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IRVING JOHN GOOD: “L’UOMO DELLE PROBABILITÀ”

Pochi giorni fa, all'età di 92 anni e per cause naturali, si è spento nella sua casa di Radford, in Virginia(Usa), il matematico inglese Irving John Good

Illustre teorico degli studi sulla probabilità, raggiunse la fama per essere riuscito a decifrare i codici nazisti durante la seconda guerra mondiale, collaborando con Alan Turing.  

Questa la sua particolare esistenza.

Dopo una prestigiosa carriera accademica in Gran Bretagna, a Cambridge, dove nel 1941 vi consegue il PhD, il professor Good nel 1967 si trasferì negli Stati Uniti, dove divenne docente di matematica statistica presso l'Università della Virginia. 

Esperto nel campo delle probabilità, si trovò ad essere immediatamente integrato  come crittografo nel gruppo di studiosi di Bletchley Park , località nei pressi di Londra, che durante la seconda guerra mondiale fu la sede dell'unità principale di crittoanalisi del Ministero della Difesa del Regno Unito.

E fu proprio a Bletchley Park che vennero decodificati i codici e i messaggi cifrati dei paesi dell'Asse, tra cui il famigerato codice nazista ottenuto con la macchina Enigma. 
Infatti, nel corso di tale operazione, Good si trovò a lavorare al fianco di Alan Turing, allora direttore del gruppo dei crittografi, ed insieme riuscirono a progettare Colossus  il primo elaboratore elettronico britannico, per mezzo del quale furono decifrati i codici sviluppati dalla macchina Enigma.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Good lavorò all'Università di Manchester, poi all'University College di Londra e presso il Ministero della Difesa, dedicandosi a studi e a pubblicazioni tecniche sulla probabilità e sull'inferenza bayesiana . 

Il suo nome è spesso associato alla nozione di peso della testimonianza (Weight of evidence), così indicata: Ev(p) = 10 log10 p/(1-p). Good negò sempre la paternità di tale rappresentazione, attribuendola  invece  ad Alan Turing, il quale l'aveva battezzata log-odds.

Good è inoltre noto per la sua raccolta ed aggiornamento delle partly-baked ideas (letteralmente idee insieme mezzo-cotte e mezzo-crude) : patrimonio di idee ed intuizioni che mai hanno avuto la possibilità di essere completamente formalizzate ed applicate. Rispetto a ciò infatti Good si è spesso  domandato dove fossero finiti i “quaderni delle idee” di tanti scienziati celebri o meno noti, ed ha riflettuto sulla sopita potenzialità degli stessi.

Svolse anche un ruolo fondamentale nell'associazione Mensa, dedicata a persone con un quoziente d'intelligenza particolarmente elevato.

Infine, abile giocatore di scacchi, contribuì, con un articolo del 1965 su New Scientist, a rendere popolare il gioco asiatico Go , le cui regole aveva appreso dal collega Turing.

3 commenti

luca ha detto...

esiste qualche biografia di Good?

grazie molte Rossella ...e ancora buona Pasqua

Rossella Coletto ha detto...

Ciao Luca,

sembra che non esista (ancora)una biografia di Good, sotto forma di libro... ma i seguenti tre link, che portano ad ulteriori notizie curiose (in inglese)sulla sua persona, potrebbero esserti utili:

http://ei.cs.vt.edu/~history/Good.html

http://www.stat.vt.edu/facstaff/ijgood.html

http://www.stat.vt.edu/facstaff/IJGoodVitae.pdf

Grazie molte per l'interesse dimostrato

Ciao
Rossella

luca ha detto...

grazie molte per i link interessanti Rossella,
...al prossimo post..