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LA VITA DI GIULIO COSSU E LA MEDICINA RIGENERATIVA

Foto di Walter Caputo
Non vi è mai capitato di terminare la lettura di un libro e rimanere disorientati? Succede così: chiudi il libro e guardi dalla finestra lontano, poi torni nel mondo e ti chiedi: "Allora, quali sono gli elementi essenziali del libro? Perché è stato scritto? Perché la gente dovrebbe leggerlo?".

A me è successo proprio oggi, con il libro: "La trama della vita - La scienza della longevità e la cura dell'incurabile tra ricerca e false promesse", scritto da Giulio Cossu e pubblicato da Marsilio Editori. Innanzitutto devo avvisarvi che il libro supera di poco le 300 pagine, quindi mettetevi comodi e investite il tempo necessario per la lettura. A tal proposito, magari più volte, potreste essere tentati di interrompere la lettura in maniera definitiva: questa non è una buona scelta, infatti solo alla fine tutto vi risulterà chiaro.

Dentro questo libro trovate essenzialmente due cose: la biografia di Giulio Cossu e la storia della medicina rigenerativa, e si tratta di narrazioni che spesso si intersecano. La vita di Giulio Cossu è interessante perché descrive a chiare lettere anche le situazioni peggiori, perché, sapete, non sempre la scienza vince, e talvolta sembra di essere arrivati ad un passo dalla cura di una malattia tremenda e invece non è così. Da quel momento passa un decennio e la cura ancora non c'è. Poi ci sono anche quei successi piccoli piccoli, ma per un paziente afflitto da una malattia tremenda qualunque miglioramento può essere desiderabile. Il problema è il costo, che spesso è esorbitante (ancor di più per le malattie rarissime), ma non per questo si può smettere di lottare e di cercare una soluzione.

Dalla narrazione viene fuori tanta umanità: gli insuccessi non vengono nascosti, i successi non vengono amplificati per essere venduti, la fatica che si fa per andare avanti è davvero enorme e si procede anche quando le soddisfazioni non arrivano. Può capitare - come è successo all'autore - di essere preso di mira da un troll o da qualcosa del genere: in quel momento, nonostante le difficoltà, bisogna lavorare il triplo, per difendere la propria reputazione. E poi, come vi sentireste voi di fronte alla famiglia di un bimbo malato, che si attende almeno un parziale miglioramento da una sperimentazione? Quando quella sperimentazione è solo di livello I, cioè ha solo lo scopo di verificare la non tossicità del farmaco?

Alla fine della lettura ho capito perché "La trama della vita" mi ha lasciato addosso un senso di disagio. Ci sono molte più domande che risposte, e la medicina rigenerativa è una branca della medicina piuttosto complessa. Richiede tempi lunghi, finanziamenti ingenti e quindi nervi saldi e volontà di ferro. I sacrifici di tutti coloro che hanno contribuito a farla nascere sono stati ripagati: molte persone hanno avuto una cura e una vita normale, invece che una morte certa, che non si sarebbe fatta attendere. 

Walter Caputo
Divulgatore scientifico


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