Esplorazione spaziale: le missioni più importanti e la novità Artemis
Dopo l’ultimo sbarco dell’uomo sulla Luna, avvenuto con la missione Apollo 17 nel dicembre 1972, l’esplorazione dello spazio ha indubbiamente catturato meno l’attenzione del grande pubblico, ma gli appassionati di astronomia sanno bene che non si è mai fermata del tutto.
Infatti, anche se sono passati ormai 53 anni circa da quando un uomo ha camminato sulla superficie lunare (l’astronauta statunitense Eugene Cernan), sono state molte le missioni di esplorazione spaziale che hanno avuto, e hanno tuttora, una grande importanza sotto il profilo scientifico e tecnologico.
Inoltre, se le previsioni saranno rispettate, nel 2027 due astronauti cammineranno di nuovo sulla superficie del nostro satellite (missione Artemis III).
Esplorazione spaziale: quali sono state missioni più importanti dopo l’Apollo?
Quando si parla di “esplorazione spaziale” si fa riferimento all’esplorazione dello spazio che viene effettuata tramite appositi mezzi, i cosiddetti veicoli spaziali, con o senza astronauti a bordo.Dal 1972 in poi, come accennato, le missioni spaziali sono state numerose. Degna di nota è la missione Mariner 10, una sonda spaziale statunitense dedicata all’esplorazione dei due pianeti più vicini al Sole, Mercurio e Venere. La sonda fu lanciata il 3 novembre del 1973.
Nel 1976 è stata effettuata l’ultima missione spaziale del programma Luna (Unione Sovietica): la sonda Luna 24 toccò il suolo lunare e immagazzinò alcuni campioni di materiale lunare.
Di grande importanza è il programma statunitense Voyager, ancora attivo. Nel 1977 ha portato al lancio di due sonde spaziali, Voyager 1 e Voyager 2, ideate per l’esplorazione del sistema solare esterno. Il programma ha permesso l’osservazione dei pianeti Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Sul sito ufficiale della NASA si legge che oggi “sia la Voyager 1 che la Voyager 2 hanno raggiunto lo spazio interstellare e continuano il loro viaggio unico nelle profondità del cosmo”.
Nel 1989 è stata la volta di Galileo, missione spaziale della NASA, ideata per l’esplorazione di Giove, dei suoi anelli e dei suoi satelliti. Dal modulo orbitante nel 1995 si è distaccata una navicella che è scesa nell’atmosfera del pianeta effettuando varie misurazioni, per poi disintegrarsi circa un’ora dopo.
Per circa 20 anni, dal 1997 al 2017 è stata operativa Cassini–Huygens, una missione interplanetaria congiunta NASA/ESA/ASI, ideata per studiare Saturno. Il lander Huygens è atterrato su Titano, uno dei satelliti di Saturno, nel gennaio 2005.
Il ritorno sulla Luna: la missione Artemis
Sempre che i programmi siano rispettati (cosa che non sempre avviene nell’ambito dell’esplorazione spaziale), entro la fine di aprile 2026 partirà la missione Artemis II, che porterà quattro astronauti a orbitare intorno alla Luna; la missione, che durerà 10 giorni, è prodromica a quella di Artemis III, che dovrebbe portare di nuovo l’uomo a camminare sulla superficie del nostro unico satellite naturale.Se tutto andrà secondo i piani della NASA, due astronauti, un uomo e una donna, toccheranno il suolo lunare entro la prima metà del 2027 e non è difficile immaginare che sarà enorme il clamore mediatico e si inizierà a parlare sempre di più del nuovo traguardo, lo sbarco dell’uomo su Marte.

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