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SCIENZA E GIORNALISMO: LA VERITÀ TRADITA


E' di pochi giorni fa la dichiarazione dell'organizzazione indipendente Freedom House (peraltro ripresa da Il Sole 24 Ore) che ha declassato l’Italia a Paese parzialmente libero, a riprova che anche democrazie consolidate con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà fondamentali.

Cala anche la fiducia, ma non sono solo i liberi cittadini a non fidarsi dei media: anche gli scienziati sembrano dubbiosi sulla correttezza della comunicazione, e questo accade anche all'estero, tanto che anche la rivista Nature qualche settimana fa si è occupata di giornalismo scientifico citando la chiusura di redazioni scientifiche e della confluenza dei giornalisti non licenziati in ambito generalista.

A questa crisi, tuttavia, fa riscontro un aumento dei blog tematici di scienziati e ricercatori, esperti in determinati campi che preferiscono comunicare direttamente senza “intermediari mediatici”.

1 commento

Walter Caputo ha detto...

C'è differenza fra giornalisti scientifici e divulgatori scientifici ? Se no, anche i divulgatori scientifici resteranno disoccupati ? O saranno comunque destinati a lavorare nel settore no-profit ? Insomma, c'è oggi o ci sarà in futuro qualcuno disposto a pagare per informarsi sulla scienza ?
Walter