Header Ads


SCIENZA E CULTURA SONO DUE REALTÀ SEPARATE?


Mercoledì vi ho segnalato il video di Corrado Lamberti, che consiglio di  vedere fino in fondo: il racconto della vita di una delle più belle riviste di astronomia e cultura varia che ha fatto la storia della divulgazione scientifica in Italia. 
E' anche interessante per chi oggi intenda lavorare nelle redazioni scientifiche.



Una cosa però mi incuriosiva sempre della rivista: chi e perché scelse il claim "bimestale di scienza e cultura?". Un sottotitolo che poteva indurre i lettori a pensare che ci fosse una divisione tra le due realtà: la scienza da una parte e la cultura dall'altra.
Come si potrebbe oggi riformulare il concetto cercando di trasmettere al pubblico l'idea che la scienza faccia parte del bagaglio esperienziale e culturale di qualsiasi uomo? Astronomia compresa? E non sia una parte a sé rispetto alla "cultura"?
L'abbiamo chiesto a Corrado Lamberti in persona: che così, gentilmente, ci ha risposto. 

Caro Claudio, mi sembra di ricordare che in origine la scritta doveva essere "bimestrale di scienza e di varia cultura". Poi il "varia cultura" non piaceva troppo, e nemmeno il "cultura varia". Così, il "varia" venne cancellato tout-court. Non ci preoccupammo del rischio che qualcuno potesse fraintendere, ossia che ci potesse addossare l'idea di una contrapposizione tra scienza e cultura umanistica, perché taglio e contenuti della rivista parlavano da sé. Soprattutto nei suoi primi anni, frammisti agli articoli propriamente scientifici, l'astronomia ospitò tanti e tali saggi, riflessioni, racconti di letterati, storici e filosofi che non si sarebbe potuto avere alcun dubbio al riguardo. 
Come si potrebbe riformulare oggi il concetto? A me non dispiace ciò che scelsi per la mia seconda rivista (Le Stelle): “rivista di cultura astronomica”.  
Corrado Lamberti  
PS. Sul n. 16 di l'Astronomia pubblicammo un bel saggio di Gerald Parks su "Snow e le due culture". Sul fascicolo n. 19



Nessun commento