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SCIENZIATE NEL TEMPO: WHO SAYS GIRLS ARE NO GOOD AT SCIENCE?


Provate a chiedete ad alcune persone di elencarvi i nomi di scienziate italiane famose per le loro scoperte. Vi accorgerete che, tranne rare eccezioni, la maggiorparte non andrà oltre i soliti 2-3 nomi noti: Rita Levi-Montalcini, Margherita Hack e forse Maria Montessori.
Se poi estendessimo la domanda alle donne straniere che si sono distinte nei secoli qualcuno ricorderà Marie Curie (vincitrice di due premi Nobel) e forse Ipazia (complice un recente film biografico).

Un po' poco non vi sembra? Considerando soprattutto i grandi contributi portati da persone come il premio Nobel Barbara McClintock, o le matematiche Maria Gaetana Agnesi, Emmy Noether e Sophie Germain, o come Rosa Luxemburg, la cui fama politica tende a oscurare l'importanza dei suoi scritti economici.

E si, perché proprio di questo dobbiamo parlare: l’emarginazione delle donne in tutti i campi della conoscenza ma soprattutto in quello scientifico e tecnologico risale a tempi molto antichi e poi è proseguita fino quasi ai giorni nostri.

Eppure nonostante la difficoltà con cui le donne potevano avere accesso al sapere scientifico in passato non ha impedito loro di conseguire grandi traguardi.

Un libro, appena uscito in una nuova edizione e scritto a due mani da Sara Sesti e Liliana Moro, cerca di colmare questa lacuna culturale, purtroppo presente nel nostro Paese e nella nostra scuola.

E per esempio ci illustra le biografie delle sedici donne che dal 1901 (anno della sua costituzione) ad oggi hanno vinto il premio Nobel nelle discipline scientifiche: la già nominata Marie Curie-Sklodowska (nel 1903 per la fisica insieme con il marito Pierre e con Henry Becquerel e nel 1911 per la chimica), sua figlia Irene Joliot-Curie (nel 1935 per la chimica insieme con il marito Frédéric), Gerty Cori-Radnitz (nel 1947 per la medicina o fisiologia), Maria Goeppert-Mayer (nel 1963 per la fisica), Dorothy Crowfoot Hodgkin (nel 1964 per la chimica), Rosalyn Sussman Yalow (nel 1977 per la medicina o fisiologia), Barbara McClintock (nel 1983 per la medicina o fisiologia), Rita Levi-Montalcini (nel 1986 per la medicina o fisiologia), Gertrude Elion (nel 1988 per la medicina o fisiologia) e Cristiane Nüsselein-Volhard (nel 1995 per la medicina o fisiologia), Linda Buck (2004 per la medicina), Francoise Barré-Sinoussi (nel 2008 per la medicina insieme a Luca Montagnier).
La nuova edizione è aggiornata con le biografie delle quattro scienziate che hanno ottenuto il premio Nobel nel 2009: Elizabeth Blackburn-Sedat e Carol Greider che hanno lavorato insieme e insieme l'hanno ricevuto per la medicina; la biochimica Ada Yonath, la prima a portare il premio in Israele e Elinor Ostrom, la prima donna insignita del Nobel per l'economia.

Ma nel libro troverete anche molti casi di mancato riconoscimento ufficiale del lavoro delle donne scienziato.
Tra i più clamorosi c'è quello di Jocelyn Bell, scopritrice delle pulsar, giovane ricercatrice il cui Premio Nobel fu letteralmente "scippato" al suo capo, il professore Antony Hewish, direttore del dipartimento di astrofisica dell’Università di Cambridge in Inghilterra.

Oppure quello Rosalind Franklin, scopritrice del DNA. Watson, Crick e Wilkins furono insigniti del premio Nobel. Rosalind Franklin non c’era più, poiché morì di cancro alle ovaie nel 1958 all’età di 38 anni, avendo molto probabilmente contratto il male a causa delle radiazioni cui si era esposta nel suo lavoro. Il suo contributo sperimentale alla teoria di Watson e Crick sulla struttura del DNA è stato spesso sottovalutato dai colleghi, mostrando quali difficoltà debbano affrontare le donne che scelgono di dedicarsi a una carriera scientifica.

Il libro dedica un ampio spazio, ovviamente, alle scienziate italiane, da Laura Bassi - prima italiana a ottenere una cattedra universitaria nella Bologna del Settecento - a Rita Levi-Montalcini. Ma soprattutto alle tante che hanno visto il proprio lavoro ignorato e sminuito a favore degli uomini che avevano accanto: da Sophie Brahe (sorella dell'astronomo Tycho) a Gabrielle du Chátelet (compagna di Voltaire), a Marie Paulze Lavoisier (moglie e collaboratrice del noto chimico) e Ada Byron, collaboratrice di Charles Babbage e programmatrice ante litteram.

Dalle varie edizioni di questo libro sono state tratte le biografie della mostra Nobel Negati alle Donne di Scienza e il libro per adolescenti "Le tue antenate" di Rita Levi Montalcini con Giuseppina Tripodi.

Un libro, quello di Sara Testi e Liliana Moro, che non dovrebbe mancare nella biblioteca di qualsiasi persona intellettualmente curiosa e interessata a conoscere il grande contributo che queste donne, spesso dimenticate dalla storia, hanno lasciato all'intera umanità.

Sara Sesti, Liliana Moro
Scienziate nel tempo. 70 biografie
Edizioni LUD, Milano marzo 2010
pag. 216

Il libro può essere richiesto a universitadonne@tiscali.it
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In copertina: l'immagine che ritrae Hedy Lamarr, attrice e inventrice, è tratta dalla home page del sito della associazione Donne e Scienza (www.donnescienza.it) di cui le autrici fanno parte.

Gravità Zero ha intervistato la Presidente dell'Associazione Donne Scienza, la dr.ssa Flavia Zucco durante l'ultimo convegno a Torino del luglio 2010.



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