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AGNESI: LA DIVULGATRICE DEL SETTECENTO

A Milano, nella zona dell’antica Porta Romana, c’è una breve via intitolata a Maria Gaetana Agnesi. Chi è questa donna dal nome ai più sconosciuto, celebrata anche con un busto marmoreo nel cortile dell'Accademia di Brera e con un medaglione scolpito sulla facciata della casa natale di Cesare Beccaria?
E’ una delle protagoniste del Settecento italiano, di un nuovo periodo storico in cui le donne intellettuali, non più messe in ridicolo per la loro indubbia cultura e intelligenza, possono iniziare a partecipare attivamente alle attività scientifiche, artistiche e letterarie.
Maria Gaetana Agnesi nasce a Milano il 16 maggio 1718, figlia primogenita del mercante di seta Pietro Agnesi e di Anna Brivio, anche lei proveniente da una famiglia arricchitasi con la mercatura. Il padre, docente di matematica e membro del Consiglio segreto, ha poi altri 20 figli: prima con la Brivio, che muore all’ottavo parto, poi con Marianna Pezzi, che muore dopo il secondo, e infine con Antonia Bonati, donna giovane e robusta che sopravvive a 11 parti in 12 anni.
Fin da bambina Maria Gaetana diviene l’attrazione del salotto letterario del padre: all’età di nove anni è già una provetta latinista e presto impara anche il greco, il tedesco, l’italiano, il francese e l’ebraico. Per questo viene chiamata da tutti “l’oracolo settelingue”. In realtà, come ammette lei stessa in una lettera, non conosce la settima lingua, lo spagnolo, che le è stata aggiunta dai suoi estimatori.
Nel 1737 suo padre le predispone un nuovo corso di studi. La giovane, obbediente e remissiva, viene introdotta alla filosofia, agli Elementi di Euclide, alla Logica e Metafisica, e alla Fisica generale, particolare, e sperimentale, sotto la guida di due insigni professori universitari, i padri Francesco Manara e Michele Casati. Inoltre il decurione della città di Pavia Carlo Bollomi mette a disposizione della promettente studentessa le sue nutrite conoscenze. Gaetana, per gratitudine, gli dedica la prima e unica edizione del testo filosofico che pubblica nel 1738 con il titolo Propositiones philosophicae.

