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VIAGGIO AL CENTRO DEL NANOMONDO

 Tempo fa ho scoperto che mia suocera tiene - in un ripostiglio - un arsenale chimico micidiale. E sembra che - in qualche modo - Gianfranco Pacchioni, ordinario di Chimica dei materiali presso l'Università di Milano Bicocca, conosca mia suocera. A conferma di ciò ha scritto (il prof. Pacchioni, non mia suocera): "Teniamo tranquillamente in un armadio liquidi corrosivi, detersivi, solventi per vernici, insetticidi o veleni per topi, acidi diluiti o sostanze altamente basiche per sgorgare lavandini, candeggina o trielina, anche se sappiamo che un uso improprio o un mescolamento casuale e indesiderato di alcuni di questi prodotti può causare effetti assai poco gradevoli". La citazione è tratta da: "Materiali fantastici e come crearli - Dal grafene al computer quantistico, le nanotecnologie che ci cambiano la vita", libro pubblicato da Zanichelli nel 2023. 

In realtà - molto probabilmente - Pacchioni non conosce mia suocera, ma sa che molte persone sottostimano i rischi che hanno in casa, ma sovrastimano quelli che vengono dall'esterno, ad esempio dalle nanoscienze quando producono applicazioni pratiche denominate nanotecnologie. Eppure senza nanotecnologie non potremmo miniaturizzare i componenti elettronici per produrre gli smartphone. Stiamo quindi parlando di oggetti che hanno cambiato radicalmente la nostra vita. Lo stesso discorso vale per le nanomacchine capaci di portare una dose di un farmaco in un punto preciso del nostro corpo. Si tratta di esempi di innovazioni straordinarie, che hanno origine nel nanomondo, eppure molti pensano ai rischi collegati a nanorobot fantascientifici.

"Insomma, di noi stessi ci fidiamo ciecamente; degli altri meno, molto meno" scrive Pacchioni. Ed è questo il motivo per cui riteniamo di essere infallibili alla guida, ma non leggiamo le statistiche: a livello mondiale, nel 2018, ci sono stati 1.350.000 morti e 50.000.000 di feriti. Sulla questione in oggetto sono assolutamente d'accordo con Pacchioni, altrimenti non avrei scritto: "Non è colpa della statistica". Ed è senza dubbio corretto e trasparente evidenziare i rischi di ogni nuova tecnologia, anche quella che deriva dall'idea di manipolare la materia su scala nanometrica. Una riflessione etica si rende perciò necessaria, sia per il nanomondo, che per la Statistica: in quest'ultimo caso chi scrive per diffondere dati, numeri e percentuali dovrebbe stare particolarmente attento alle conseguenze delle sue parole. 

In buona sostanza serve equilibrio per comprendere e quantificare correttamente i rischi, ma per farlo serve conoscenza e comprensione. E il libro di Gianfranco Pacchioni, seconda edizione dell'opera: "Quanto è piccolo il mondo" (2007) va proprio in questa direzione. L'autore riesce pienamente in questa sfida; è capace di far comprendere a chiunque termini ed oggetti "esotici" come nanotubi di carbonio, fullerene, grafene, nanoparticelle, macchine molecolari, nuove tecniche microscopiche, nanoelettronica e nanostrutture. Ci ricorda inoltre che: "i nanomateriali sono già entrati in migliaia di prodotti", ma "il bello deve ancora venire". Infine fornisce un'indicazione per i giovani che intendono lavorare nel settore: non basta la chimica, serve anche fisica e biologia. "Insomma, non c'è nulla di più interdisciplinare delle nanotecnologie".

Materiali fantastici e come crearli 

Scritto da Gianfranco Pacchioni

Pubblicato da Zanichelli nel 2023


Walter Caputo 

Divulgatore specializzato in Scienze Statistiche

Autore del libro: "Non è colpa della statistica"

 

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