il fondo di radiazione cosmica lasciato dal Big Bang, il modello standard...). Penso a Le Science [...].
Infine, abbiamo riviste che lì per lì, quando escono, possono anche sembrarti lievemente inattuali, ma sono come il vino di alta qualità, un Barolo, un Bordeaux, un Corvo di Salaparuta: più invecchiano più acquisiscono sapore (in questo caso significato). Sapere ne è l'esempio più rappresentativo, e probabilmente unico. [...] Nel tempo, si assiste a una singolare trasformazione: la rivista, per sua natura effimera, subisce una metamorfosi e tende a trasformarsi in libro, un oggetto persa natura duraturo, talvolta con aspirazioni all'eternità"
Ho voluto riportare questo passaggio perché è quello che trovo descriva meglio questa importante rivista; tra l'altro questo mese, per l'occasione, ricchissima di contributi di nomi illustri della divulgazione scientifica in Italia. Oltre a Bianucci, lo stesso Enrico Bellone (direttore di Le Scienze), Marco Cattaneo, Silvye Coyaud, Franco Foresta Martin, Elisa Manacorda (direttore di Galileo), solo per citarne alcuni.
Per poter ricevere Sapere, quasi priva di sostegno pubblicitario, consiglio di abbonarsi.
La rivista è bimestrale e può essere richiesta a www.edizionidedalo.it
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