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L'AZIENDA DI SUCCESSO? TRASFORMA I PROPRI CLIENTI IN "BRAND ADVOCATES"

Parlando di SEM (Searh Engine Marketing) si pensa principalmente ad attività promozionali come la pubblicità online od offline, ma anche la costruzione di una rete di backlink (o link entranti alla pagina) rientra nelle attività di marketing, specialmente se si vogliono ottenere link da siti autorevoli e relativi al settore aziendale e non spendere centinaia di euro per un obsoleto banner in mezzo a mille altri.

BRAND AMBASSADOR

Il primo sistema è molto semplice: concentrarsi sul proprio sito aziendale, migliorandolo e migliorandone i contenuti, creando valore e puntando a ottenere link entranti in maniera naturale. Un contenuto di qualità finirà naturalmente per essere notato e apprezzato, e ciò porterà naturalmente le persone a linkare il contenuto, senza dover investire per ottenere il link.



Abbiamo chiesto a Stefano Pigolotti, Professional Coach e imprenditore, come una azienda possa operare per aumentare la propria visibilità e credibilità in rete, soprattutto verso il proprio target di utenza. 
"La link building più sicura e vantaggiosa per il proprio sito web è quella che avviene in maniera del tutto naturale, senza che ci sia alcun intervento da parte del webmaster del sito e né tanto meno alcuna forzatura nella creazione di collegamenti artificiali. È però possibile ottenere link anche in maniera non naturale, acquistandoli. Per fare ciò, è necessario che il reparto marketing venda al meglio il prodotto, in questo caso il sito web, e soprattutto i contenuti che ospita. Per fare ciò, è necessario rivolgersi in prima analisi a un ufficio stampa,  in grado di diffondere le informazioni e valutare al meglio dove pubblicare, come e in che modalità. È importante tenere presente che la strategia di link building va effettuata in maniera costante, ma senza cadere nello spam. Infatti, in caso di link anomali o concentrati in un breve lasso di tempo, la strategia di link building rivela la sua carenza e potrebbe arrivare a danneggiare il sito, più che favorirlo".

A cosa serve in sintesi fare link building? Si tratta della strategia adottata dalle agenzie web per migliorare il posizionamento del sito web aziendale sui motori di ricerca, Google in primis, e deve essere collegata ad attività come la Brand Awareness, che punta a far conoscere il marchio aziendale e a trasformarlo in un simbolo riconosciuto dagli utenti, in modo che sia scelto in fase di acquisto per l’importanza del brand stesso, oltre che per la bontà dei prodotti/servizi.


La Brand Awareness in sostanza è la notorietà di una marca, ovvero al suo essere famosa e riconoscibile nella mente degli utenti. Un’efficace strategia di link building, con link in ingresso provenienti da riconosciuti esperti e aziende leader di settore, aumenta sicuramente la Brand Awareness aziendale, migliorando e semplificando (ma anche complicando) il lavoro del reparto marketing. È importante ricordare che la link building non si conquista solo online, ma anche offline. Tutti i dipendenti e i team di lavoro sono brand ambassador, e ogni loro contatto offline può trasformarsi in collegamenti importantissimi per l’azienda.

"Negli ultimi anni si è imposto sul mercato un'altra importaante figura - continua Stefano Pigolotti -  il brand advocate. Nel marketing - come per il brand ambassador - è un termine utilizzato  per indicare coloro che promuovono attivamente i prodotti o servizi di un’impresa. La principale differenza è che mentre un brand ambassador è nominato dall’impresa e, di norma, retribuito per la sua attività, un brand advocate è semplicemente un consumatore molto soddisfatto che opera su base volontaria. Il brand advocate è un cliente talmente soddisfatto dei prodotti o servizi offerti da un’impresa da consigliarli ai propri conoscenti attraverso il passaparola (Word-Of-Mouth)".

Il brand advocate dunquopera su base volontaria a differenza del brand ambassador che è un professionista incaricato dall’impresa per promuoverne il brand.

"Ed è proprio questo fatto che lo contraddistingue e che avvalora la sua credibilità e la fiducia da parte del pubblico. Da qui deriva la sua capacità di influenzare e orientare il comportamento di acquisto dei consumatori. Sebbene il brand ambassador abbia una più larga sfera di influenza, potendo usufruire del supporto dell’impresa, il brand advocate presenta una maggiore credibilità e dunque favorisce la percezione positiva del brand nella mente del consumatore".

Tutt’altro che banderuole nelle mani dei manager delle aziende sono essi stessi che mirano a voler diventare punti di riferimento per la loro cerchia di contatti. Importante e imprescindibile l’aver potuto effettivamente mettere le mani sull’oggetto del contendere prima di diventarne sostenitori a gran voce.

È meglio dare ulteriori motivi ai clienti che già sono tuoi fan per continuare a seguirti piuttosto che cercare di convertire ogni utente indiscriminatamente.

Utenti come questi non sono semplici appassionati o fanatici di un logo. Appaiono come estremamente razionali nelle loro scelte e andrebbero come prima cosa riconosciuti come tali nelle diverse attività di marketing intraprese dai brand.

Sono quindi clienti estremamente fidelizzati al brand, con cui hanno avuto esperienze positive e con cui mantengono la relazione nel tempo, tanto da essere disposti a parlare volontariamente della loro esperienza. Sono veri e propri portavoce che fanno pubblicità al brand gratuitamente e si fanno portatori dei valori che lo contraddistinguono. Solitamente scrivono commenti, feedback, recensioni sui prodotti dell’azienda o, semplicemente, utilizzano il passaparola con amici e parenti influenzando, positivamente, la reputazione del brand.

Si tratta di pubblicità gratuita, spontanea e disinteressata che l’azienda ottiene da fonti attendibili e veritiere, molto più persuasive di una normale campagna pubblicitaria che l’azienda potrebbe sviluppare. 
"Oggi le aziende devono investire nelle persone - conclude Stefano Pigolotti - e non in proclami e slogan pubblicitari. Per carità, la pubblicità è sempre utile per una azienda, ma il consumatore è oggi al centro di tutta la strategia di marketing. La fiducia - spesso conquistata a fatica - dei propri clienti è un investimento che nel medio-lungo periodo porta grandi ritorni economici, rende una azienda credibile (il 90% dei tuoi clienti crede a cose che gli vengono dette da altri clienti. La fiducia, nel momento in cui ci si fa un’opinione su un brand, prodotto o servizio, conta più di ogni altra cosa. Soprattutto oggi, in un mondo interconnesso come il nostro, dove le opinioni viaggiano più veloci della luce, tra un social network e l'altro".

Una sessione dei corsi Skills Empowerment

Dopo le lauree in scienze della comunicazione e scienze politiche, Stefano Pigolotti ha conseguito un Master in Professional Coaching e si è iscritto al relativo Registro Nazionale dei Coach Professionisti.

Relatore nei corsi Skills Empowerment,  durante la sua carriera ha formato oltre 30.000 persone  in ambito commerciale, condividendo esperienze imprenditoriali come consulente strategico per le più importanti aziende italiane.






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