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UN VIAGGIO IN ASIA CENTRALE FRA UMANITÀ, POLITICA ECONOMICA E SCIENZA

Pagina 524: sono giunto alla fine di un lungo viaggio in Asia Centrale, accompagnato dall'affascinante narrazione di Erika Fatland ("Sovietistan" - Marsilio Editori - 1° edizione ottobre 2017).

Walter Caputo legge "Sovietistan"
.
L'anno scorso mi sono recato effettivamente in Asia Centrale, in particolare in Kazakistan e Uzbekistan (potete leggere dell'Expo di Astana o del salvataggio del lago Zhumay) ma tramite le pagine di Erika ho compiuto un viaggio attraverso la storia, la cultura, le tradizioni, la politica, la scienza, l'economia e la religione di cinque paesi ex sovietici (nell'ordine di trattazione: Turkmenistan, Kazakistan, Tagikistan, Kirghizistan, Uzbekistan).

È difficile sintetizzare in un articolo ciò che resta di un libro-reportage, come è altrettanto arduo definire le sensazioni che si provano durante un viaggio (effettivo) in un insieme di paesi che non vengono considerati nei libri di geografia turistica.

Museo delle vittime della repressione
politica a Shymkent (Kazakistan)
Io metterei in primo piano l'umanità, in quanto Erika Fatland racconta le storie di molte persone che vivono negli "Stan". E talvolta sono storie difficili, di guerra (civile), di mancanza di libertà, di stipendi che non bastano e di economie che non decollano. Sono storie di (passate) deportazioni, di radici sradicate e di identità non definite.

Poi, ti resta tra le labbra il sapore della dittatura, delle leggi ad hoc e di futuri troppo incerti per regalare speranze, anche quando il dittatore è "illuminato". Perché, com'è noto, prima o poi insorge l'opposizione e il dittatore deve comunque mantenere il potere. Per non parlare del fatto che il dittatore, come tutti, è destinato ad invecchiare e può prendere provvedimenti ancora più drastici (o addirittura folli).

Ma, più di ogni altra cosa, il filo conduttore può essere ritrovato nella scienza, che potrebbe portare progresso, benefici, lavoro e futuro e invece - nelle mani sbagliate (o sotto il potere sbagliato) - porta rovina, disastri ambientali, malattie croniche, perdita di risorse e delirio di onnipotenza. Ci si pone davvero il quesito se tutto ciò sia l'esito di un'effettiva ignoranza scientifica oppure di un sogno delirante di potere che passa sopra tutto, pur di giungere al traguardo.

Ulug Bek fu un importante astronomo
e matematico (Samarcanda - Uzbekistan)
Eppure la politica economica dovrebbe essere sempre orientata allo sviluppo (non solo economico) di un paese e dovrebbe sempre farsi guidare dalla scienza. Perché un dittatore che mira a far diventare il proprio paese il primo produttore mondiale di cotone assomiglia molto ad un dittatore di casa nostra, che - in passato - cercava di coltivare il grano nelle aiuole pubbliche. In entrambi i casi gli esiti sono stati fallimentari e gli scienziati li avevano predetti. Bastava ascoltarli.

scritto da Erika Fatland
e pubblicato da Marsilio Editori
in 1° edizione ottobre 2017


Walter Caputo
Science writer e redattore scientifico
Cofondatore della rubrica "Viaggi e Scienza"


N.B.: la seconda foto è stata scattata da Walter Caputo; la prima e la terza sono di Luigina Pugno.


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