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CHIUDE CON STRAORDINARIO SUCCESSO DI PUBBLICO L'OTTAVA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLE SCIENZE DEDICATA ALLA FELICITÀ

Happiness is a butterfly, which, when pursued, is always beyond our grasp,
 but which, if you will sit down quietly, may alight upon you
Nathaniel Hawthorne

Si conclude oggi, domenica 20 gennaio, all’Auditorium Parco della Musica, l'ottava edizione del Festival delle Scienze, un'edizione particolarmente riuscita che ha registrato in quattro giorni circa 25.000 presenze. Sale strapiene, incontri e lectio magistralis sold out, e lunghe code ai botteghini, anche grazie alla scelta, in linea con le passate edizioni, di mantenere "simbolico" il prezzo dei biglietti (solo 2 euro).

Segnaliamo che i podcast con gli interventi dei relatori dei Festival organizzati negli anni 2011 e 2012 sono disponibili su iTunes. Segnaleremo in queste pagine appena  saranno disponibili i podcast dell'edizione 2013. 

Carlo Fuortes, amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, esprime grande soddisfazione «Abbiamo scelto di trattare un tema coinvolgente e il pubblico ha risposto con entusiasmo, non possiamo che esserne “felici”, tanto per restare in tema. Tra l’altro, ogni anno di più ci accorgiamo di avvicinare un pubblico sempre più curioso e numeroso verso gli argomenti scientifici e questo ci inorgoglisce perché risponde a una funzione sociale e culturale importante. Per l’anno prossimo – continua Fuortes -promettiamo un’edizione altrettanto appassionante che avrà come tema i linguaggi e si svolgerà dal 23 al 26 gennaio 2014»

Prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Codice. Idee per la Cultura, e la direzione scientifica di Vittorio Bo e Jacopo Romoliil festival ha presentato lectio magistralis, incontri, dibattiti, caffè scientifici e spettacoli di grandi nomi della ricerca scientifica italiana e internazionale e filosofi, storici della scienza, neuroscienziati, economisti che hanno indagato il tema della felicità, non solo nel suo significato di benessere individuale, ma anche come diritto, come problema politico ed economico, come elemento che influenza le decisioni, essendo l’obiettivo di fondo di ogni azione.

A inaugurare ufficialmente il Festival, giovedì 17 gennaio, sono stati Mark Williamson, direttore di Action for Happiness, e Phuntsho Rapten del Centre for Bhutan Studies, impegnati a spiegare come la felicità si possa misurare e incoraggiare.

Sulla felicità intesa nella sua accezione economica, e trattata in rapporto alle istituzioni sociali e politiche europee, ha riflettuto l’economista indiano Amartya SenpremioNobel per l’Economia nel 1998. Sen ha tenuto un incontro dal titolo "Felicità e disuguaglianze" spiegando come attualmente il reddito non sia più un indicatore sufficiente per analizzare il benessere dei popoli e offrendo la sua lucida analisi sull'attuale crisi che sta vivendo l'Europa. Quello di Sen è stato uno degli incontri del Festival che ha registrato il tutto esaurito già alcuni giorni prima dell'inizio della manifestazione.

Grande successo anche per il dialogo su Felicità e democrazia tra Gustavo Zagrebelsky ed Ezio Mauro che hanno indagato la connotazione politica della felicità, rintracciabile nella condizione di libertà personale e civile che nasce dalla democrazia. La variazione del concetto di felicità a seconda delle culture e degli individui, è stata poi oggetto della lectio magistralis di John Helliwell, co-autore del recente Rapporto Mondiale sulla Felicità per un Hig Level Meeting dell'Onu, che ha presentato una serie di dati riguardanti la felicità e le sue probabili cause in oltre 150 paesi; mentre Darrin McMahon, professore di Storia alla Florida State University e autore del libro Storia della felicità (Garzanti), ha illustrato alcune delle idee sulla felicità che hanno preso corpo nel corso dei secoli nella tradizione occidentale e in altre culture.

