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O TI LICENZI, O NON PASSI L'ESAME!

Succede al Politecnico di Torino. Dopo la malasanità ecco la malauniversità.
Un professore a un'allieva: "Non voglio studenti lavoratori": e così dopo anni di sacrifici una studentessa a 4 esami dalla laurea si è vista rifiutare da un docente del Politecnico l'ammissione all'esame.

«Signorina, è inutile che si presenti all’appello, sprecherebbe solo del tempo». Parola di accademico. Guida dello Studente alla mano, la frequenza sarebbe obbligatoria, con le modalità concordate tra studente e professore. Il fatto è che Eleonora ha già dato 36 esami, gliene mancano quattro e ha già pronto il titolo della tesi.

Il docente, poi, su invito del Preside, dietro le proteste formali della studentessa a tutti gli organi di disciplina, riceve l'incarico di indicare una serie di siti internet per prepararsi: «Peccato che mi abbia segnalato il Centro Nazionale per l’Informatica nella pubblica amministrazione e il Garante per la Privacy, l’universo mondo, milioni di dati, casi specifici. Gli ho chiesto precisazioni ma è stato inutile».

«Il professore ha sbagliato - dice il Prof. Claudio Beccari, Garante per gli studenti - ma non credo l’abbia discriminata perché lavoratrice. Piuttosto, essendo un esterno che arriva da Giurisprudenza, non conosce le dinamiche del nostro ateneo, che prevedono una bibliografia chiara e a disposizione degli studenti».

Incalzato, Beccari va oltre: «È certo che la ragazza è stata danneggiata. Se il professore continua a rifiutarsi e se il preside riterrà che non è più in grado di soddisfare la qualità della didattica, si farà in modo che non gli venga rinnovato il contratto».

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