Controllo dei nei: cosa fa il dermatologo che noi non possiamo fare da soli
Il controllo dei nei è una delle principali armi di prevenzione contro il melanoma e gli altri tumori della pelle. Molte persone si affidano all’autoesame allo specchio o a foto fatte con lo smartphone, senza rendersi conto che la visita dermatologica è un esame strutturato, che utilizza strumenti e criteri clinici difficili da riprodurre a casa. Capire cosa fa davvero il dermatologo durante un controllo dei nei aiuta a dare il giusto peso a questo appuntamento e a non rimandarlo all’infinito.
Autoesame della pelle: utile ma non sufficiente
Come ci spiega la Clinica Cantoni, centro di dermatologia specializzato a Modena, osservare periodicamente la propria pelle è una buona abitudine. Studi sullo skin self examination indicano che l’autoesame può contribuire a individuare più precocemente lesioni nuove o in cambiamento, soprattutto se associato a controlli specialistici regolari.
I limiti però sono chiari:
l’occhio non allenato rischia di sottovalutare lesioni pericolose o, al contrario, di allarmarsi per nei del tutto benigni. Inoltre molte zone del corpo, come schiena, cuoio capelluto e retro delle cosce, sono difficili da vedere bene da soli, anche con l’aiuto di uno specchio. L’autoesame è quindi un primo filtro, non un sostituto del controllo specialistico.
La regola ABCDE spiegata semplice
Per aiutare le persone a riconoscere i possibili segnali d’allarme del melanoma è stata diffusa la regola ABCDE. Invita a prestare attenzione a:
- Asimmetria della lesione
- Bordi irregolari o frastagliati
- Colore non uniforme, con più tonalità nella stessa lesione
- Diametro superiore a una certa soglia o in crescita
- Evoluzione nel tempo di forma, colore o sintomi
Questi criteri sono utili come “campanello d’allarme” per decidere di prenotare una visita dermatologica, ma non rappresentano una diagnosi. Alcuni melanomi non rispettano in modo classico la regola ABCDE, mentre molti nei benigni possono presentare una o più di queste caratteristiche senza essere pericolosi. La regola è uno strumento di consapevolezza, non un sistema per auto escludere la necessità di un controllo.
Che cosa fa in più il dermatologo durante il controllo dei nei
Durante un controllo dei nei il dermatologo non si limita a dare un’occhiata al neo che preoccupa. La visita inizia con un’anamnesi accurata: familiarità per tumori cutanei, fototipo, quantità di nevi, esposizione solare nel corso della vita, eventuali scottature in età infantile, uso di lampade abbronzanti. Tutti elementi che concorrono a definire il rischio individuale.
Segue poi l’esame obiettivo della pelle, spesso su tutta la superficie corporea. Il dermatologo non osserva il singolo neo in modo isolato, ma il “paesaggio” cutaneo complessivo: confronta le varie lesioni tra loro, riconosce pattern tipici dei nevi benigni, individua eventuali “pecore nere”, cioè nei diversi da tutti gli altri. L’esperienza clinica permette di interpretare sfumature di colore, rilievi minimi, asimmetrie leggere che per un non specialista sono quasi invisibili.
Dermatoscopio e mappatura digitale: vedere oltre l’occhio nudo
Uno degli elementi che distingue davvero la visita dermatologica dall’autoesame è il dermatoscopio. La dermoscopia (o dermatoscopia) è una tecnica non invasiva che utilizza un piccolo strumento portatile, dotato di luce e ingrandimento, per osservare le strutture della pelle non visibili a occhio nudo.
Attraverso il dermatoscopio il dermatologo può:
- analizzare il reticolo pigmentario e i pattern interni del neo
- distinguere più facilmente tra lesioni benigne, atipiche e sospette
- decidere in modo più mirato se monitorare, rivedere o asportare una lesione
In molti centri si affianca a questo esame la mappatura digitale dei nei, con fotografie ad alta risoluzione dell’intero corpo o delle aree più critiche. Le immagini vengono archiviate e confrontate nel tempo, così da cogliere variazioni minime di forma, colore o dimensioni che a occhio nudo sarebbe difficile riconoscere.
Perché le app che “leggono” i nei non sostituiscono la visita
Negli ultimi anni sono comparse app che promettono di valutare il rischio di un neo a partire da una foto scattata con lo smartphone, talvolta con l’aiuto di algoritmi di intelligenza artificiale. Le revisioni scientifiche più recenti evidenziano però limiti importanti: accuratezza molto variabile, scarsa validazione clinica e prestazioni spesso peggiori in condizioni reali rispetto ai test controllati.
Il rischio è duplice: rassicurare in modo ingiustificato su lesioni pericolose oppure generare allarmismi per nei del tutto innocui. La valutazione dermatologica, al contrario, integra l’immagine del singolo neo con la storia clinica del paziente, il tipo di pelle, la distribuzione dei nevi, i sintomi riferiti e l’esperienza maturata su migliaia di casi. Le app possono essere al massimo uno stimolo in più a controllarsi e a prenotare una visita, non un sostituto dello specialista.
Il valore di un centro specialistico come Clinica Cantoni
Per chi desidera gestire il controllo dei nei in modo organizzato è utile rivolgersi a strutture con un team dedicato alla dermatologia. Clinica Cantoni, poliambulatorio con sede a Modena e Pavullo, offre visite dermatologiche complete e percorsi di prevenzione personalizzati, integrando l’esperienza degli specialisti con servizi diagnostici e ambulatoriali nello stesso contesto.
In questo tipo di realtà è più semplice:
- programmare controlli periodici in base al proprio profilo di rischio
- effettuare eventuali approfondimenti, come biopsie o asportazioni di lesioni sospette
- confrontare nel tempo le immagini dermatoscopiche o fotografiche dei nei
La continuità del follow up è un elemento chiave nella prevenzione dei tumori cutanei e un centro strutturato aiuta a mantenerla nel tempo.
Trasformare il controllo dei nei in una buona abitudine
In definitiva, l’autoesame e la regola ABCDE possono essere alleati preziosi per notare cambiamenti e decidere di chiedere un parere, ma non bastano per prendere decisioni sulla propria salute. Il dermatologo dispone di competenze, strumenti e protocolli che permettono una valutazione molto più accurata e, quando necessario, l’avvio rapido degli approfondimenti indicati. Programmare con regolarità un controllo dei nei, soprattutto in presenza di molti nevi, pelle chiara o familiarità per tumori cutanei, significa scegliere la strada della diagnosi precoce. Affidandosi a specialisti in centri come Clinica Cantoni e abbinando attenzione quotidiana a visite strutturate, il controllo dei nei diventa una prassi semplice ma concreta per prendersi cura nel tempo della propria pelle.

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