Il ruolo della felicità nella riflessione filosofica, dall'antichità ai nostri giorni, è stato trattato dai filosofi Dan Haybron, dell’Università di Saint Louis, e Salvatore Natoli; mentre lo psicologo Thomas Bien e il chimico Pier Luigi Luisi si sono confrontati su buddismo e scienza, trattando della felicità nel suo rapporto con la sofferenza e con il dolore. La filosofia del consumo, il desiderio di ciò che non ci è necessario, è il tema su cui si sono confrontate Juliet Schor e Lauren Anderson che hanno dimostrato come, dopo una certa soglia, l'aumento della ricchezza materiale abbia un impatto relativo sul benessere, mettendo in discussione il modello dominante "di più è meglio".

Non poteva poi mancare all'interno di un festival sulla felicità la sua trattazione in rapporto al sesso e al piacere. Con diversi incontri: dalla lectio magistralis di Gillian Einstein, dell’Università di Toronto, che ha proposto la sua prospettiva neuroscientifica su Sesso e felicità, a quella sui Circuiti cerebrali del piacere, illustrati dal neuroscienziatoDavid Linden, autore di La bussola del piacere (Codice); e a quella su Come funziona il piacere di Paul Bloom, professore di Psicologia e Scienze Cognitive all’Università di Yale.
Davide Coero Borgaha poi raccontato, nel ciclo di incontri La scienza del piacere, come la scienza sia entrata in camera da letto tra sex toys e tuppersex e ha dialogato di amore animale e sessualità umana con l’etologa Laura Beani.

Ci si è poi addentrati sugli aspetti più leggeri, ma non meno importanti per il raggiungimento della felicità, con Morso, sesso e felicità di Carmelo Chiaramonte: un incontro ai fornelli per andare alla scoperta della letteratura gastronomica afrodisiaca, da Brillat-Savarin alle Ricette immorali di Montàlban. E, sempre restando in tema di leggerezza, parole e musica si sono intrecciate nello spettacolo La felicità di Sora Cesira, debutto sul palco della dissacrante blogger più famosa d'Italia, qui nelle vesti di autrice e interprete. Perché la felicità è una faccenda seria, e forse per arrivarci si dovrebbe ridere di più.

Proprio come una risata, la felicità fa bene alla salute; di questo si è parlato nei quattrocaffè scientifici pomeridiani acura di Andrea GrignolioFabrizio Benedetti ha spiegato come funziona L’effetto placebo, e come parole e rituali attivano i centri del piacere, mentre Gilberto Corbellini ha affrontato il tema Religione e medicina, passando in rassegna superstizioni, cure e prevenzione; Claudio Franceschi ha provato a fare luce sulla relazione tra benessere psico-fisico e longevità e Alberto Mantovani ha definito le parole e i meccanismi coinvolti nel dialogo tra i due massimi sistemi biologici: il cervello e le difese immunitarie.

Così, incontro dopo incontro, si è provato a cercare la felicità in ogni aspetto della vita, dalla politica all'economia, dal sesso alla cibo, ma si è anche tentato di capire dove essa può risiedere e quale sia il ruolo della mente. Shimon Edelman, professore di Psicologia alla Cornell University, e Daniel Nettle, professore di Scienze Comportamentali alla Newcastle University, si sono confrontati sui fondamenti evolutivi della felicità, per provare a capire se questo oggetto dell’indagine umana è il frutto di una reazione chimica o è qualcosa di più profondo dentro di noi.

In chiusura, l'astrofisico Amedeo Balbi e lo scrittore Antonio Pascale presentano lo spettacolo Dal Big Bang alla civiltà in sei immagini, un racconto a due voci attraverso la storia dell'universo, dalle origini ai nostri giorni.

Il Festival è stato trasmesso in diretta dall’Auditorium da Radio 3 Scienza, il quotidiano scientifico della terza rete, con interviste ai protagonisti della manifestazione. L'audio delle conferenze sarà presto disponibile in podcast sul sito www.auditorium.com. Inoltre, un concorso in collaborazione con Repubblica ha individuato la dieci migliori formule della felicità in 300 battute inviate dai lettori. Durante gli incontri e gli spettacoli, infine, il pubblico si è spesso imbattuto in improvvisi flash mob a base di abbracci, stretti, sinceri e gratuiti. [continua a leggere]

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