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Come funzionano le stufe a pellet: caratteristiche e vantaggi

Le stufe a pellet si contraddistinguono per un meccanismo di funzionamento che può essere paragonato, sotto molti punti di vista, a quello che caratterizza le stufe che hanno un’alimentazione a legna. La differenza più significativa, però, è rappresentata da un potere inquinante molto più basso, con prezzi ridotti per la materia prima: anche per questo motivo una stufa a pellet offre un risparmio economico piuttosto rilevante se messa a confronto con un sistema tradizionale. Tenendo conto del fatto che la capacità scaldante garantisce una copertura intorno ai 35 metri quadri, è bene sapere che per essere certi di acquistare una stufa a pellet in linea con i propri bisogni non basta solo essere consapevoli dei principi di funzionamento, ma anche avere un quadro chiaro dei vari modelli che il mercato attuale mette a disposizione.

Guida alla scelta

In commercio, infatti, si possono trovare camini a pellet senza canna fumaria e stufe a pellet prive di canna fumaria, ideali per una installazione in condominio, oltre alle stufe a pellet multifire. Come noto, il combustibile usato dalla stufa a pellet è per diversi aspetti paragonabile a quello necessario per il funzionamento di una stufa a legna, con la differenza che c’è bisogno di un collegamento elettrico.

Le caratteristiche di una stufa a pellet

La stufa a pellet denota un tiraggio forzato per mezzo di una ventola interna attraverso la quale i fumi vengono convogliati all’esterno; viene esclusa qualunque possibilità di fuoriuscita, e in più c’è il vantaggio che gli ambienti possono essere riscaldati in tempi più brevi. Il serbatoio interno di una stufa a pellet ha una capacità media di circa 25 chili, in virtù della quale essa si può auto-alimentare fino a che il pellet al suo interno non si esaurisce. È presente, inoltre, un cronotermostato, che permette di impostare non solo l’accensione e lo spegnimento, ma anche la ventilazione e la temperatura. Va segnalato, infine, che la canna fumaria di una stufa a pellet è di dimensioni inferiori rispetto a quella di una stufa a legna.

Si può installare una stufa a pellet in un appartamento in condominio?

La stufa a pellet è una soluzione a cui si può ricorrere anche se si vive in un appartamento in condominio, ma a condizione di adeguarsi ai parametri che sono indicati nella norma UNI 10683. Essa prevede, tra l’altro, che lo scarico dei fumi diretto deve essere collocato a tetto alla quota indicata dalla regolamentazione tecnica applicata. Inoltre, è indispensabile che il condotto per lo scarico dei fumi non sia a contatto o vicino a materiali infiammabili o combustibili: in altre parole deve essere isolato dal punto di vista termico. Tale condotto, poi, deve avere un andamento verticale, e al massimo le deviazioni all’asse possono raggiungere i 45 gradi. In ultimo, è richiesto che la sezione interna sia indipendente e costante; sarebbe auspicabile che fosse circolare, ma nel caso in cui sia rettangolare o quadrata è importante che ci siano angoli arrotondati con un raggio maggiore di 2 centimetri.

Tutto quello che c’è da sapere prima di installare una stufa a pellet

Nel caso in cui non ci sia una canna centralizzata, è dovere del singolo condomino provvedere alla posa di una canna fumaria che raggiunga il tetto, tenendo presente che la legge prevede una distanza specifica rispetto alle finestre degli altri appartamenti. In ogni caso, tale installazione non deve compromettere il decoro architettonico del palazzo. Lo scarico a tetto è sempre obbligatorio, mentre la canna fumaria a parete può essere installata solo in presenza di caldaie a gas a condensazione ad alta efficienza energetica. Il condomino non è tenuto a inoltrare all’assemblea condominiale una specifica richiesta collegata all’installazione della stufa a pellet, sempre che ciò non sia indicato nel regolamento condominiale.

Le stufe a pellet prive di canna fumaria

Il funzionamento di una stufa a pellet priva di canna fumaria si basa su una coclea che aspira il pellet presente nel serbatoio per poi rilasciarlo dentro la camera di combustione. La stufa si accende per mezzo di un getto d’aria ad alta temperatura, fino a che non si innesca la fiamma; dopodiché la potenza viene ridotta in modo che i consumi non siano eccessivi.

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