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L'ITALIA TRA I GRANDI DELLA CONQUISTA DELLO SPAZIO

È il 12 aprile 1961, i motori della capsula Vostok 1 si accendono. Si percepisce l’emozione di chi sta assistendo a quello storico momento, di chi ha lavorato strenuamente perché l’Unione Sovietica potesse vincere la corsa alla spazio. 3…2…1… il cosmonauta Yuri Gagarin è il primo essere umano ad andare nello spazio percorrendo un’orbita terrestre in 108 minuti. Pochi mesi dopo, il 5 maggio dello stesso anno, gli americani lanciano il missile Mercury con a bordo l’astronauta Alan Shepard che effettua un volo di 15 minuti senza entrare in orbita ma raggiungendo comunque lo spazio.

La NASA dovrà aspettare il 20 febbraio 1962 per avere il primo astronauta americano in orbita terrestre, John Glenn. È iniziata l’epoca pionieristica della conquista umana dello spazio e per anni, le due “superpotenze” si inseguono in continui nuovi lanci in cerca di nuovi primati. La NASA doveva recuperare il distacco con l’URSS e la conquista della Luna era l’obiettivo da raggiungere per primi. Il momento si concretizzò il 20 luglio 1969 quando il LEM Eagle dell’Apollo 11 atterrò per primo sul nostro satellite. Tuttavia la storia delle imprese spaziali non è stata scritta solo dalle due “superpotenze”, anche l’Italia può vantare un ruolo di primo piano in questa avventura. Il nostro Paese è stato il terzo dopo Russia e USA ad inviare un satellite in orbita, e anche nel “volo umano” si è contraddistinta come tra i più attivi al mondo, infatti è il primo paese europeo a portare un suo astronauta sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

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Dal satellite al guinzaglio alla costruzione della ISS, dallo Shuttle della NASA alla navetta russa Soyuz: gli astronauti italiani sono stati fra i protagonisti delle imprese spaziali degli ultimi anni. Il 31 luglio 1992 parte a bordo dello Shuttle Atlantis, il primo astronauta italiano, Franco Malerba.

Il suo compito nella missione di 10 giorni insieme agli altri astronauti, è quello di rilasciare il satellite ''al guinzaglio'' Tethered-1, dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), nata pochi anni prima nel 1988.

La missione è un successo parziale poiché il filo anziché srotolarsi per i 200 chilometri previsti, si spezza dopo 256 metri: una delusione amara, ma si raccolgono comunque dati scientifici e viene anche messo in orbita il satellite scientifico dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) Eureka, per ricerche su telecomunicazioni e microgravità. Il 22 febbraio 1996, per la prima volta volano insieme 2 astronauti italiani, Umberto Guidoni e Maurizio Cheli. Cheli, pilota collaudatore dell'Aeronautica Militare, e' il primo italiano ad entrare nella cabina di pilotaggio dello Shuttle, dividendo la responsabilità del controllo dei sistemi della navetta. La missione ripercorre quella precedente e deve rilasciare il Tethered-2: Cheli apre la stiva del Columbia mentre Guidoni controlla l'esperimento al computer, ma il filo si spezza e il satellite si perde. Anche questa volta il successo è parziale ma importante, perché durante l’esperimento si riesce a misurare una piccola quantità di energia generata nel cavo. Dal 2000 inizia l’era della Stazione Spaziale Internazionale, il più ambizioso progetto di cooperazione internazionale e tecnologico mai intrapreso dall’uomo. Anche in questo caso, la partecipazione italiana è fondamentale per il suo sviluppo.

L’ASI infatti vi partecipa sia come paese appartenente all’ESA, sia in bilaterale diretto con la NASA. I moduli logistici Leonardo, Raffaello e Donatello forniti alla NASA ci hanno riconosciuto un pezzo di “proprietà” della ISS, la casa comune dello spazio. L’Italia, attraverso la sua industria, realizza circa il 50% del volume pressurizzato della ISS, e non è un caso che il primo elemento non russo né americano che vi sia stato agganciato alla Stazione, sia stato italiano, il modulo Leonardo, come non è stata una semplice coincidenza che a varcare, quale primo europeo, le “porte” della Stazione Spaziale Internazionale, fosse di nuovo un italiano, Umberto Guidoni. Il 19 aprile 2001, Guidoni porta in orbita il modulo logistico pressurizzato, ''Raffaello''e viene agganciato alla Stazione Spaziale, costruito in Italia dall'Alenia Spazio, (oggi Thales Alenia Space) per l'ASI. Ma i primati italiani non finiscono qui, infatti Roberto Vittori è il primo europeo a compiere un viaggio di andata e ritorno dalla ISS sulla navetta russa Soyuz, ed è il primo cosmonauta italiano. Nella missione Marco Polo, il 25 aprile 2002, Vittori compie esperimenti di fisiologia per studiare gli effetti dell'assenza di gravità sull'organismo umano. Tra i suoi compagni di viaggio, vi è il secondo turista spaziale, Mark Shuttleworth. Il 15 aprile 2005 e' ancora Vittori, nella missione Eneide, sulla Soyuz a salire sulla ISS nella prima missione organizzata da Regione Lazio, Aeronautica Militare ed ESA. Obiettivo e' condurre 22 esperimenti per conto di università e piccole e medie imprese, aprendo la via dello spazio ai piccoli utenti.

Passano altri due anni ed è l’ora di un altro astronauta italiano, Paolo Nespoli, che il 23 ottobre 2007 parte alla volta della ISS nella missione Esperia, organizzata da ESA e ASI per installare il Nodo 2 (Harmony), al quale sono stati collegati i laboratori europeo Columbus e il giapponese Kibo. Nespoli e' il regista delle passeggiate spaziali per l'installazione del Nodo 2 e per la riparazione dei pannelli solari. Ma l’avventura italiana nella colonizzazione umana dello spazio non è ancora conclusa. Infatti nel 2009 viene selezionata una nuova generazione di astronauti. Risultano vincitori in una selezione internazionale di oltre 8.500 candidati, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana, entrambi piloti dell’aeronautica militare. A loro saranno affidate le future missioni a partire dal 2013. Il 15 dicembre, a pochi giorni dall’ingresso nel nuovo anno, Paolo Nespoli nella sua seconda missione, sancisce un altro primato, è il primo italiano in una missione di lunga durata, resterà a bordo della ISS circa sei mesi. I

l 17 dicembre, dopo l’aggancio della Soyuz alla Stazione, il portello di accesso al modulo russo Zarya si è aperto e i 3 membri della Expedition 26 hanno fatto il loro ingresso, tra loro il cosmonauta Nespoli. Il 2011 ci darà un’altra soddisfazione, infatti sarà anche l’anno della missione DAMA, la terza di Roberto Vittori, che sarà l’astronauta italiano con maggiore esperienza di volo. La missione organizzata da ASI ed ESA, ha l’obiettivo principale di portare sulla ISS l’esperimento Alpha Magnetic Spectrometer (AMS), che è un ambizioso laboratorio orbitante che studierà la radiazione cosmica e andrà a caccia delle tracce di antimateria e materia oscura.


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Fabrizio Zucchini è resp. Ufficio Relazioni con il Pubblico dell'Agenzia Spaziale Italiana


1 commento

Anonimo ha detto...

Salve, raccomando la lettura anche di questo link che narra delle morti (quasi mai note) avvenute nello spazio... http://www.cronologiamondiale.it/index.php?title=Gli_astronauti_persi_durante_la_corsa_allo_spazio