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5 NOBEL PER IL CARBONE

Il carbone, nella cultura popolare, è spesso additato come un prodotto di bassa qualità e scarso valore (nelle fiabe il carbone lo porta la befana per punizione ai bambini disubbidienti).

Non devono avere pensato la stessa cosa l'americano Richard Heck e i giapponesi Ei-Ichi Negishi e Akira Suzuki quando questa mattina sono stati svegliati dalla telefonata dell'Accademia di Stoccolma, per essere informati che proprio i loro studi sui nuovi modi per legare gli atomi di carbonio attraverso particolari processi ossidativi hanno valso loro 10 milioni di corone svedesi (pari a un milione e 80mila euro) nonché il prestigio di un Premio Nobel a testa.

Con il premio di ieri, per gli studi sul grafene (materiale composto da carbonio) e il Nobel per la Fisica assegnato a due giovani ricercatori il conteggio per i Nobel per lo studio di questo elemento salgono a 5.



Il premio è stato assegnato "per avere sviluppato nuovi, più efficienti metodi per legare molecole di carbonio in modo da costruire molecole complesse che migliorano la nostra vita”, e in particolare "per gli studi sulle reazioni di accoppiamento incrociato tramite palladio catalizzatore in chimica organica".

Le loro scoperte sulle reazioni di accoppiamento incrociato tramite palladio catalizzatore possono avere applicazioni in campo farmaceutico, in agricoltura e nell'elettronica. Non dimentichiamo infatti che il carbonio è presente in tutte le forme viventi conosciute ed è alla base di ogni processo chimico organico.

Heck, 79 anni, e Negishi, 75 anni, lavorano per l'università americana di Purdue, il settantenne Suzuki per l'università di Kokkaido.



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