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Riqualificare gli edifici costruiti nel Novecento

 


Gli edifici costruiti prima degli anni ’90 ci hanno lasciato un’eredità piuttosto spinosa e difficile da eliminare: l’amianto. Si tratta di un materiale utilizzato per molti anni nell’edilizia, grazie ai suoi costi contenuti e alla facilità di lavorazione. In seguito si è scoperto che l’amianto è in realtà un materiale estremamente pericoloso, che può avere effetti molto seri per la salute delle persone.

Oggi quindi si sta procedendo alla messa in sicurezza degli edifici costruiti prima degli anni ’90, operazione piuttosto complessa e delicata. In questo articolo ci concentriamo su quanto sia importante procedere alla rimozione dell’amianto, soprattutto in un territorio come quello lombardo, che richiede interventi mirati per il processo di riqualificazione urbana e produttiva.

Messa in sicurezza: una priorità normativa, ambientale e sanitaria

Tantissimi edifici, oggi ancora in piedi, sono stati costruiti nel corso del Novecento e in particolare quelli realizzati prima degli anni ’90 non rispecchiano le normative attuali in termini di edilizia. Negli ultimi decenni infatti il settore edile in Italia ha visto una notevole evoluzione normativa, basata su criteri di efficienza energetica, risparmio delle risorse e qualità della vita abitativa. In tale ottica, molti di quegli edifici non soddisfano i criteri e le esigenze dell’attuale normativa.

La messa in sicurezza di queste costruzioni è quindi necessaria per soddisfare i criteri delle normative vigenti, molte delle quali sono state introdotte proprio per risolvere le criticità relative alle abitazioni del Novecento, come l’adeguamento sismico, la prevenzione di incendi e la presenza di materiali pericolosi, come appunto l’amianto. Inoltre rappresenta una priorità dal punto di vista ambientale e sanitario.

Questi immobili sono caratterizzati dall’utilizzo di materiali oggi ritenuti obsoleti o addirittura dannosi, come l’amianto, e presentano livelli di isolamento termico e acustico non adeguati agli standard attuali. Il risultato è che questi edifici consumano un quantitativo eccessivo di energia per il riscaldamento e il raffrescamento, emettono maggiori quantità di CO2 e possono mettere a rischio la sicurezza di chi li abita o li frequenta. Intervenire per qualificare e mettere in sicurezza questi edifici è quindi un obbligo normativo, ambientale e salutare, oltre che etico e morale.

Bonifica dell’amianto e tutela della salute pubblica

Uno degli interventi più urgenti nell’ambito della riqualificazione degli edifici del Novecento riguarda la bonifica e la rimozione dell’amianto. Questo materiale è stato utilizzato a lungo durante il secolo scorso nelle costruzioni per le sue qualità isolanti e la sua resistenza al fuoco, ma è stato bandito alla fine degli anni ’90 quando si è accertato il suo impatto negativo sulla salute delle persone.

La presenza di amianto negli edifici rappresenta un rischio concreto e tangibile. Molte coperture, tubazioni, pavimentazioni e canne fumarie degli edifici risalenti al secolo scorso potrebbero contenerlo. La legge impone la mappatura e la bonifica dei materiali contenenti amianto, affidandole a imprese specializzate e dotate delle necessarie certificazioni e competenze tecniche, considerando la complessità degli interventi.

La bonifica dell’amianto infatti non riguarda solo la rimozione stessa del materiale, ma richiede una gestione spesso complessa degli spazi, la messa in sicurezza delle aree e la successiva certificazione che attesta l’avvenuta eliminazione completa del rischio. Interventi di questo tipo, benché complessi e a volte costosi, sono un investimento necessario a tutela della salute pubblica ma anche per la valorizzazione degli immobili stessi, che recuperano valore dopo essere stati bonificati.

Riqualificazione urbana e produttiva nei territori post-industriali

La riqualificazione degli edifici costruiti nel Novecento assume un significato ancora più strategico nei territori che hanno vissuto una forte industrializzazione nel secolo scorso. Basti pensare all’area lombarda, e in particolare a città come Brescia, dove la presenza di numerose industrie e stabilimenti ha lasciato in eredità una grande quantità di edifici, spesso dismessi o poco utilizzati, che richiedono interventi di recupero e di messa in sicurezza.

In queste aree il processo di bonifica degli edifici, in particolare la rimozione dell’amianto, diventa uno step essenziale per qualsiasi progetto di rigenerazione urbana e produttiva. Riqualificare significa non solo rinnovare gli spazi, ma anche restituire alla città aree salubri, in grado di ospitare nuove attività, servizi e opportunità lavorative.

La bonifica di amianto a Brescia, ad esempio, è diventata negli anni uno degli interventi prioritari per molti operatori, sia pubblici che privati, per favorire la ripresa economica e sociale di quei territori che passa inevitabilmente anche attraverso la sicurezza e la qualità degli ambienti in cui si vive e si lavora.

La valorizzazione del patrimonio esistente, la limitazione delle emissioni legate ai consumi energetici e la bonifica di aree contaminate sono sfide che richiedono investimenti mirati, ma che restituiscono nel tempo importanti benefici ambientali, sociali ed economici. Per effettuare operazioni così delicate e che richiedono una grande esperienza sul campo chiaramente è necessario rivolgersi ad aziende strutturate, qualificate e affidabili che hanno le competenze e le attrezzature necessarie per portare a termine una bonifica totale e senza rischi.

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