Diventata un punto di riferimento culturale per chiunque desideri un parere riguardo a un argomento filosofico, vede riunirsi intorno a lei molti personaggi illustri del tempo giunti ad ascoltare le sue interessanti dissertazioni. Ma la ragazza, che in realtà odia le sfilate culturali-mondane, esprime con convinzione al padre il desiderio di ritirarsi in monastero. Al suo netto rifiuto (la figlia è ormai il fiore all’occhiello del suo salotto) Gaetana è costretta ad arrendersi, a patto che vengano rispettate tre condizioni per lei vitali: potersi vestire in modo semplice e dimesso, recare in Chiesa a suo piacimento e poter abbandonare del tutto i balli, i teatri e i divertimenti profani.
Nel 1740, quando il celebre padre Ramiro Rampinelli diventa professore di Fisica e Matematica nel Monastero di San Vittore a Milano, Pietro Agnesi non tarda a fare la sua conoscenza e a comunicargli che la sua primogenita desidera vivamente approfondire gli argomenti matematici. Rampinelli accetta di formarla nella risoluzione dei più oscuri e difficili problemi dell’algebra. Nel corso di dieci anni di intensi studi, Maria Gaetana, durante la notte, spesso scende dal letto dormiente per recarsi nel proprio studio ad annotare la risoluzione di un problema che, dopo averla tormentata durante il giorno, la rende tranquilla soltanto in seguito ad un sogno chiarificatore. La stessa si sorprende quando, al mattino seguente, sedendosi alla scrivania, vi trova l’utile annotazione notturna.
Nel 1748 l’Agnesi decide di dare alle stampe la sua produzione, due volumi con il titolo di Istituzioni Analitiche ad uso della Gioventù italiana, e segue personalmente il lavoro di composizione tipografica dell’opera. Essa è suddivisa in quattro sezioni: la prima espone l'analisi di quantità limitate e problemi elementari di massimi, minimi, tangenti e punti del flesso, la seconda affronta l'analisi di quantità infinitamente piccole, la terza tratta del calcolo integrale e l'ultima si occupa delle equazioni differenziali.
L’opera viene dedicata («Fra quanti pensieri o’ io avvolto nell’animo… un solo mi conforta, ed è questo, la considerazione del Vostro Sesso, che da Voi illustrato per bella sorte è pur mio») e inviata in dono all’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, che regala all’autrice un cofanetto di cristallo di rocca tempestato di pietre preziose e un anello di brillanti, con la firma della sovrana.
Le Istituzioni Analitiche, nate per agevolare l’istruzione dei suoi fratellini più promettenti, sono presto destinate ad una diffusione ben più ampia: diventano un modello di chiarezza e vengono largamente tradotte e utilizzate pubblicamente come un manuale. Soprattutto il mondo accademico riconosce loro un notevole valore, ritenendole essenziali nel diffondere l’Analisi infinitesimale, materia a quel tempo scarsamente studiata in Italia. Infatti vi sono divulgate le scoperte di due autori ancora poco conosciuti, Leibniz e Newton, in contesa riguardo al primato dell’invenzione del nuovo calcolo: vengono suddivisi gli ambiti di competenza di ciascun metodo, quello geometrico di Leibniz e quello cinematico di Newton, e riconosciute le singole scoperte dei due scienziati.
Gaetana è anche nota per lo studio della versiera: una particolare curva, già studiata da Fermat e Grandi, detta anche strega dell’Agnesi, poiché il nome “versiera” è stato poi storpiato in “avversiera” e successivamente tradotto in “strega”.
Il vero valore rivoluzionario di Maria Gaetana Agnesi consiste nell’aver intuito l’importanza del divulgare opere scientifiche altrui, fino a quel momento sparpagliate nei fogli delle Gazzette o poste le une contro le altre da infuocate e mai risolte polemiche.
Le Istituzioni Analitiche vengono quindi accolte pubblicamente da entusiastiche ovazioni: Papa Benedetto XIV le dona una corona di pietre preziose e una medaglia d’oro, e le conferisce una cattedra di pubblico lettore di Matematiche all’Università di Bologna. Ma la giovane rifiuta tale incarico per rimanere fedele al suo voto di ritiro dal mondo profano.
Nel 1752 Pietro Agnesi muore e Maria Gaetana, ormai priva dell’impedimento paterno, si ritira completamente dalla vita pubblica per dedicarsi alla sua vocazione: la cura dei poveri, dei malati e lo studio delle Sacre Scritture. Gradualmente casa Agnesi si trasforma in un rifugio per le inferme e, per far fronte alle spese necessarie, Gaetana vende tutti i propri averi.
Nel 1771, quando viene completata la ristrutturazione del palazzo che il principe Trivulzio ha lasciato per testamento all'arcivescovado milanese per ricoverare gli anziani poveri, le viene affidato l’incarico di direttrice del reparto femminile, che ricopre con la sua tipica determinazione. Dei suoi manoscritti religiosi - tranne Il cielo mistico, in cui riunisce, da ottima traduttrice e divulgatrice, il linguaggio del Vangelo e quello del Cantico dei Cantici - si è persa traccia.
Muore nella sua stanza del Pio Albergo Trivulzio di Milano il 9 gennaio 1799 e, per sua volontà, viene sepolta in una fossa comune.
Esistono in commercio almeno due biografie in lingua italiana di Maria Gaetana Agnesi che vale la pena leggere: l’interessante libro di Giovanna Tinche dal titolo Maria Gaetana Agnesi – la scienziata santa del settecento, edito da Rizzoli Editore nel 1984 e l’attenta biografia Chiarezza e metodo. L'indagine scientifica di Maria Gaetana Agnesi scritta da Franco Minonzio e pubblicata da Lampi di Stampa nel 2006.

2 commenti

Claudio ha detto...

Splendido articolo, Rossella.
Pensa che pur conoscendo bene la storia della matematica italiana M.G. Agnesi e pur passando quasi ogni mese da Porta Romana, non avevo mai fatto caso al medaglione scolpito.

A settembre ci torno e passo di sicuro in zona!

Claudio

Rossella Coletto ha detto...

Caro Claudio, ti ringrazio molto!
In particolare, un medaglione dovrebbe trovarsi sulla facciata della casa dove nacque Cesare Beccaria, in Via Brera a Milano. Ma sembra ce ne sia anche un secondo sulla facciata di Palazzo Brentani, in via Manzoni a Milano.

Anch'io andrò volentieri a verificare di persona :-)

Tanti cari saluti
Rossella