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NATURE: NASCE IL MEMRISTOR. RIVOLUZIONERA' I COMPUTER DEL FUTURO


I laboratori HP Labs pubblicano questa settimana su Nature la notizia secondo cui sarebbero riusciti a realizzare il modello fisico e un esempio di componente passivo, il Memristor, che consentirebbe di creare memorie che non perdono i dati una volta tolta l’alimentazione. Si tratta del quarto elemento di un circuito passivo, insieme alla resistenza, al condensatore e all’induttore.

L'esistenza di questo componente era stata fino ad oggi solo teorica, da quando nel 1971 il professor Leon Chua ne ipotizzò il funzionamento, ed è rimasta un sogno per i fisici da oltre trent'anni: una memoria che potesse mantenere i dati senza energia e veloce come una DRAM, rimasta inattuata a causa dei problemi di miniaturizzazione (gli effetti sono visibili solo se si lavora su scala nanometrica), ora consentita dalle moderne tecniche di miniaturizzazione.

Si tratta quindi di uno strumento destinato a rivoluzionare le prossime generazioni di computer, che potranno avere boot istantanei senza correre alcun rischio di perdita di dati in caso di calo di tensione. Le aspettative più interessanti si aprono anche sul fronte del risparmio energetico. Sempre secondo gli scienziati che hanno realizzato il modello, questo componente permetterà di creare computer capaci di riconoscere i pattern visivi, di avvicinarsi cioè al funzionamento del cervello umano di riconoscimento dei volti, apprendere dall'esperienza e prendere decisioni.

"Riuscire a scoprire qualcosa di nuovo e completamente innovativo nel campo ormai maturo dell'ingegneria elettronica è estremamente raro" afferma R. Stanley Williams, HP Senior Fellow e direttore dell' Information and Quantum Systems Lab (IQSL).

L'articolo, pubblicato sulla rivista Nature, è consultabile qui:

The missing memristor found
Dmitri B. Strukov, Gregory S. Snider, Duncan R. Stewart & R. Stanley Williams
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2 commenti

Annarita ha detto...

Ciao, Claudio. Quello dei "boot istantanei" è semplicemente grandioso!

Memristor sembra avere le carte in regola per rivoluzionare i pc.

Vedremo!

Colgo l'occasione per ringraziarti di aver lasciato un commento su websomethingelse e per avere inserito Matem@ticamente nei vostri link.

Gravità Zero è nei link dei miei due blog didattici:)

Un caro saluto.
Annarita

Claudio Pasqua ha detto...

Grazie Annarita.

Naturalmente le applicazioni del memristor non si limitano alla memorizzazione di informazioni in assenza di corrente.

Questo componente puo' veramente avere applicazioni rivoluzionarie in una infinità di campi, fino ad arrivare alle neuroscienze.

Segnalo un bellissimo articolo a questo proposito sulla rivista Spectrum IEEE intitolato "Brain Power"

http://www.spectrum.ieee.org/may06/3433

Quello che si potra' ottenere con questo componente potrebbe avvicinarsi all'efficienza (oggi impossibile da raggiungere) delle nostre strutture biologiche interne. Ad esempio con l'orecchio interno (coclea, vestibolo, ecc.) che per funzionare necessita di appena 14 microwatt di potenza.
Come paragone, se fosse alimentato con una batteria AA potrebbe funzionare 15 anni.

Con le tecnologie attuali non sono possibili simili traguardi, ma forse, con il memristor, questo sarà possibile. E' ancora un po' presto per dirlo perche' siamo ancora in fase sperimentale, ma i tempi sono maturi :-)

Segnalo anche l'articolo "The Misterious Memristor"
http://www.spectrum.ieee.org/may08/6207