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IL LIBRO CHE VI HA CAMBIATO LA VITA

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New Scientist ha intervistato 17 scienziati chiedendo di raccontare quale sia stato il libro che più ha influenzato le loro vite e le loro carriere.

A questa domanda, Tim Berners-Lee, l'inventore del World Wide Web, rispose: "no, non credo che ci siano libri che cambino la vita: la creatività umana ha troppe variabili".

Molti però non sono stati così drastici. E cosi' ad esempio Richard Dawkins (l'autore tra gli altri de "il gene egoista") ricorda che, se oggi lui è un biologo, lo deve alla lettura, durante l'adolescenza, de "L'origine delle specie" di Darwin.

Nell'inchiesta di New Scientist Oliver Sacks ammette di avere letto “L’uomo che non dimenticava nulla” del neuropsicologo russo Alexander Luria, prima di intraprendere studi di neurofisiologia, mentre il fisico teorico e divulgatore Michio Kaku ammette che fu "La trilogia della Fondazione” di Asimov a cambiargli drasticamente la vita. Il suo collega Sean Carroll ricorda invece con affetto “Uno, due, tre…infinito”, pietra miliare della divulgazione, di George Gamow.

Qui trovate la lista completa delle risposte.

Vorrei rilanciare a voi la stessa domanda: c'è un libro, tra quelli che ricordate, che abbia cambiato il vostro modo di vedere il mondo? Che ha segnato una trasformazione della vostra vita?

8 commenti

Paolo Amoroso ha detto...

La mia esperienza è più vicina a quella di Berners-Lee -- e le mie somiglianze con lui finiscono qui.

Non ci sono stati cambiamenti discontinui nel mio modo di vedere il mondo. Ma i libri che ho letto hanno lentamente contribuito a formare quella visione. Per questo credo che siano tutti importanti.

giovanna ha detto...

Ciao Claudio,
Rispondere alla domanda mi crea imbarazzo perché sono tanti i libri che "hanno cambiato il mio modo di vedere il mondo", e hanno segnato la mia formazione.
Mi limito dunque alla sfera professionale e dico che Emma Castelnuovo, con diversi suoi testi è stata la mia Maestra, quando ho cominciato a lavorare.
Ma non si finisce mai di esplorare e ... cambiare.
un saluto!

Gianna ha detto...

VIVERE AMARE CAPIRSI di Leo Buscaglia.
Complimenti!

Alice Della Puppa ha detto...

Ovviamente anche per me i libri sono moltissimi e sono compagni fedeli e importanti nella mia formazione.
Risalendo a quando ero piccola, si contendono il primo posto:
"W gli animali,avventure, disavventure, vita, curiosità e segreti di animali", di Franco Campolo, Il Giramondo Editrice
e "Il piccolo naturalista", Arnoldo Mondadori Editore

Claudio Pasqua ha detto...

Un libro che letteralmente mi affascino' (a circa 13 anni) fu "I primi tre minuti" di Steven Weinberg.

Ma il mio primo libro in assoluto di scienza, e che conservo ancora gelosamente, me lo regalo' mio nonno.: "Le meraviglie della natura", di Bertha Parker Morris, con splendide illustrazioni (per lo piu' disegni). E ricordo che mi fiondavo sulle ultime pagine, dove si parlava di astronomia e c'era una foto che mi incantava letteralmente: l'immagine del paesaggio lunare visto da un ipotetico abitante... con la Terra sullo sfondo. Ovviamente un ottimo dipinto visto che il libro era stato pubblicato nel '58. Era comunque un testo scientificamente molto rigoroso. Ho scoperto solo da poco che l'autrice (tuttora attiva) e' celebre in America per avere pubblicato decine di libri di divulgazione scientifica presso l'University of Chicago Lab Schools.
Un libro che a leggerlo adesso non perde per niente il suo fascino e la sua precisione...

Ma continuamente incontro libri che mi affascinano e che cambiano il corso della mia vita. L'ultimo e' stato "Sincronia" di Steven Strogatz: un libro che insegna a conoscere i ritmi della natura e i nostri. Parla di sciami di lucciole che pulsano in sincrono sulle rive dei fiumi del Sud Est asiatico, e come gli studi dei modelli matematici di questi sciami possano essere applicati allo studio delle cellule pacemaker del cuore, ai ritmi circadiani umani, e perfino allo studio dell'evolvere di internet del World Wide Web: affascinante!

Una cosa che amo fare tuttora e' di cercare quale siano i libri che hanno condotto gli autori sulle loro orme di scienziati, e leggerli...
Strogatz ad esempio non avrebbe potuto scrivere questo splendido libro (e neppure diventare fisico statistico) senza il suo mentore... Arthur T. Winfree, che con il suo libro "The Geometry of Biological Time" lo fece propendere per questa disciplina cosi' affascinante...

E' un gioco a ritroso che faccio spesso... e a volte si trovano degli aspetti veramente curiosi su autori meno noti al pubblico che pero' sono delle autentiche chicche di ragionamento! :-)

Annarita ha detto...

Difficile attribuire a un solo libro un cambiamento nel modo di vedere e vivere la realtà che ci circonda. Per la mia esperienza, i libri sono stati moltissimi e non solo libri scientifici.

Mi sono rimaste impresse ad esempio le opere shakspeariane...ne ho lette molte durante il periodo dell'adolescenza. Ma solo per citare quello che mi viene spontaneamente alla memoria. Più da grandina, la lettura dell'origine delle specie viventi di Darwin è stata importante. Ma anche le opere di Asimov, tra cui la Trilogia della Fondazione, il libro di Segrè su Enrico Fermi...tanto che ho scelto di studiare Fisica.

Ma ce ne sono altri...

Claudio Pasqua ha detto...

Annarita! Io parlo di Steven Strogatz e tu parli di Shakespeare, che peraltro adoro!

Pensa che divertente coincidenza...

Nel 1988 proprio Strogatz (allora si trovava ad Harvard durante il suo post doc) scrisse su "Mathematic Magazine" un articolo intitolato "Affari di cuore ed equazioni differenziali", in cui descrisse l'amore tra Romeo e Giulietta piu' o meno in questi termini: "vediamo cosa accadrebbe ipotizzando che Romeo ami Giulietta tanto più quanto ella lo respinge. E Giulietta ami Romeo quanto più egli la contraccambia.

Ne consegue uno studio molto elegante ed ironico delle dinamiche non lineari dell'innamoramento, situazione piuttosto diffusa tra gli amanti (anche i fisici sono in fondo dei gran romanticoni!) :-)

Lo puoi trovare su
http://scholar.google.com
cercando con le parole

strogatz romeo and juliet


Ad ogni modo concordo con te che i libri che hai nominato siano delle pietre miliari, da leggere assolutamente almeno una volta nella vita...

Annarita ha detto...

...(anche i fisici sono in fondo dei gran romanticoni!) :-)

Verissimo, Claudio!;)

Simpatica la coincidenza, che hai rilevato! Ti ringrazio della segnalazione "strogatz romeo and juliet". La leggerò senza dubbio!

A presto.
annarita