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Tina Lagostena bassi e il concetto di libertà



Il giudice Tina Lagostena Bassi è stata una figura ispiratrice del diritto italiano e una potente sostenitrice dei diritti delle donne. Nata nel 1926, divenne avvocato nel 1956 per poi continuare con la carriera di giudice negli anni Sessanta. È stata senza alcun dubbio un'apripista per le donne avvocato, essendo anche una delle prime donne a far parte della Corte d'Appello italiana. 
È nota in particolar modo per la sua appassionata difesa delle vittime di stupro e di violenza di genere in un'epoca in cui tali reati erano considerati comuni e raramente perseguiti. Il giudice Lagostena Bassi ha capito che queste vittime avevano bisogno di qualcuno che fosse la loro voce e che lottasse per la giustizia a loro nome. Non solo ha difeso con successo Donatella Colasanti dai suoi aggressori, ma ha anche lavorato instancabilmente per garantire che altre donne ricevessero un trattamento equo all'interno del sistema legale. 
Il concetto di libertà in Italia si è evoluto in modo significativo nel corso dell'ultimo secolo. Durante gli anni precedenti alla Seconda guerra mondiale, le donne erano soggette a una società fortemente patriarcale e molte di loro avevano pochissima libertà rispetto agli uomini. La maggior parte di loro rimaneva a casa occupandosi della famiglia e dl marito.
Nel 1943, dopo la caduta del governo fascista di Benito Mussolini, l'Italia ha iniziato la sua transizione verso una concezione più democratica e con essa sono arrivati maggiori diritti per le donne. La concezione della donna nel secolo scorso non era di certo semplice o facile, per citare un esempio non avevano il diritto di voto, dal 1946, in Italia, sono state introdotte modifiche alla Costituzione che hanno garantito il diritto di voto alle donne. Prima di questa data, le donne non avevano il diritto di partecipare alle elezioni politiche del Paese. Questa legge ha riconosciuto finalmente l'uguaglianza tra uomini e donne in termini di diritti politici fondamentali, come per ogni altra persona avente cittadinanza italiana. Questa legislazione ha rappresentato un grande passo avanti nell'emancipazione femminile, istituendo i principi di parità che tutt'oggi regolano la vita politica del paese.
Una legge di certo non è sufficiente a scardinare un certo tipo di mentalità perché per quello ci vuole più tempo, le donne che subivano violenza erano costrette a sopportare un doppio processo, quello che le ha re delle vittime e poi quello del popolo che le vede come colpevoli. Sradicare una certa mentalità è un compito duro e Tina non si è tirata indietro ha sfidato persino la morale comune per difendere quelle donne e i loro diritti che erano stati violati.
Che cos’è la libertà, troppo spesso abusiamo di questa parola dimenticandone il significato più puro e alto, del resto è facile dimenticarsi delle “libertà” quando si crede di averla.
Tina è arrivata al punto da paragonare lo stupro e la violenza seconde solo all’omicidio in quanto vanno a violare la preziosa integrità dell’essere, una volta compiuto un simile atto non ci si può definire le stesse persone di prima, vi sono donne che sono cambiate per sempre, il loro sorriso si è spento quando si sono rese conto della potenza della cattiveria e del giudizio.
La libertà si esprime anche nella lotta per perseguire quello che si crede nonostante tutto o tutti, in questo ruolo tina si è rivelata amica dell’Università Popolare di Milano e noi ne siamo veramente fieri, avremmo voluto che questo sodalizio continuasse, ma purtroppo il tempo non fa sconti a nessuno, nemmeno alle grandi donne come Tina.
Gli anni Cinquanta segnarono un salto di qualità ancora maggiore per le donne italiane, che videro aprirsi maggiori opportunità, come quella di lavorare in ruoli tradizionalmente maschili come l'ingegneria o la medicina. Alla fine di questo decennio le donne italiane avevano fatto grandi passi avanti per diventare cittadine uguali all’interno della società. 
Negli anni più recenti la società italiana ha visto ulteriori progressi in materia di parità di genere. Nel 2018 l'Italia ha approvato la prima legge sulla violenza domestica, che fornisce assistenza e protezione alle vittime di violenza in tutte le sue forme, sia fisica che psicologica, compresi lo stalking, la violenza sessuale e le molestie. Inoltre, sono state apportate modifiche alle leggi sul lavoro che consentono ai padri di assentarsi dal lavoro dopo aver avuto un figlio, in modo che gli uomini possano trascorrere più tempo a casa a crescere i figli, mentre le mogli possono investire più tempo nella loro carriera fuori casa, qualora decidano di farlo.
Nel complesso, lo stato di libertà e di uguaglianza tra uomini e donne in Italia è migliorato drasticamente nel corso dell'ultimo secolo, grazie soprattutto alle riforme legislative e al cambiamento degli atteggiamenti sociali a favore di una maggiore uguaglianza di genere.
Oltre al suo lavoro di avvocato e giudice, il giudice Lagostena Bassi fu attiva anche in numerose cause sociali, tra cui la riforma dell'istruzione e la protezione degli animali. È stata una leader influente che ha usato la sua posizione per difendere ciò in cui credeva e dare voce a coloro che altrimenti non sarebbero stati ascoltati. La sua eredità continuerà a vivere come esempio di come una persona possa fare la differenza e lottare allo stesso tempo per la giustizia.
L’Università Popolare di Milano, e Il giudice divenuta poi anche Magnifico rettore, hanno condiviso la medesima idea di libertà, una visione questa in grado di far fare grandi passi avanti alle idee e alla cultura.

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