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OLTRE LA FRONTIERA QUANTISTICA: UNA STORIA APPASSIONANTE

12. – Bridge Theory: la conclusione? Si, ma solo per la narrazione.

Sulla scrivania una pila di fogli con annotate formule e calcoli matematici; le scansie ricolme di libri, e articoli di fisica un po’ ovunque; un piccolo blocco di fogli perfettamente bianchi con una matita perfettamente temperata, questo vedono gli occhi, ma non la mente: spazi immensi, galassie in formazione, nubi di gas interstellare con variegature di colore che vanno dal rosso al blu, rese ancor più luminose e irripetibili da un piccolo ammasso aperto di nuove stelle appena entrate in sequenza principale.

Jet di materia ionizzata, nuclei atomici in fuga dalle superfici stellari, che accelerati dal campo magnetico percorrono traiettorie a spirale emettendo fasci di fotoni ad alta energia. Buchi neri in rapida rotazione che catturando sempre più materia, diventano veri e propri vortici, possibili motori gravitazionali per futuri abbozzi di galassie neonate. Scattering di particelle elementari, flash di luce e radiazione prodotta da annichilazioni materia-antimateria e atomi in formazione: altro che lo spettacolo in prima fila di un abbonato RAI, questo è uno spettacolo che va al di la del visibile, dello spazio e del tempo, a cui tutti noi fisici abbiamo il privilegio di poter assistere con gli occhi dell'immaginazione, pagando il solo prezzo della razionalità. Uno spettacolo che a coloro che pensano che matematica e fisica non serva a nulla, auguro di poter una volta almeno anche solo intravedere.

Sono trascorsi quasi trenta anni da quando iniziò questa mia avventura nell'universo e ci sono volute solo 12 settimane, seppur sinteticamente, per raccontarla. Partendo da un semplice dipolo mi sono avventurato nei campi della meccanica quantistica, della relatività, ipotizzando una particolare stato di materia oscura che circonderebbe le galassie e permeerebbe il nostro universo. Ho affrontato il problema del modello atomico, confrontando i risultati con la realtà spettroscopica della materia, ma tanto c'è ancora da fare. Spesso mi sono sentito solo nell'affrontare ostacoli che mi sembravano insormontabili, ma ancor più spesso ho avuto dei fantastici compagni di viaggio con cui ho condiviso successi, emozioni, felicità ma anche tante delusioni.

In questi anni mai mi sono pentito di aver regalato alla Bridge Theory così tante energie, in cambio cosa ho avuto? Tante risposte e un universo, almeno per me, un po' più comprensibile di quanto lo fosse prima: e ora? Ora non è finita. Sono ancora tantissime le domande che attendono una risposta e tante le risposte che attendono di essere udite. Poi ci sono le risposte poco convincenti che oltre a non aver convinto alcuni colleghi, non hanno convinto nemmeno del tutto me. Qundi dovrò affrontare un grosso lavoro di revisione, organizzazione e completamento, ma sarò disponibile anche per coloro, che incuriositi, vorranno saperne di più e, per coloro ancora, i professionisti della fisica, che vorranno invece approfondire specialisticamente il discorso o perché no anche criticarlo. La bibliografia è comunque disponibile.

Ho sempre creduto che l’universo in cui abitiamo, il nostro “tutto”, un origine l’abbia avuta e dato che può essere nato solo dal nulla e il nulla per definizione non può essere troppo complicato, la migliore delle teorie fisiche che può descriverlo deve essere necessariamente la più semplice, completa, autoconsistente e soprattutto mai partire da assiomi troppo complessi, quasi sempre troppo poco convincenti perché non veramente elementari. Tutte qualità che ovviamente, almeno ai miei occhi, la Bridge Theory sembra avere.

Ora, dato che non ci sono motivi per non farlo, il lavoro di ricerca deve continuare, fermarsi sarebbe come gettare la spugna, prorio ora ad un passo dalla vera conclusione.



Massimo Auci
OdisseoSpace

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3 commenti

giovanna ha detto...

Complimenti.
Per la passione, per la capacità di comunicare queste emozioni!
Sto leggendo a poco a poco le tue storie appassionanti. Se non le godo completamente dal punto di vista dei contenuti (ho fatto chimica farmaceutica... un solo esam(ino) di fisica!), il "racconto" è comunque affascinante!
Splendido "Il modello atomico"!
grazie!:-)
g.

Max ha detto...

Grazie Giovanna dei tuoi apprezzamenti, ma sai, quando le cose le ami veramente è facile comunicare la passione. Comunque sono contento di aver raggiunto il mio obiettivo. Ci tenevo a far comprendere come cose ritenute inutili e aride dai più, possano invece nascondere un mondo incredibilmente affascinante e intrigante. Non nascondo che molte volte ho pensato: " ... ma a qualcuno interesserà?". Pensavo di fare una revisione di tutto il racconto per farne un e-book on line, magari a qualcuno interessa, che ne dici? M.A.

giovanna ha detto...

Massimo,
la passione, la capacità di coinvolgere, la capacità espressiva e comunicativa: sono le grandi doti di chi sa suscitare interesse per tematiche più che inutili e aride (sì, per molti anche questo), nient'affatto facili!:-)
Buonissima idea quella del e-book! Ho visto già l'annuncio sulla sidebar.
Lo prenoto!
grazie,
g.