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"LIBRI ... ADDIO! " THE DAY AFTER

Il 16 ottobre 2008 pubblicammo un articolo in relazione all'Art. 15 legge 133 che prevedeva l'abolizione dei libri tradizionali ad esclusiva stampa cartacea entro l'anno scolastico 2012. Inutile dire che quell'articolo dal titolo "Libri ... Addio!"  sollevò un sacco di polverone e critiche a non finire, non certo per la legge 133 ma per il fatto che chi scrive criticava l'ingresso "per legge" dell'obbligo della stampa digitale attribuendo una tale norma ad uno starbismo del legislatore. Per non ripetermi, lascio comunque al lettore l'onere di rileggersi quel vecchio articolo. Ora voglio invece analizzare quel che è invece accaduto in seguito all'adeguamento dell'editoria a quella norma di legge.

In questi anni, ho potuto parlare con molti rappresentanti di case editrici che mi hanno raccontato dell'affanno con cui gli editori hanno tentato scappatoie per adeguarsi alla legge senza far morire il vecchio libro cartaceo. Oggi al termine dell'anno scolastico 2011-2012, dead-line dell'applicazione della legge, cosa è cambiato nelle aule scolastiche e nelle usanze degli studenti? Direi poco o nulla, ogni libro che si rispetti possiede una doppia edizione, una cartacea e una elettronica scaricabile che differisce solo per il supporto informatico dall'edizione tradizionale, cioè i libri sono dei semplici PDF! Non hanno interattività, in alcuni casi sono accompagnati da simpatiche applet che consentono una simulazione in relazione a tematiche scientifiche ma sono ben lontani da essere dei veri e propri ipertesti evoluti in grado di registrare commenti o appunti su tablet, ipad o computer che sia. E gli e-reader basati sulla tecnologia e-ink? In aula non se ne vede nemmeno uno, gli studenti più evoluti arrivano con il proprio portatile o con iphone o ipad, sui quali scrivono veloci appunti sotto forma di sms e scaricano altrettanto velocemente da internet materiali, pagando il caroprezzo delle connessioni. Si pagando di tasca loro o meglio delle famiglie i costi di connessione, così, alla fine le famiglie acquistano libri, hardware e pacchetti dati.

Immaginate quel che mi capita spesso di vedere e di vivere in prima persona. Si entra in aula... aule moderne, ognuna configuarata con smart-board e computer. Inizia la lezione. Si accende il computer e si utilizza la smart-board come lavagna... scomodissimo scrivere con le dita, poco funzionale per la scrittura di formule o equazioni e lo stick? Durato due giorni poi qualcuno se lo è intascato. Si passa quindi alla proiezione in power-point o meglio, utilizzando open-office, che almeno per le povere scuole è di libero uso... ma che roba, dopo un po' ti rendi conto che la proiezione di slides non basta è limitante rispetto alla libertà di una bella lezione frontale che inevitabilmente e fortunatamente si adatta alla personalità del gruppo che ti sta di fronte. Si, le slides vanno bene per introdurre delle tematiche ma poi ci vuole una bella lavagna tradizionale per sviluppare la lezione.

La connessione a internet permette poi di sfruttare una quantità immensa di materiali ma ... prof. l'accesso è limitato; ... prof. oggi non c'è connessione! ... prof. non carica!  Bhe prendete il computer... prof. non tutti ce l'hanno, mica tutti hanno l'ipad come il suo, oppure ... prooof!? Ho il computer scarico! Bhe, seguite alla lavagna.... e così, non resta che utilizzare lavagna e libro cartaceo che per lo meno a casa tutti ce l'hanno. La lezione continua come sempre, carta, penna e gesso.
Così, non resta che scribacchiare sui libri di carta le famose note di sempre, sottolinenando le cose importanti e l'e-ink è un miraggio.

Compito in classe: oggi il compito è proiettato sulla smart-board, così risparmiamo la carta delle fotocopie. Prof. ce lo spedisce sull'iphone? No che dici ci metto un'ora e poi non potete usare iphone, cellulari e computer altrimenti copiate!

Ho volutamente fatto un condensato degli aspetti negativi, ovviamente non è sempre così.  Esiste una moltitudine di applicazioni e di potenzialità che devono e possono essere sfruttate, ma come ho già detto nel passato il progresso vuole i suoi tempi e non lo si può certo imporre per legge. 

1 commento

Walter Caputo ha detto...

Caro Massimo, grazie per l'ottimo articolo. Come insegnante, condivido in pieno. Anche solo le lavagne su cui si scrive con i pennarelli sono penose rispetto a quelle antiche e al gesso.
Walter